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Sindacati

Come votano (e cosa chiedono ai sindacati) gli iscritti a Cgil, Cisl e Uil

Che cosa emerge da un sondaggio contenuto nell'Annuario del lavoro 2018, curato dal dal quotidiano on line Il diario del lavoro, che sarà presentato domani a Roma

La politica non ci rappresenta, ma il sindacato ancora… forse. È quanto emerge da un sondaggio sulla percezione dei sindacati da parte dei lavoratori contenuti nell’Annuario del lavoro 2018, a cura del quotidiano on line Il diario del lavoro, che sarà presentato  il 15 marzo a Roma.

L’INDAGINE SULLE PERCEZIONI DEI LAVORATORI

Nel capitolo a cura di Massimo Carrieri, docente di Sociologia industriale presso l’Università La Sapienza, si analizzano i risultati di uno studio condotto nell’estate 2017 su un campione rappresentativo nell’ambito di una ricerca condotta dal Dipartimento di Scienze Sociali ed economiche dell’Università La Sapienza.

La ricerca fotografa il mondo del lavoro in un momento in cui l’innovazione tecnologica ha stravolto i paradigmi classici attualizzando il dibattito sul futuro del lavoro. Dal fenomeno industria 4.0 derivano applicazioni e ricadute infatti che non riguardano solo il settore manifatturiero, ma investono anche l’insieme dei servizi.

LA MAGGIORANZA DEI LAVORATORI NON SI SENTE RAPPRESENTATA POLITICAMENTE

Più dei due terzi degli intervistati dichiara di non sentirsi rappresentato politicamente in quanto lavoratore. Secondo l’autore, il dato è sintomatico non di una crisi passeggera ma di un vero e proprio terremoto quale la caduta della rappresentanza politica e della legittimazione sociale dei partiti. Il 67,8% del campione ha dichiarato di “non sentirsi rappresentato in quanto lavoratore” da alcun partito politico esistente.

CHI STUDIA DI PIÙ PUNTA A SINISTRA, CHI DI MENO A DESTRA E NEL M5S

Tuttavia, dallo studio emerge inoltre che la variante culturale continua ad operare come discrimine, dal momento che i lavoratori con titoli di studio più elevati si collocano in prevalenza nel centro-sinistra e quelli con titoli di studio più bassi guardano in maggioranza a destra e ora anche al M5S.

LA RAPPRESENTANZA DEL SINDACATO

Se prevale una sfiducia diffusa nella politica e nei rappresentati, diversa percezione si evince per i sindacati. Diversamente dai partiti, quest’ultimi non sono evaporati, ma risentono comunque dei mutamenti nel contesto sociale e nelle preferenze dei lavoratori.

PRIMA INTERESSAVA L’UNITÀ

Se nelle indagini precedenti l’item che prevaleva era la richiesta di maggiore unità ai sindacati, dagli ultimi sondaggi emerge uno slittamento evidente da aspetti più ideologici ad altri di portata più pragmatica.

ORA IMPORTA LA COMPETENZA

Nell’ultima indagine quasi la metà del campione (49%) ha chiesto ai sindacati più competenza. Si sono riscontrate percentuali più elevate tra chi si colloca politicamente a destra (59%), nel centro destra (56%) e nel M5S (56%).

MAGGIORE AZIONE CONTRATTUALE RICHIESTA DAI LAVORATORI A SINISTRA

Solo quasi il 20% del campione si aspetta dai sindacati più azione contrattuale, con punte più alte per chi si colloca politicamente a sinistra (27%).

UNITÀ E POLITICA INTERESSANO DI MENO

Adesso solo il 16% del campione chiede ai sindacati più unità, in particolare tra chi si colloca nel centro sinistra (20%). Si tratta di una quota decisamente inferiore rispetto a quelle registrate in passato. Sono pressoché minime le richieste di più politica da parte dei sindacati (richiesto dal 2% del campione e dal 4% dei rispondenti che si collocano a sinistra) e più conflittualità (che registra il 2% con punte più elevate a sinistra (6%) e a destra (4%).

In conclusione, le domande attuali puntano verso un’ispirazione “moderata” e realistica, in quanto i lavoratori sperano di trovare nei sindacati una sponda importante e funzioni utili nella soluzione dei principali problemi del mondo del lavoro.

 

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