Novità in arrivo per gli istituti scolastici: come si tornerà a scuola. Ecco tutte le novità secondo una bozza del Piano-scuola 2020-2021.
Frequenza scolastica in turni differenziati; per le scuole secondarie di II grado attività didattica in presenza e digitale integrata; aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari; estensione del tempo scuola alla giornata di sabato.
Sono le proposte avanzate nella bozza di Linee guida per la ripartenza della scuola a settembre.
Le scuole potranno poi valutare l’opportunità di effettuare la refezione scolastica in due o più turni per evitare l’affollamento dei locali. Qualora non sia sufficiente, gli enti locali potranno studiare la realizzazione di soluzioni alternative come il consumo del pasto in monoporzioni all’interno dell’aula scolastica.
Prime proteste. Il Piano scuola 2020-2021 di cui è stata diffusa ieri una bozza – secondo il presidente nazionale dell’Anp, Antonello Giannelli – “non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita a elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare risorse ulteriori e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”.
Del Piano scuola 2020-2021 che il ministero dell’Istruzione ha consegnato ai presidi, alle parti sociali e agli enti locali affinché lo discutano. Per ora circola una bozza, la versione definitiva è attesa per giovedì.
Il Piano fa leva su un ventaglio di strumenti di flessibilità ai quali i singoli istituti possono ricorrere grazie all’Autonomia scolastica, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio.
La frequenza scolastica avverrà in turni differenziati, la classe potrà essere differenziata in più gruppi di apprendimento o moduli di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; l’estensione del tempo scuola settimanale alla giornata di sabato, ove non già prevista, sarà deliberata dagli organi collegiali competenti. L’attività didattica a distanza resterà, ma solo in misura marginale e solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
L’offerta formativa per gli studenti sarà ampliata guardando a ciò che c’è nei territori. Ciò significa che Enti locali, istituzioni pubbliche e private, realtà del terzo settore e scuole si impegnano a sottoscrivere specifici accordi per “favorire la messa a disposizione di altre strutture e spazi”, oltre le scuole, ad esempio “parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali, volte a finalità educative.
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Piano scuola 2020–2021
Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione.
Premessa
Il mese di settembre si prefigura come un appuntamento molto atteso da tutto il mondo scolastico. Mai come in questo momento un‘intera comunità educante, intesa come insieme di portatori di
interesse della scuola e del territorio, nutre aspettative di alto valore verso se stessa. Sulla base dell‘esperienza dettata dalla pandemia da SARS–CoV–2, sarà necessario trasformare le difficoltà di un determinato momento storico in un vero e proprio volano per la ripartenza e per l‘innovazione. L‘eccezionalità a cui l‘emergenza sanitaria da SARS–CoV–2 ha costretto tutti i settori della vita privata, sociale e lavorativa impone una analisi mirata alla progettazione della ripartenza e del ritorno alla normalità. Nella scuola questo si traduce in una riflessione organizzativa e didattica in grado, come si è detto, di non disperdere quanto le scuole sono riuscite a mettere in atto, valorizzando gli ambiti dell‘autonomia scolastica e fornendo loro spazi di coordinamento finalizzati a coinvolgere i diversi attori in un rinnovato patto di corresponsabilità educativa. Nel mese di settembre 2020, le attività scolastiche riprenderanno su tutto il territorio nazionale in presenza nel rispetto delle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento tecnico, elaborato dal Comitato tecnico scientifico (CTS) istituito presso il Dipartimento della Protezione civile recante “ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico e le modalità di ripresa delle attività didattiche per il prossimo anno scolastico”, approvato in data 28 maggio 2020 e successivamente aggiornato. La ripresa delle attività deve essere effettuata in un complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all‘istruzione. Centrale, pertanto, sarà il ruolo delle singole scuole, accompagnate dall‘Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali, nel tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, al fine di definire soluzioni concrete e realizzabili tenendo in considerazione il complesso scenario di variabili (gradi di istruzione, tipologia di utenti, strutture e infrastrutture disponibili, dotazione organica, caratteristiche del territorio, etc.). A tal fine, l‘organizzazione dell‘avvio dell‘anno scolastico in ciascuna Regione sarà coordinata da appositi Tavoli regionali, insediati presso gli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell‘Istruzione‘, cui partecipano i soggetti e gli operatori coinvolti nell‘ambito del sistema di istruzione. Inoltre, a livello locale, si organizzeranno apposite Conferenze dei servizi, su iniziativa dell‘Ente locale competente, finalizzate ad analizzare le criticità delle singole istituzioni scolastiche che insistono sullo specifico territorio. Lo scopo sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi. Tali Conferenze dei servizi, nelle aree ad alta urbanizzazione come le città metropolitane, potranno essere organizzate con specifiche sotto articolazioni. Compito dei Tavoli regionali sarà quello di coordinare le azioni indispensabili per l‘avvio dell‘anno scolastico, inclusi il trasporto scolastico e l‘assistenza agli alunni con disabilità, nonché monitorare le azioni poste in essere dalle Conferenze dei servizi a livello locale e dai diversi attori coinvolti nell‘organizzazione delle attività scolastiche, secondo le indicazioni contenute nel sopracitato Documento tecnico, al fine di rilevare eventuali elementi di criticità e sostenerne la risoluzione.
Sono componenti del Tavolo regionale: il Direttore dell‘Ufficio Scolastico Regionale (coordinatore), l‘Assessore regionale all‘istruzione, l‘Assessore regionale ai trasporti, il rappresentante regionale UPI – Unione delle Province d‘Italia, il rappresentante regionale ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni d‘Italia, i referenti della Protezione Civile, delle associazioni dei genitori della scuola, delle associazioni studentesche, delle associazioni per le persone con disabilità, delle scuole paritarie, delle organizzazioni sindacali del settore scuola (personale e dirigenza), degli enti del Terzo settore.
Solo con scelte adatte alle esigenze del contesto di riferimento e compiute direttamente dai soggetti che vivono e governano il territorio, infatti, è possibile rispondere adeguatamente e tempestivamente alla estrema diversificazione delle richieste formative provenienti dalle famiglie, dagli studenti e dalle studentesse e dall‘intera comunità territoriale.
Vanno previsti anche strumenti innovativi per supportare le scuole nell‘identificazione di spazi specifici per far fronte a carenze non superabili con misure organizzative nell‘ambito della specifica istituzione scolastica o delle istituzioni scolastiche viciniori attraverso idonei atti convenzionali. L‘Amministrazione centrale, d‘intesa con le Organizzazioni sindacali, attraverso un apposito Tavolo nazionale, predispone con il Dipartimento della Protezione civile il protocollo sulla sicurezza a scuola e affida ai citati Tavoli regionali il compito di adattare le indicazioni generali alle esigenze degli specifici contesti territoriali, utilizzando il modello già sperimentato in occasione degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione. Il presente atto assume, a sua volta, la veste di documento per la pianificazione, non come strumento isolato, bensì con costante ed esplicito riferimento alle indicazioni tecniche del CTS che in nessun modo, dunque, possono risultare disattese. Si forniscono pertanto indicazioni organizzative a vantaggio del lavoro delle singole istituzioni scolastiche, strumenti comuni per la ripresa delle attività didattiche in presenza, in grado di garantire omogeneità e coerenza e basati sul coinvolgimento attivo dei territori.
Per ciò che concerne le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa esclusivo rinvio al Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020 e al successivo aggiornamento.
Valorizzazione delle forme di flessibilità derivanti dall‘Autonomia scolastica L‘Autonomia scolastica, introdotta nell’Ordinamento nazionale più di venti anni orsono, è strumento privilegiato per elaborare una strategia di riavvio dell‘anno scolastico che risponda quanto più possibile alle esigenze dei territori di riferimento nel rispetto delle indicazioni sanitarie sopra riportate. Il Regolamento 8 marzo 1999, n. 275, recante Norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche, conferisce alle istituzioni medesime la possibilità di costruire percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, attraverso la definizione di precisi ambiti di intervento organizzativo. Pertanto in questo contesto resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell‘Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio:
– una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento; – l‘articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
– una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l‘applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
– per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente pianificata, di attività didattica in presenza e didattica digitale integrata, ove le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
– l‘aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;
– l‘estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato, ove non già prevista, su delibera degli Organi collegiali competenti. Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l‘opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.
Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa previsti dagli artt. 4 e 5 del DPR n. 275/99 possono consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione modulare del tempo scuola anche in riferimento alle esigenze che dovessero derivare dall’effettuazione, a partire dal 1 settembre 2020 e in corso d‘anno 2020–2021, delle attività relative ai Piani di Apprendimento Individualizzati (PAI) e ai Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) di cui all‘OM 16 maggio 2020, n. 11. Con particolare riferimento alle attività da porre in essere a vantaggio degli alunni ammessi all‘anno scolastico 2020–21 con Piano di Apprendimento Individualizzato ed alle indicazioni della OM già richiamata, le istituzioni scolastiche hanno l‘opportunità di coinvolgere a partire dal 1 settembre, in percorsi di valorizzazione e potenziamento, anche gli alunni che, pur non essendo esplicitamente destinatari di progetti finalizzati al recupero, siano positivamente orientati al consolidamento dei contenuti didattici e delle competenze maturate nel corso dell‘a.s. 2019–2020, ferma restando la data ufficiale di inizio delle lezioni che sarà individuata e successivamente comunicata, per i diversi territori, dalle competenti Giunte regionali sulla base di quanto stabilito dall‘ordinanza ministeriale attuativa dell‘art. 2, comma 1, lettera a) del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22 convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41
Tale programmazione sarà inserita nell‘aggiornamento del Piano triennale dell‘Offerta formativa per l‘anno scolastico 2020–2021, nei termini già previsti dalla norma.
Tra sussidiarietà e corresponsabilità educativa: il ruolo delle comunità territoriali per la ripresa delle attività scolastiche Per la più ampia realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni del presente scenario, gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole si impegnano a sottoscrivere specifici accordi, quali “Patti educativi di comunità”. Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e degli attori privati, in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, avviene attraverso lo strumento della conferenza di servizi prima richiamato. Dando così attuazione a quei principi e valori costituzionali, per i quali tutte le componenti della Repubblica sono impegnate nell‘assicurare la realizzazione dell‘istruzione e dell‘educazione, e fortificando l‘alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti necessari, ma non unici, tale conferenza è convocata dall‘Ente locale di riferimento allo scopo di individuare finalità, obiettivi, ruoli e compiti, attività e azioni, utilizzo di risorse e compartecipazioni, modalità di valutazione e monitoraggio in specie per: – favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative; – creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad es. le associazioni sportive dilettantistiche), ad associazioni musicali, teatrali, artistiche in generale.
volto non solo nei contenuti di queste attività ma anche nella responsabilità connessa ai compiti di sorveglianza e vigilanza degli alunni.
L‘obiettivo ultimo è quello di fornire unitarietà di visione ad un progetto organizzativo, pedagogico e didattico legato anche alle specificità e alle opportunità territoriali. E altresì indispensabile una collaborazione attiva di studenti e famiglie che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti generali previsti per il contrasto alla diffusione dell‘epidemia, nel contesto di una responsabilità condivisa e collettiva.
A tale proposito il rafforzamento dell‘alleanza scuola famiglia potrà ulteriormente concretizzarsi nell‘aggiornamento del “Patto Educativo di Corresponsabilità” che, ove necessario, potrà essere ricalibrato in una forma maggiormente rispondente alle nuove esigenze culturali di condivisione tra scuola e famiglia, diventando il luogo in cui gli adulti educatori si riconoscono, formalmente e sostanzialmente, nel conseguimento dello stesso obiettivo.
Disabilità e inclusione scolastica
Priorità irrinunciabile sarà quella di garantire, adottando tutte le misure organizzative ordinarie e straordinarie possibili, sentite le famiglie e le associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con Bisogni educativi speciali, in particolar modo di quelli con disabilità, in una dimensione inclusiva vera e partecipata. Per alcune tipologie di disabilità, sarà opportuno studiare accomodamenti ragionevoli“, sempre nel rispetto delle specifiche indicazioni del Documento tecnico del CTS, di seguito riportate: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza. Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra riportato, non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l‘uso continuativo della mascherina. Per l‘assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l‘utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell‘applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti”.
La Formazione
Le istituzioni scolastiche organizzano, singolarmente o in rete, attività di formazione specifica per il personale docente e ATA, in materia di utilizzo delle nuove tecnologie relativamente alle diverse mansioni e professionalità (docenza, attività tecnica e amministrativa, di accoglienza e sorveglianza), al fine di non disperdere e potenziare ulteriormente le competenze acquisite, dai docenti, nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza e dal personale ATA nel corso dei periodi di smart working, secondo le diverse mansioni. A puro titolo esemplificativo e non esaustivo, anche sulla base delle erogazioni finanziarie a favore delle scuole polo per la formazione e di tutte le istituzioni scolastiche, in applicazione del CCNI–Formazione del 19 novembre 2019, le attività per la formazione del personale docente ed 2020–2021, potranno riguardare le seguenti tematiche:
– Metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento – Metodologie innovative per l‘inclusione scolastica
Si fa riferimento al concetto di Reasonable accomodation enunciato all‘art. 5 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta a New York il 13 dicembre 2006..
– Modelli di didattica interdisciplinare
Modalità e strumenti per la valutazione, anche alla luce di metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento realizzate, ad esempio, attraverso le tecnologie
multimediali. Per il personale ATA:
– Organizzazione del lavoro, collaborazione e realizzazione di modelli di lavoro in team (tutto
il personale ATA) – Principi di base dell‘architettura digitale della scuola (tutto il personale ATA)
Digitalizzazione delle procedure amministrative anche in relazione alla modalità di lavoro
agile (Assistenti amministrativi e tecnici). Le singole istituzioni scolastiche integrano il proprio piano di formazione, presente nel PTOF, con ogni ulteriore azione formativa derivante dai fabbisogni emergenti dalla comunità scolastica e dal territorio.
Al fine di fornire alle scuole un quadro tecnico di riferimento, è in via di predisposizione un documento recante Linee guida per la Didattica digitale integrata, che reca proposte e indicazioni finalizzate alla pianificazione metodologica, funzionale anche alla gestione dell‘emergenza sanitaria. Le istituzioni scolastiche sono pertanto invitate ad integrare il proprio PTOF con le opportune indicazioni metodologiche avendo a riferimento le dotazioni tecnologiche, le condizioni di connettività dell‘utenza e del territorio, i livelli di competenza degli alunni e del personale, orientando l‘accrescimento delle competenze tecniche anche attraverso le azioni formative proposte. Dovrà inoltre porsi particolare cura alla formazione dei docenti, come deliberata dagli Organi collegiali, e del personale ATA, anche attraverso webinar organizzati a livello territoriale, attraverso le reti di ambito per la formazione, integrando i temi formativi già declinati con appositi approfondimenti sugli strumenti per la didattica digitale, modalità e procedure della valutazione “a distanza”, anche alla luce delle innovazioni metodologiche e strumentali, salute e sicurezza sul lavoro per il personale e per gli studenti in attività didattica “a distanza“.
Per i Dirigenti scolastici potranno essere organizzati specifici momenti formativi su Privacy e sicurezza nella Didattica digitale integrata, gestione dello stato emergenziale, gestione delle riunioni e degli scrutini a distanza.
Ulteriori elementi di azione in riferimento allo scenario attuale del contagio.
Al fine di consentire un‘efficace applicazione delle misure contenitive di prevenzione sopra indicate si riportano di seguito ulteriori elementi di riflessione quali spunti per le azioni di monitoraggio e programmazione delle attività. In ogni scuola è necessario prevedere attività di funzionale organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico. In particolare le istituzioni scolastiche, ove interessate da un servizio di trasporto appositamente erogato per la mobilità verso la scuola, comunicano singolarmente o in forma aggregata all‘Ente competente, anche per il tramite dell‘Ufficio di ambito territoriale, gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche, tenendo a riferimento costante l‘esigenza che l‘arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree esterne e nei deflussi verso l‘interno. La specifica tematica potrà essere oggetto di disamina nei Tavoli
regionali o territoriali di coordinamento attivati per contrastare l‘emergenza, prevedendo il coinvolgimento delle aziende del Trasporto pubblico locale. Resta inteso che, durante gli ingressi e le uscite, nonché durante gli spostamenti all‘interno dell‘edificio scolastico, da limitare comunque alle effettive esigenze, tutto il personale e gli alunni dovranno attenersi alle prescrizioni di sicurezza indicate. Il Ministero dell‘Istruzione sta lavorando con le autonomie territoriali per accompagnare tutte le scuole nella gestione delle situazioni più delicate. A tal fine, l‘Amministrazione centrale avvia un apposito monitoraggio, sulla base dei dati emergenti dai Tavoli regionali, per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, anche con riferimento a ulteriori disponibilità di organico aggiuntive per le istituzioni scolastiche statali. Le singole istituzioni scolastiche potranno riorganizzare, migliorare e valorizzare eventuali spazi già presenti a scuola attraverso interventi di manutenzione ordinaria o di “edilizia leggera” finalizzata alla manutenzione straordinaria, in accordo con gli Enti locali, creando spazi supplementari in aree all‘aperto interne alla pertinenza scolastica, ove presenti e limitatamente ai periodi in cui le condizioni climatiche lo consentano. Si ritiene che la individuazione e la realizzazione delle migliori soluzioni non possano che passare attraverso l‘approccio collaborativo, tenuto conto che sia le istituzioni scolastiche, sia gli Enti locali, con separate procedure, sono stati dotati di appositi finanziamenti finalizzati, per le scuole, all‘adattamento degli spazi interni ed esterni per lo svolgimento dell‘attività didattica in condizioni di sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, nonché ad interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre, di ambienti didattici innovativi; per gli Enti locali, alla realizzazione di interventi di edilizia leggera attraverso ulteriori specifici finanziamenti il cui iter amministrativo è in corso di perfezionamento.
Gli Enti locali effettuano pertanto, nei territori di rispettiva competenza, la ricognizione degli spazi scolastici esistenti, anche con la collaborazione delle scuole, per conoscere dati o approfondire specifiche situazioni di contesto; predispongono l‘adeguamento di spazi mai (o non più) adibiti ad edifici scolastici, anche procedendo all‘assegnazione in uso alle scuole di spazi solitamente destinati alla cittadinanza, da riadattare a fini della frequenza scolastica, nonché alla realizzazione di soluzioni esterne di idonee dimensioni ad accogliere classi, in spazi interni o anche esterni alle pertinenze scolastiche. Sulla base delle azioni da realizzare e dei relativi costi da affrontare, l‘Ente territoriale di riferimento prende in carico i lavori ritenuti necessari, a seguito di congiunta valutazione operata con la singola dirigenza o in sede di apposita conferenza di servizi, concordando con le istituzioni scolastiche l‘eventuale compartecipazione economica o di competenze tecniche di progetto. Per quanto attiene la ripartizione delle tipologie di interventi, la legge 23/1996, all‘art. 3, fornisce indicazioni sulle competenze dell‘Ente locale, ed è quindi la cornice di riferimento; in particolare stabilisce che competono agli Enti locali tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le spese varie di ufficio e per l‘arredamento e quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell‘acqua e del gas, per il riscaldamento e i relativi impianti. Fermo restando il quadro puramente indicativo delle rispettive competenze che si riporta in allegato tecnico, è comunque sempre possibile prevedere una convenzione tra Ente locale competente e Dirigente scolastico per adattare, previa copertura economica concordata tra le parti, il riparto delle stesse alle esigenze dell‘Istituto. Si evidenzia che gli interventi attuati dalle scuole con i finanziamenti previsti all‘art. 231 del DL 34/2020 necessitano comunque dell‘intesa di cui all‘art. 39, comma 4 del Decreto 28 agosto 2018, n. 129 e che gli interventi medesimi, pertanto, non saranno soggetti a rimborso da parte dell‘Ente locale, in deroga alla previsione di cui all‘art. 39, comma 2 del medesimo decreto.
Resta ferma la competenza degli Enti locali nell‘utilizzo delle palestre e di altri locali afferenti alle istituzioni scolastiche di competenza, al termine dell‘orario scolastico, operate le opportune rilevazioni orarie e nel rispetto delle indicazioni recate dal Documento tecnico del CTS, purché, all‘interno degli accordi intercorrenti tra Ente locale e associazioni concessionarie siano esplicitamente regolati gli obblighi di pulizia approfondita e igienizzazione, da condurre obbligatoriamente al termine delle attività medesime, non in carico al personale della scuola Per quanto attiene gli aspetti di promozione della cultura della salute e sicurezza, le istituzioni scolastiche cureranno apposite campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al personale, agli studenti e alle famiglie, attraverso le quali potranno richiamare i contenuti del Documento tecnico del CTS riguardanti le precondizioni per la presenza a scuola. Con consolidare la cultura della sicurezza passa per la sollecitazione della responsabilità di ciascuno all‘interno del sistema scolastico, richiamando comportamenti equilibrati, suggerendo costantemente azioni, prassi e soluzioni adeguate. Le istituzioni scolastiche realizzano attività di informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il personale (e gli allievi ad esso equiparati in attività laboratoriali), destinando almeno un‘ora nel modulo dedicato ai rischi specifici alle misure di prevenzione igienico–sanitarie, al fine di prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del COVID–19.
Inoltre le scuole potranno gestire l‘attività informativa e formativa sulle misure da adottare per contrastare la diffusione del COVID–19, anche in modalità a distanza qualora, per necessità, permanga il divieto di svolgimento delle riunioni degli Organi collegiali o delle assemblee.
Il Dirigente scolastico, ove necessario e non già avvenuto, integra il Documento di valutazione dei rischi e dei rischi da interferenza, nonché la ulteriore documentazione in materia di sicurezza sul lavoro di propria competenza, in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, previa consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e tenuto conto delle misure specifiche per i lavoratori riportate nel citato Documento Tecnico o nelle sue integrazioni a venire.
Approfondimenti Si riportano di seguito specifiche indicazioni dedicate alle differenti connotazioni del sistema nazionale di istruzione e formazione.
Scuola dell‘infanzia
Per le attività della scuola dell‘infanzia occorre riferirsi alle indicazioni del Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020, cui si rinvia integralmente per la parte in argomento. In particolare l‘organizzazione delle attività didattiche dovrà prevedere la valorizzazione e l‘impiego di tutti gli spazi interni ed esterni, privilegiando ove possibile, e limitatamente al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli, l‘utilizzo di spazi aperti. Considerata la specificità dell‘età evolutiva dei bambini frequentanti la scuola dell‘infanzia, si ritiene opportuno fornire di seguito alcuni approfondimenti.
Educazione e cura per i piccoli
I bambini di età inferiore ai sei anni hanno esigenze del tutto particolari, legate alla corporeità e al movimento: hanno bisogno di muoversi, esplorare, toccare. Il curricolo, nella scuola dell‘infanzia, si basa fortemente sulla accoglienza, la relazione di cura, la vicinanza fisica e il contatto, lo scambio e la condivisione di esperienze. Pertanto, la prossima riapertura delle scuole dell‘infanzia richiede l‘adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni. L‘organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e
rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni. Un‘attenzione particolare va data ai bambini che per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento. Questa
importante per tutti i bambini frequentanti, per i quali vanno riannodate esperienze bruscamente interrotte e che vanno preparati al nuovo incontro, coinvolgendoli gradualmente – considerata la loro tenera età – nella assunzione delle nuove regole di sicurezza e di rispetto. Ad esempio, il rito frequente dell‘igiene delle mani, la protezione delle vie respiratorie, la distanza di cortesia, potranno diventare nuove “routine” da vivere con serenità e gioiosità.
Le misure di prevenzione e sicurezza.
La relazione tra i bambini e gli adulti è la condizione per conferire senso alla frequenza di una struttura educativa per piccoli, che si caratterizza come esperienza sociale ad alta intensità affettiva. L‘uso di mascherine non è previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti (per i quali sono raccomandabili l‘utilizzo di visierine “leggere” e, quando opportuno, dei guanti di nitrile) non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi. L‘empatia e l‘arte di incoraggiare sono tra le attitudini fondamentali di chi esercita il ruolo di educatore e di insegnante, tanto più importanti in occasione di situazioni di emergenza come quelle che stiamo vivendo, ove alla scuola viene richiesto di esercitare un ruolo di rassicurazione e di costruzione di fiducia. Nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi dedicati alla scuola dell‘infanzia, vanno seguite alcune accortezze così riassumibili: – la stabilità dei gruppi: i bambini frequentano per il tempo previsto di presenza, con gli stessi insegnanti e collaboratori di riferimento; – la disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi arredi e giochi che saranno opportunamente sanificati. Tutti gli spazi disponibili (sezioni, antisezioni, saloni, atrii, laboratori, atelier) dovranno essere “riconvertiti” in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Si potranno variare gli spazi solo dopo attenta igienizzazione; si raccomanda una continua aerazione degli ambienti; – la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; il pasto – completo, comprensivo di primo, secondo, contorno, acqua e frutta – sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati, oppure secondo i suggerimenti di carattere generale più avanti impartiti; – la suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un‘area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, previa pulizia delle strutture. Già ora l‘ingresso dei bambini avviene in una fascia temporale “aperta” (che spesso raggiunge i 90 minuti: dalle 7,30 alle 9,00), fascia che potrà essere adeguata alle nuove condizioni, programmata e concordata con i genitori. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell‘orario scolastico. Le attività educative dovranno consentire la libera manifestazione del gioco del bambino, l‘osservazione e l‘esplorazione dell‘ambiente naturale all‘esterno, l‘utilizzo di giocattoli, materiali, costruzioni, oggetti (non portati da casa e frequentemente igienizzati), nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell‘infanzia. Se le condizioni atmosferiche lo consentono, l‘esperienza educativa potrà svolgersi anche all‘aperto, in spazi delimitati, protetti e privi di elementi di pericolo, con la eventuale disponibilità di tensostrutture temporanee o ambienti protetti.
Indicazioni sulle attività nei laboratori della scuola primaria, secondaria di I e II grado
Tutte le attività didattiche di carattere laboratoriale saranno svolte avendo cura di predisporre l‘ambiente (laboratori interni o all‘aperto come, ad esempio, le aziende annesse agli istituti agrari) con le consuete accortezze in ordine alla sicurezza, ma con particolare attenzione a che lo svolgimento di qualsivoglia attività non avvenga prima che il luogo dell‘attività didattica non sia stato opportunamente e approfonditamente igienizzato, nell‘alternarsi tra un gruppo classe e l‘altro. In tutte le attività scolastiche di laboratorio sarà utile, inoltre, a seconda dell‘indirizzo e delle particolari attività svolte, in un‘ottica di reale formazione alla cultura condivisa della sicurezza, sensibilizzare gli studenti a provvedere autonomamente al riassetto della postazione di lavoro, al netto delle operazioni complesse di competenza del personale tecnico. Nella pianificazione del curricolo e nella conseguente organizzazione delle attività ad esso correlate, le scuole secondarie di II grado hanno facoltà di collocare, ove possibile, le attività che prevedano l‘utilizzo dei laboratori di indirizzo nella prima parte dell‘anno scolastico, anche in forma di aggregazione per ambiti disciplinari, adottando ogni soluzione che consenta di realizzare l‘integrazione o il consolidamento degli apprendimenti tecnico pratici non svolti nell‘a.s. 2019–2020 a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza. Anche per le attività laboratoriali relativamente alla numerosità dei gruppi classe si rimanda alle indicazioni di distanziamento già previste dal Documento tecnico del CTS per i contesti educativi standard (aule).
Refezione scolastica
Anche per la refezione scolastica, atteso il ruolo sociale ed educativo che la connota come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, si dovrà far riferimento al Documento tecnico del CTS, partendo dal principio che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola. In particolar modo, oltre alla necessaria e approfondita pulizia dei locali adibiti alla refezione medesima, le istituzioni scolastiche – di concerto con l‘ente locale e la società concessionaria del servizio – potranno valutare l‘opportunità di effettuare la refezione in due o più turni, sempre al fine di non consentire oltre il dovuto l‘affollamento dei locali ad essa destinati. Qualora questa modalità non sia percorribile o non sufficiente in virtù degli spazi o della particolare utenza, gli Enti locali potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio la realizzazione di soluzioni alternative di erogazione, come – a puro titolo di esempio e ove possibile – il consumo del pasto in monoporzioni all‘interno dell‘aula didattica, opportunamente areata e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso, finanche la semplificazione del menù, qualora gli approvvigionamenti delle materie prime dovessero risultare difficoltosi.
Percorsi per le competenze trasversali e per l’Orientamento (PCTO)
Ferma restando la potestà organizzativa delle attività di PCTO in capo alle istituzioni scolastiche, secondo procedure e modalità che si ritengono oramai consolidate, si sottolinea la necessità che le istituzioni scolastiche procedano a verificare, attraverso l‘interlocuzione con i soggetti partner in convenzione o convenzionandi, che presso le strutture ospitanti gli spazi adibiti alle attività degli studenti in PCTO siano conformi alle prescrizioni generali e specifiche degli organismi di settore. Qualora non provvisti di mascherine personali o se non già diversamente previsto, sarà opportuno precisare, ad integrazione dei modelli di convenzione esistenti, che la fornitura delle mascherine e dei DPI per gli studenti in attività di PCTO resta a carico del soggetto ospitante.
Scuola in ospedale e istruzione domiciliare
Le attività di Scuola in ospedale devono essere organizzate previo confronto e coordinamento tra il Dirigente scolastico e il Direttore Sanitario per il rispetto dei previsti protocolli di sicurezza in ambiente ospedaliero. Anche per quanto attiene l‘istruzione domiciliare, il dirigente scolastico avrà cura, sempre nel rispetto delle indicazioni del Documento tecnico, di concordare con la famiglia le modalità di svolgimento della didattica, con preciso riferimento alle indicazioni impartite dal medico curante sugli aspetti di carattere sanitario che connotano il quadro sanitario dell‘allievo.
Sezioni carcerarie
Le attività delle Sezioni carcerarie devono essere organizzate previo confronto e coordinamento tra il Dirigente scolastico, il Coordinatore didattico e il Direttore della struttura carceraria per il rispetto dei previsti protocolli di sicurezza.
Misure per l‘organizzazione dell‘attività convittuale e semiconvittuale
Fermo restando quanto stabilito, in via generale, per tutte le istituzioni scolastiche nei precedenti paragrafi, particolare attenzione va rivolta alle istituzioni caratterizzate dalla presenza di Convitti annessi, ai Convitti nazionali e alle attività di semiconvitto. Con particolare riferimento all‘organizzazione delle attività semiconvittuali, si curerà che nel progetto educativo annuale e nel correlato piano attuativo del progetto, di competenza del Dirigente scolastico, sia previsto l‘utilizzo di spazi ulteriori, in alternativa o contemporaneamente rispetto alle normali aule, in special modo se le attività pianificate riguardino un alto numero di semiconvittori, tale da non consentire lo svolgimento dell‘attività in completa sicurezza. Con riferimento alle singole situazioni edilizie e alle specifiche dotazioni relative a spazi e personale, ciascun Rettore o Dirigente scolastico predispone:
- un piano di pulizia e igienizzazione approfondita che preceda l‘inizio dell‘attività convittuale e semiconvittuale;
- su proposta del DSGA, un piano di lavoro per il personale ATA che contempli pulizia e areazione più frequente degli spazi convittuali, all’interno della stessa giornata; l’organizzazione dei turni di refezione, come suggerito in precedenza, al fine di evitare assembramento negli spazi comuni al di fuori dei parametri indicati dal Documento tecnico CTS;
- la riduzione massima dell’accesso al pasto per il personale della scuola non in servizio come personale educativo, ancorché previsto dal regolamento interno, qualora questo incrementi la possibilità di indebito assembramento, favorendo comunque l’uso degli spazi mensa prioritariamente ai convittori e semiconvittori aventi diritto e al personale educativo in servizio;
- all’interno delle camere, qualora non sia possibile assegnare a ciascuno una camera singola, va pianificato il distanziamento massimo tra i letti, nel rispetto dei criteri cardine definiti dal CTS, eventualmente integrati da ulteriori indicazioni di dettaglio riferibili ai casi di specie;
- la pianificazione dell’uso degli spazi e dei locali dedicati alle attività ricreative, nonché degli spazi di percorrenza interni agli edifici di pertinenza, definendo con atto scritto il numero massimo dei convittori/educatori la cui presenza sia consentita contemporaneamente, in riferimento alla metratura dei locali;
- l’adozione di ogni ulteriore misura in questa sede non prevista, finalizzata all’ampliamento degli spazi in uso, per consentire il rispetto delle distanze tra i convittori;
Attività degli ITS
Nella pianificazione dell‘annualità 2020–2021, i competenti organismi di indirizzo avranno cura di predisporre – ove consentito e necessario – il recupero delle attività pratiche non svolte nel precedente anno formativo, in linea di continuità con il percorso biennale. Le predette attività saranno validate dal parte del Comitato tecnico–scientifico di cui all‘articolo 13 dell‘Allegato B del DPCM 25 gennaio 2008 e, se necessario, certificate secondo modalità da esso specificamente individuate. Nella predisposizione della ripresa delle attività, siano esse pertinenti all‘avvio del nuovo biennio formativo ovvero alla conclusione del secondo anno, il Dirigente dell‘istituzione scolastica di riferimento e il presidente della Fondazione ITS avranno cura di organizzare le attività medesime curando la garanzia delle anzidette necessità di distanziamento fisico e riconfigurazione degli ambienti, ricercando idonee soluzioni per l‘igienizzazione e la pulizia a fondo degli spazi d‘aula e laboratoriali, qualora essi siano in uso condiviso tra scuole e ITS medesimo. Trattandosi di attività formative rivolte a studenti in formazione in età adulta, si ritiene possano essere adottate formule organizzative flessibili, purché garantiscano a ciascuno lo svolgimento del monte ore complessivo di formazione. In considerazione delle attività svolte durante il periodo di massima crisi e della sollecita risposta delle Fondazioni nella prosecuzione delle attività didattiche attraverso modalità FAD, si ritiene opportuno precisare che le fondazioni potranno utilizzare le tecnologie che ritengono più adeguate alla specificità dell‘area di appartenenza e che i CTS delle Fondazioni medesime procederanno alla certificazione delle attività svolte. Sarà cura delle Fondazioni comunicare all‘Amministrazione centrale e alle Regioni, per le rispettive competenze, quanto effettuato.
Partecipazione studentesca
Le istituzioni scolastiche provvedono a garantire spazi adeguati per le assemblee e per ogni forma di declinazione della rappresentanza e della partecipazione studentesca, nel rispetto delle regole cardini del distanziamento fisico.
Piano scolastico per la Didattica digitale integrata
Qualora l‘andamento epidemiologico dovesse configurare nuove situazioni emergenziali a livello nazionale o locale, sulla base di un tempestivo provvedimento normativo, potrebbe essere disposta nuovamente la sospensione della didattica in presenza e la ripresa dell‘attività a distanza, attraverso la modalità di didattica digitale integrata. Pertanto ogni istituzione scolastica integra il PTOF con il Piano scolastico per la Didattica digitale integrata, che tiene conto delle potenzialità digitali della comunità scolastica emerse nel corso della sospensione delle attività in presenza nel 2020. Ogni scuola individua le modalità per riprogettare l‘attività didattica, con particolare riguardo alle necessità specifiche degli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Si dovranno necessariamente e preliminarmente individuare le modalità e le strategie operative per garantire a tutti gli studenti le stesse possibilità, in termini di accesso agli strumenti necessari per una piena partecipazione. Allo stesso fine, il Piano annuale di lavoro del personale Ata è integrato con le previsioni per il lavoro agile. Affinché vi siano elementi culturali ed epistemologici comuni, le Linee guida per la Didattica digitale integrata, cui sopra si è fatto riferimento, proporranno alle scuole i seguenti elementi:
- quadro normativo di riferimento
- come organizzare la Didattica digitale integrata (analisi del fabbisogno, obiettivi da perseguire, strumenti da utilizzare, orario e frequenza delle lezioni)
- indicazioni sulla Didattica digitale integrata e integrazione del Patto di corresponsabilità e del Regolamento di disciplina per le scuole secondarie: indicazioni alle famiglie per una partecipazione sostenibile alle attività didattiche a distanza
- metodologie e strumenti per la verifica
- la valutazione
- alunni con bisogni educativi speciali
- la gestione della privacy
- gli Organi collegiali e le assemblee
- rapporti scuola – famiglia
L’Amministrazione centrale proseguirà il suo impegno per garantire, attraverso la prosecuzione di appositi accordi con la RAI – Radiotelevisione italiana l’erogazione, organizzata per fasce di età, di contenuti didattici specifici sui canali tematici dell’emittente, secondo orari prestabiliti. L’Amministrazione attiva inoltre:
- la prosecuzione degli specifici protocolli con gli ordini degli psicologi per la gestione degli effetti emotivi del Lockdown sugli alunni, sul personale della scuola e sulle famiglie;
- apposite convenzioni con gli enti gestori della telefonia mobile per assicurare tariffe agevolate ad alunni e al personale della scuola.
Gli Enti locali avranno il compito di pianificare o proseguire il completamento dell’infrastruttura che garantisca la copertura di tutto il territorio nazionale con banda larga. Il Ministero dell’Istruzione attiva apposita procedura di monitoraggio sulla messa in opera degli interventi già previsti.
Il Ministero dell’Istruzione ha avviato la progettazione di una piattaforma finalizzata all’erogazione di contenuti didattici a distanza, sulla quale saranno fornite successivamente le opportune informazioni di dettaglio.
Nel caso di nuova sospensione dell’attività didattica l’Amministrazione centrale, le Regioni, gli Enti locali, gli enti gestori delle istituzioni scolastiche paritarie e le istituzioni scolastiche statali opereranno, ciascuno secondo il proprio livello di competenza, per garantire la frequenza scolastica in presenza, in condizioni di reale inclusione, degli alunni con disabilità e degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione. La circostanza di cui al presente paragrafo sarà regolata da apposito atto dispositivo.
Ove, per specifiche condizioni individuali o di contesto, non sia possibile garantire la frequenza scolastica agli alunni con disabilità, il coinvolgimento delle figure di supporto messe a disposizione dagli Enti locali (Operatori Educativi per l’Autonomia e Assistenti alla comunicazione, per gli alunni con disabilità sensoriale), recentemente definita dall’art. 48 della Legge di conversione del DL “Cura Italia”, contribuirà ad assicurare un alto livello di inclusività agli alunni con disabilità grave.
Sintesi delle azioni e degli strumenti per la ripartenza Di seguito la sintesi delle azioni e degli strumenti proposti nel presente testo, negli allegati e nei documenti del CTS per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative a sostegno della ripartenza delle attività didattiche in presenza:
– Approfondimento delle misure contenitive, organizzative e di prevenzione da attuare nelle scuole per la ripartenza secondo le indicazioni impartite dai documenti del CTS;
-Istituzione di Tavoli regionali o territoriali interistituzionali presso gli Uffici Scolastici Regionali per attività di monitoraggio e sostegno allo svolgimento delle attività scolastiche;
-Istituzione di Conferenze dei servizi, su iniziativa dell‘Ente locale competente, finalizzate ad analizzare le criticità delle singole istituzioni scolastiche che insistono sullo specifico territorio;
-Valorizzazione degli strumenti e delle forme di flessibilità derivanti dall‘Autonomia scolastica per il corretto svolgimento delle attività didattiche nell‘a.s. 2020/2021;
– Azioni di raccordo con le aziende del Trasporto pubblico locale per sostenere la mobilità verso la scuola e con la Croce Rossa Italiana per specifiche azioni formative rivolte al personale scolastico in materia di sicurezza sanitaria;
-Raccordi tra gli Istituti scolastici e i Dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali anche tramite la previsione di uno specifico referente medico per le attività scolastiche;
– Tavolo nazionale permanente per la sicurezza a scuola di intesa tra Amministrazione centrale e Organizzazioni sindacali, da declinare nei territori attraverso i Tavoli regionali, utilizzando il modello già sperimentato in occasione degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione;
-Azioni e interventi specifici per garantire l‘inclusione degli studenti con disabilità e degli studenti con Bisogni educativi speciali;
-Proposta di ripartizione delle competenze tra istituzioni scolastiche ed Enti locali, riguardo gli interventi di manutenzione ordinari e straordinari da adottare per il tramite di specifici accordi o in sede di conferenza dei servizi;
-Patti educativi di comunità tra scuole, Enti locali, istituzioni pubbliche e private, realtà del Terzo settore per favorire la messa a disposizione di strutture e spazi alternativi per lo svolgimento delle attività didattiche e per lo svolgimento di attività integrative o alternative alla didattica.
-Indicazioni specifiche per i Piani di Formazione di Istituto rivolti al personale dirigente, docente e ATA, da attivarsi anche tramite modalità a distanza, per l‘aggiornamento delle differenti competenze professionali risultate utili per la gestione dell‘emergenza e attività specifica di informazione e formazione sulle misure di prevenzione igienico–sanitarie, al fine di prevenire il contagio e limitare il rischio di diffusione del COVID–19 in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale competente.
Tutte le azioni e gli strumenti sono illustrati nel presente documento e negli atti ad esso correlati, rispetto alle specificità della scuola dell‘infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione, con attenzione ai momenti tipici della quotidianità scolastica (Refezione, PCTO, Attività laboratoriali, Partecipazione studentesca). I Direttori e i dirigenti responsabili degli Uffici scolastici Regionali, nell‘ambito delle proprie competenze, cureranno la diffusione e la conoscenza del presente documento attraverso l‘organizzazione di apposite conferenze di servizio, rivolte ai Dirigenti scolastici e ai Coordinatori delle scuole paritarie, da realizzarsi entro la seconda decade di luglio, anche in modalità di videoconferenza.
Allegato tecnico 1
Quadro indicativo delle rispettive competenze di Enti locali e istituzioni scolastiche in vista della riapertura delle scuole a settembre.