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Dove nascono più aziende in Italia? Il rapporto Unioncamere-Infocamere

Numeri, tendenze e confronti su settori e regioni dove nascono più aziende (e dove ne muoiono di più)

Tira il Sud. È stato infatti il Mezzogiorno a trainare la crescita del tessuto imprenditoriale del nostro Paese nel trimestre estivo. Secondo i dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane, con la registrazione di 64.211 nuove imprese e la chiusura di 51.758 attività inesistenti tra luglio e settembre il risultato è un saldo positivo con 12.453 aziende attive in Italia.

MEZZOGIORNO CHE TRAINA

In particolare, quasi il 40% della crescita è dovuto alla buona performance del Mezzogiorno, dove il saldo è stato positivo per 4.763 unità. Tuttavia, proprio il Mezzogiorno, fra tutte le marco-aree, è anche quella che fa segnare la frenata più vistosa del tasso di crescita (-0,2). Tra le regioni a conquistare il primo posto sul podio è il Lazio (con +2.364 imprese), seguito da Lombardia (+1.965) e Campania (+1.668).

BENE LA RISTORAZIONE, MALE L’ARTIGIANATO

A guadagnare di più, rispetto al dato di giugno, sono state le attività di alloggio e ristorazione (+3.337 aziende), i servizi di ristorazione (+2.453), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+1.469) e il noleggio e servizi alle imprese (+1.384) anche se, in tutti i casi, gli aumenti sono in forte contrazione rispetto al 2017. Sul fronte opposto, a scivolare in campo negativo sono stati i settori del commercio al dettaglio di autoveicoli (-520 imprese nel trimestre), le industrie del mobile (-114) e quelle della lavorazione dei minerali (-93).
Resta poi in estrema difficoltà il settore artigiano. Oltre al bilancio negativo del trimestre estivo 2018 (-999 aziende), segna anche un peggioramento rispetto a quello dell’anno scorso quando chiuse con una perdita di 735 imprese.

SERVE FIDUCIA

“I dati ci confermano che c’è bisogno di un’iniezione di fiducia affinché la ripresa possa ridare davvero fiato all’economia”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, per cui “occorre inoltre aiutare i nostri giovani ed i nostri imprenditori a cavalcare i cambiamenti in atto. Anche per questo le Camere di commercio sono impegnate a supportare il processo di transizione verso l’adozione delle nuove tecnologie a partire dal digitale, che rappresenta uno dei principali pilastri per sostenere lo sviluppo delle imprese e del Paese”.

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