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Commissario Ue Difesa

Difesa, ecco come cresce la spesa militare globale. Report Iiss

Nel 2023 la spesa globale per la difesa è cresciuta del 9% raggiungendo i 2,2 trilioni di dollari. Secondo l'Istituto internazionale studi strategici, la spesa militare asiatica supera quella dell’Europa occidentale e sta crescendo più rapidamente nonostante la guerra in Ucraina.

In tutto il mondo è corsa al riarmo.

Nel 2023 la spesa per la difesa globale è aumentata del 9% raggiungendo la cifra record di 2,2 trilioni di dollari e “aumenterà di nuovo nel 2024 quando il mondo entrerà in un periodo di maggiore pericolo”. È quanto emerge da “The Military Balance”, il rapporto annuale sulle capacità militari e il settore della difesa su scala globale redatto dell’Istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss).

In particolare, la spesa per la difesa europea è cresciuta del 4,5% nel 2023, per raggiungere una media dell’1,6% del Pil. Sorpassano però i paesi asiatici che hanno aumentato i loro bilanci per la difesa del 4,7% per raggiungere una media dell’1,8% del Pil.

Esiste già da tempo la sensazione che gli alleati europei della Nato “devono fare di più, più velocemente e prima di quanto suggerisca il loro vecchio piano di difesa” ha osservato Bastian Giegerich, direttore generale dell’Istituto internazionale per gli studi strategici (Iiss) durante la presentazione a Londra di “The Military Balance”.

Tutti i dettagli.

LA TOP 15 DEI BUDGET PER LA DIFESA 2023

Secondo la Top 15 Defence budgets del 2023 stilata dalll’Iiss, gli Stati Uniti si posizionano al primo posto con 905,5 miliardi di dollari, rappresentando poco più del 40% della spesa globale. Seguono al secondo posto la Cina (219,5 miliardi di dollari), al terzo la Russia (108,5 miliardi) e al quarto l’India (73,6 miliardi) rappresentando quasi un quinto della spesa globale. Gli Stati membri della Nato insieme rappresentano invece quasi il 60% del totale della spesa militare globale.

QUANTO INVESTONO I PAESI EUROPEI IN CONFRONTO AGLI ASIATICI

Germania, Francia e Italia – le forze armate della Nato che spendono di più dopo Stati Uniti e Regno Unito – rimangono al di sotto dell’obiettivo di spesa dell’Alleanza pari al 2% del Pil, sebbene abbiano definito piani per raggiungere l’obiettivo nei prossimi anni.

In confronto, i cinque maggiori eserciti asiatici dopo la Cina spendono già, in media, il 2% per la difesa. Il Giappone, che ha il terzo esercito più grande della regione, ha stabilito piani per quasi raddoppiare il proprio budget per la difesa portandolo al 2% entro il 2027.

Nel frattempo l’Europa ha aumentato la spesa per la difesa dall’1,3% all’1,6% del Pil nello stesso periodo di cinque anni.

“Sebbene questa sia ancora inferiore alla dotazione asiatica, rivela che i paesi [europei] stanno implementando una maggiore [spesa per] la difesa in risposta a un deterioramento delle condizioni strategiche”, ha affermato Fenella McGerty, ricercatrice senior dell’IISS per l’economia della difesa. In termini assoluti, l’anno scorso l’Asia ha speso 510 miliardi di dollari per la difesa, mentre l’Europa ha speso 388 miliardi di dollari. “C’è una mancanza di urgenza in Europa”, ha notato Ben Barry, membro senior dell’IISS ed ex brigadiere dell’esercito britannico.

MENTRE LA RUSSIA…

Questa necessità di urgenza è citata da diversi funzionari della difesa europei che hanno avvertito che Mosca potrebbe attaccare un paese della Nato entro tre o cinque anni, sottolinea il Financial Times.

Senza dimenticare il problema di tradurre tale maggiore spesa per l’Europa in una maggiore produzione per la difesa, soprattutto di munizioni. “I progressi sono lenti… dopo decenni di investimenti insufficienti”, sostiene lo studio del think tank britannico, “con costi per alcuni tipi di munizioni più che raddoppiati”.

Nel frattempo si prevede che proprio la Russia, impegnata nella sua guerra con l’Ucraina, spenderà quest’anno 143 miliardi di dollari per la difesa, ovvero quasi l’8% del Pil.

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