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Intesa Sanpaolo

Ecco come Mediobanca e Akros giudicano la mossa di Blackrock su Eurizon (Intesa Sanpaolo)

L’approfondimento di Paola Valentini, giornalista di Mf/Milano Finanza, sui primi report delle banche d’affari su Blackrock che punta a entrare nella controllata di Intesa Sanpaolo, Eurizon, attiva nel risparmio gestito L’Italia fa gola agli asset manager come un negozio di caramelle per i bambini. “Il Paese ha uno dei maggiori stock di risparmio privato, un…

L’Italia fa gola agli asset manager come un negozio di caramelle per i bambini. “Il Paese ha uno dei maggiori stock di risparmio privato, un alto tasso di risparmio e le famiglie sono poco indebitate. Insieme a questi elementi va considerato che in Italia c’è una presenta strutturale ridotta nei portafogli di prodotti a maggior valore aggiunto (per le sgr, ndr) come i fondi azionari e quelli alternativi”, afferma Mediobanca Securities.

CHE COSA SI MUOVE NELL’ASSET MANAGAMENT

Non stupisce quindi che gli asset manager esteri continuino a studiare mosse per crescere in Italia. In questo scenario c’è da tenere conto che la nuova normativa Mifid II, l’aumento della concorrenza e la pressione sui margini sono tutti fattori che stanno spingendo il settore del risparmio gestito, non solo italiano ma anche europeo, verso un consolidamento.

TUTTE LE MIRE DI BLACKROCK SU EURIZON DI INTESA SANPAOLO

In tal senso da ultime sono arrivate le indiscrezioni, non smentite dagli interessati, secondo cui Blackrock e Intesa Sanpaolo sarebbero in trattative avanzate per l’ingresso da parte del gestore Usa nella controllata della banca italiana, Eurizon Capital. Blackrock potrebbe ottenere il 10%.

IL REPORT DI MEDIOBANCA

Secondo Mediobanca la banca guidata dall’ad Carlo Messina è ben posizionata per per beneficiare della sua posizione dominante in Italia, con una quota del 20%. “Intesa Sanpaolo , però, non ha una scala globale e un’offerta ampia, con ridotti spazi per tagliare i costi dato che la sua struttura è già efficiente”, osserva il broker.

I 3 CASI DI SUCCESSO

Mediobanca analizza tre casi di successo di integrazione tra asset manager. Il primo è quello di Natixis, che ha riunito sotto di sè alcune società di gestione specializzate, il secondo è quello di Amundi che ha puntato sulle economie di scala, comprando Pioneer da Unicredit e diventando il primo gestore europeo con masse per oltre 1.400 miliardi di euro, e il terzo è rappresentato dal modello di architettura aperta, seguito per la verità non da molti gruppi in Italia, che fa leva sulla distribuzione di prodotti di case diverse.

IL FUTURO DI INTESA SANPAOLO NEL RISPARMIO GESTITO

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, nel business del risparmio gestito retail “una joint venture con un player globale come Blackrock porterebbe alla creazione di un gruppo aggregante nel mercato dell’Ue, che potrebbe successivamente diventare un hub per altre piattaforme bancarie, sul genere di Amundi. Intesa Sanpaolo in prima battuta manterrebbe il controllo, per poi diluirsi per avere economie di scala attraverso il consolidamento di altre unità di asset management appartenenti a banche”, prevede Mediobanca Securities.

LO SCENARIO DI EURIZON CON BLACKROCK

Sul fronte del segmento dedicato alle gestioni istituzionali e ai grandi patrimoni, l’accordo con Blackrock potrebbe essere utile a Eurizon grazie alla specializzazione della prima negli asset meno liquidi come gli npl, le pmi e l’immobiliare “in un fase in cui il Qe della Bce ha creato una bolla nel vaolre degli asset liquidi”.

COSA SUCCEDE NEL PRIVATE BANKING

Nel private banking, sottolinea ancora Mediobanca, la joint venture darebbe invece impulso alla crescita organica e all’ampliamento della rete di private banker soprattutto sui mercati internazionali dove Intesa Sanpaolo è presente, ovvero sulla piazza di Londra, in Svizzera e in Cina.

CHE COSA DICE IL REPORT

In sintesi, “troviamo che la strategia di Intesa Sanpaolo nel risparmio gestito abbia una sua logica e abbia senso, anche se sulle valutazioni del titolo nel breve termine l’impatto non è rilevante. Crediamo che questa strategia sia più volta a mettere al sicuro i diversi business dell’asset management di Intesa Sanpaolo , più che ad avere opportunità sul breve. Valutiamo la banca sulla base di un rapporto P/Te pari a 1 volta con un dividend yield atteso nel 2018 del 9%, potenzialmente aumentabile con i guadagni ottenibili dalla vendita di una quota di minoranza di Eurizon”, afferma Mediobanca Securities.

IL GIUDIZIO DEL BROKER

Ma il giudizio del broker resta neutral, con target price a 3,1 euro, perché, “nonostante la banca sia ben attrezzata per affrontare la volatilità dei mercati causata dalla politica, crediamo che gli investitori richiedano chiarezza proprio sul fronte della situazione politica per rivalutare l’Italia e quindi Intesa Sanpaolo con essa”.

L’ANALISI DI AKROS

Dal canto suo Banca Akros sottolinea che “Eurizon ha un valore contabile di 3,2 miliardi di euro per il 2017. Considerando che questo polo di risparmio gestito produce circa 500 milioni di euro di utili netti l’anno, sulla base di un p/e minimo di otto volte, stimiamo che vale circa 4 miliardi”.

LO SCENARIO

In sostanza “ci aspettiamo che la cessione del 10% di Eurizon possa essere realizzata entro l’anno e che possa generare un capital gain in grado di sostenere la generosa politica di dividendi di Intesa Sanpaolo , prevista con un pay-out all’85% quest’anno”, afferma Banca Akros che sul titolo conferma il giudizio accumulate con target di 3 euro.

(Estratto di un articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)

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