Ammonta a 5 miliardi di dollari la somma che il fondo sovrano saudita PIF capitanato dal primo ministro ed erede al trono Mohammed bin Salman ha messo a disposizione di BlackRock affinché costituisca una nuova piattaforma a Riad che avrà il compito di investire quel danaro, ma anche di raccoglierne altro, non solo localmente ma in tutta l’area cosiddetta MENA (Medio Oriente e Nord Africa). Una mossa che tradisce l’ambizione comune a Riad come a Washington di conquistare un’intera regione turbolenta ma promettente partendo dai suoi mercati finanziari.
La notizia.
La notizia della sigla del memorandum of understanding tra il Public Investment Fund e BlackRock l’hanno battuta tutti, e Bloomberg nel farlo ha sottolineato che si tratta del chiaro segno non solo dell’interesse del colosso finanziario verso il Regno ma degli sforzi dello stesso per radicarsi e crescere in quel Paese inteso – rimarca il Financial Times – come trampolino di lancio per una conquista, ovviamente pacifica e coordinata sull’asse Riad-Washington, della regione.
È un comunicato congiunto a precisare che la nuova entità nata da questa partnership si chiamerà BlackRock Riyadh Investment Management (BRIM) che avrà anche il compito di incrementare la già cospicua somma a disposizione attirando investitori locali e internazionali.
Il BRIM, chiarisce il comunicato, punta a portare in Arabia Saudita investitori istituzionali ma anche a sviluppare l’industria locale dell’asset management, espandendo il mercato dei capitali e promuovendo quella diversificazione degli investimenti che è la missione chiave tanto del PIF quanto di quel piano chiamato Vision 2030 il cui regista è bin Salman stesso.
Per il vicegovernatore del PIF, Yazeed al-Humied, citato dal Financial Times, la relazione con BlackRock è “well-established and growing” in una partnership che “rappresenta un passo avanti nel lavoro del PIF orientato a rendere il mercato saudita degli investimenti e dell’asset management più internazionalmente diverso e più dinamico”.
L’entusiasmo del Ceo.
“L’Arabia Saudita è diventata una destinazione sempre più attrattiva per gli investimenti internazionali”, ha spiegato il Ceo di BlackRock Larry Fink nel comunicato di lancio di un’iniziativa motivata dalla “continua crescita dei mercati di capitali del Regno” e dalla “diversificazione del suo settore finanziario”.
I motivi di una mossa.
Siamo di fronte, precisa ancora Bloomberg, a una ben definita strategia di BlackRock, segnalata anche dall’incontro organizzato la settimana scorsa nella capitale saudita tra una serie di capitani d’industria e funzionari governativi in quello che è stato, secondo la testata finanziaria, “il primo evento di questa scala” a Riad.
Ma l’Arabia Saudita non era affatto sconosciuta a BlackRock che, salvo una brevissima parentesi, si era rifiutata nel 2018 di tagliare i rapporti col Regno dopo la deflagrazione del caso Khashoggi, il giornalista del Washington Post e dissidente trucidato quell’anno al consolato di Istanbul su ordine, a quanto pare, del principe bin Salman.
I legami, ricorda Cnbc, sono talmente stretti che BlackRock l’anno scorso ha perfino accolto nel suo Board il Ceo del colosso energetico di stato nonché leader mondiale del settore Saudi Aramco Amin Nasser, una scelta che fu motivata con una strategia di lungo termine che passa inesorabilmente dal MENA.
Disegno saudita.
Ma dietro la mossa c’è anche un chiaro disegno saudita di sviluppare l’industria locale dell’asset management fin qui dominata da società autoctone, cui ora si affiancheranno altri attori come Franklin Templeton, che ha nominato ad ottobre un manager locale, e Northern Trust, che a dicembre ha ottenuto il via libera – il primo in assoluto nella storia del Paese per una società finanziaria straniera – per la creazione di un quartier generale nella capitale.
Non è comunque una novità l’attivismo del PIF, segnalato anche dall’annuale Conferenza sugli Investimenti che si tiene ad ottobre a Riad con la partecipazione di soggetti del calibro di JPMorgan Chase, Fink e Blackstone.