Tempesta in un bicchier d’acqua sulle parole del ministro Giorgetti sulla revisione e l’aggiornamento delle rendite catastali?
Ecco fatti, numeri, parole e polemiche.
COME E’ NATA LA POLEMICA SU TASSE, CASA E RENDITE CATASTALI
Nel giorno in cui il Parlamento ha approvato il testo del Piano strutturale di bilancio (Psb), che ora verrà inviato a Bruxelles, tiene banco l’ipotesi di un aggiornamento degli estimi catastali per coloro che hanno usufruito di bonus edilizi, a cui si affianca la ricerca delle cosiddette “case fantasma” mai censite. Il tema della casa vede le forze di maggioranza esprimere sensibilità differenti, con Forza Italia e la Lega che hanno subito richiesto non ci siano nuove imposte sugli immobili. Nel frattempo non si placa il dibattito sul possibile riequilibrio delle accise sui carburanti.
LE RASSICURAZIONI DEL PREMIER MELONI
La premier Giorgia Meloni chiarisce: “Leggo dichiarazioni fantasiose, secondo le quali il governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini. È falso. Questo lo facevano i governi di sinistra, noi le tasse le abbassiamo come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le partite Iva”. Dal Pd la segretaria Elly Schlein replica: “Abbiamo visto Giorgia Meloni in un video mentire a viso aperto al paese. Non so se essere piu’ preoccupata o stupita di questa sua capacita’”.
CHE COSA HA DETTO IL MINISTRO GIORGETTI
Ma cosa ha detto il ministro dell’Economia? In audizione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato sul Psb, Giorgetti ha spiegato che tra le riforme del Piano c’è anche “l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”.
Ovvero il Superbonus e gli altri strumenti fiscali utilizzati per agevolare le ristrutturazioni nella prima fase post pandemia di Covid, il cui conto finale supera i 200 miliardi di euro. Il titolare del Mef ha specificato che sul catasto “non si tratta di fare l’aggiornamento dei valori di mercato”, ma di “andare a cercare le case fantasma e precisare che chi fa le ristrutturazioni edilizie è obbligato ad aggiornare i dati catastali”.
Le linee guida della prossima manovra sono fissate: conferma del taglio del cuneo fiscale, della riduzione a tre aliquote dell’Irpef e sostegni alle famiglie, soprattutto quelle più numerose. Il testo è atteso in Cdm nelle prossime settimane.
Se non crescono le famiglie non può crescere il Pil. Giancarlo Giorgetti, parlando al Consiglio federale della Lega, ha tracciato la linea della legge di bilancio, indicando risultati di lunga prospettiva. Le maggiori risorse si libereranno nel 2026 ma non bisogna – ha sottolineato secondo quanto viene riferito dai presenti alla riunione – guardare ai consensi dell’immediato ma al bene del Paese.
L’ANALISI DI CONFEDILIZIA
A cercare di mettere un po’ di ordine ci ha pensato Confedilizia, con il presidente Giorgio Spaziani: “Ricapitoliamo – scrive su X -: il ministro dell’Economia legge in audizione un documento in cui si parla di ‘aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere: le proprietà ad oggi non censite; valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici’. Nella replica, il ministro specifica che si tratta di cercare le case fantasma; verificare che chi ha fatto i lavori abbia aggiornato i dati catastali. Entrambe le attività rientrano nell’ordinarietà. Se le cose stanno così caso chiuso”.
IL COMMENTO DI FDI
Sulla stessa frequenza il deputato Marco Osnato, responsabile Economia di FdI, secondo cui “quanto detto dal ministro Giancarlo Giorgetti mi sembra in linea con quanto abbiamo sostenuto sul Superbonus, non è una novità sconvolgente. Un aggiornamento catastale è normale quando si sono utilizzati i soldi di tutti per ristrutturare le case ed aumentarne il valore. Noi giustamente vogliamo far sì che questo investimento che hanno fatto tutti gli italiani abbia anche un carattere di equità. A maggior ragione per il Superbonus, ma anche per quanto riguarda gli altri bonus che hanno aumentato i valori degli immobili. Ci sarà in manovra un intervento su questo, mi sembra un’azione di equità”.
IL PUNTO DEL CORRIERE DELLA SERA
Come ricorda anche il Corriere della sera “in realtà il ministro dell’Economia non ha detto nulla che non fosse già conosciuto. In realtà la revisione delle rendite per chi ha ottenuto il Superbonus era già prevista dalla Legge di Bilancio 2024 (articolo 1, commi 86 e 87) ed è stata ribadita dalla circolare 13/E/2024 dello scorso 13 giugno e i contribuenti avrebbero dovuto segnalare loro stessi alle Entrate la modifica delle caratteristiche dei loro immobili perché si procedesse alla revisione”. Il nodo è che, probabilmente, in tanti non avranno dato seguito alle disposizioni e, anche in questo caso, i controlli sono alquanto deficitari.
COS’E’ LA RENDITA CATASTALE E COME SI CALCOLA
Cos’è la rendita catastale? Come puntualizza LaPresse in una scheda, in sostanza è il valore fiscale che viene attribuito al fabbricato e rappresenta la base su cui calcolare il valore del fabbricato ai fini tributari, come l’Imu, le imposte sulle successioni, le imposte di registro nella compravendita da privati, e anche per la determinazione del valore erariale, come la sua redditività. Come si calcola? Sulla base delle dimensioni della casa e la tariffa d’estimo unitaria, un valore numerico elaborato dall’Agenzia delle Entrate del Territorio, che varia in base alla zona in cui è situato l’immobile e alla sua destinazione d’uso. Le abitazioni per esempio sono in categoria A con 11 classi diverse.
Le disposizioni prevedono che andrebbe aggiornata quando aumenta il valore dell’immobile, a seguito di lavori migliorativi (per esempio installando nuovi impianti tecnologici come pannelli fotovoltaici, usando materiali migliori nella ristrutturazione, se si cambia la pianta della casa modificando il numero di stanze, aggiungendo un bagno, un armadio a muro, una veranda, un soppalco. L’aggiornamento spetta al proprietario, che deve comunicarlo entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori attraverso un tecnico abilitato.