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Decreto Semplificazioni, ecco la bozza

Che cosa prevederà il decreto Semplificazioni. Ecco la bozza integrale datata 21 maggio

 

Ultimi ritocchi per il decreto Semplificazioni, il provvedimento che interviene su autorizzazioni, permessi e burocrazia per eliminare i “colli di bottiglia” che potrebbero soffocare i progetti del Recovery Fund. Un insieme di norme che ha come punto di riferimento la pubblica amministrazione, ma in realtà interviene sulla tutela ambientale e architettonica, gli appalti e le opere pubbliche, la transizione digitale ed energetica.Il Dl Semplificazioni è atteso in consiglio dei ministri già per la prossima settimana, come ha annunciato il premier Mario Draghi, insieme al decreto Governance, che si occupa invece delle modalità di assunzione dei tecnici del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia nei ministeri sia nelle amministrazioni locali.

Qui il testo completo della bozza di Dl Semplificazioni datata 21 maggio

ARTICOLO DELL’ANSA SU ALCUNE PARTE DELLA BOZZA DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI:

I dirigenti pubblici diventano responsabili della transizione digitale della P.a e chi frena sarà sanzionato secondo la gravità delle violazioni, da tagli alla retribuzione fino alla perdita dell’incarico. Lo prevede la bozza del decreto Semplificazioni, ancora oggetto di confronto.

Sarà l’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, a vigilare, verificare e segnalare le “violazioni degli obblighi di transizione digitale” alla presidenza del Consiglio per l’eventuale esercizio di “poteri sostitutivi”.

Sono previste anche multe da 10mila a 100mila euro per chi non fornirà dati e documenti richiesti dall’Agid per il monitoraggio delle attività.

Si prevede anche un subappalto senza soglia. L’attuale limite del 40% – introdotto come deroga al Codice degli appalti e in vigore per tutto il 2021 – scompare per lasciare spazio ad una dicitura più generica sulla cessione totale dei lavori: “il contratto non può essere ceduto”, recita la norma ricalcando fin qui il vecchio codice e “non può essere affidata a terzi – questa la novità – l’integrale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto”. La soglia è abrogata anche per gli appalti specialistici “di notevole contenuto tecnologico”.

Torna invece nella bozza il cosiddetto ‘appalto integrato’, in cui progettazione ed esecuzione dei lavori possono essere oggetto della stessa gara e quindi affidati allo stesso aggiudicatario. Per le opere del Recovery viene infatti abrogato il divieto di affidamento congiunto previsto dal Codice degli appalti. “L’aggiudicazione – si legge inoltre – può avvenire sulla base del criterio del prezzo più basso”.

Un’altra novità riguarda l’edilizia scolastica. Il ministero dell’Istruzione adotterà linee guida tecniche generali e avrà poteri sostitutivi degli enti locali nella progettazione e esecuzione dei lavori di costruzione, riqualificazione e messa in sicurezza delle scuole: in caso di inerzia potrà diffidare gli enti ad adempiere entro 30 giorni e poi sostituirsi. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, sindaci e presidenti di provincia avranno i poteri di commissari per riqualificazione edilizia delle scuole. È anche previsto che le autorizzazioni siano rese entro 30 giorni, dopo i quali si intendono approvate.

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