skip to Main Content

Fit For 55

Cosa succederà dopo la lettera di risposta del governo a Bruxelles

Il commento di Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte

Il governo ha presentato la lettera di risposta alla Commissione. In sintesi: le stime di crescita del Pil sono state confermate (1,5% per il 2019) così come è stato confermato l’impegno a non superare il livello del 2,4% in termini di deficit/PIL.

La novità più rilevante è l’innalzamento all’1% del PIL (da 0,3%) dell’obiettivo di introiti da privatizzazioni in modo da assicurare un obiettivo di debito/PIL al 126% nel 2021.

A questo punto le prossime tappe son le seguenti:

  • 21 novembre: la Commissione esprime il suo parere sulla lettera del ministro Tria e lo sottopone all’Eurogruppo
  • 3 dicembre: l’Eurogruppo esaminerà il parere della Commissione per valutare l’ipotesi di apertura di una procedura di infrazione
  • gennaio 2019: l’eventuale parere favorevole alla procedura di infrazione dell’Eurogruppo andrà sottoposta al voto del Consiglio europeo di gennaio. A quel punto il Consiglio Europeo, in caso di voto favorevole alla procedura, potrebbe concedere all’Italia 3/6 mesi di tempo per varare una manovra correttiva sulla base delle indicazioni che fornirà la Commissione europea

Se al termine di tale periodo di tempo l’Italia non si sarà attivata scatterebbero le sanzioni.

La risposta italiana alle richieste della Commissione aumenta la possibilità di una procedura di infrazione. Su questo punto, come prima segnalato, i tempi saranno comunque non brevi e le eventuali sanzioni arriverebbero non prima della seconda metà del 2019. Inoltre, occorrerà verificare se la richiesta di procedura sarà sul deficit o sul debito, essendo la seconda (si tratterebbe del primo caso di tal tipo per un paese dell’area) molto più intrusiva della prima

Back To Top