I colloqui duravano da nove anni, era stato preannunciato giorni fa e ieri è arrivata l’ufficialità. L’Unione europea e l’Indonesia hanno stretto un accordo commerciale di libero scambio, abbattendo i dazi reciproci e dando impulso a esportazioni e investimenti. Secondo quanto previsto dall’Indonesia, il commercio bilaterale con l’Ue – che nel 2024 è stato pari a 27,3 miliardi di euro – potrà raddoppiare nel giro di cinque anni, grazie all’intesa raggiunta.
COSA CONTIENE L’ACCORDO CON L’INDONESIA SUI DAZI
Il principale elemento contenuto nell’accordo è l’abolizione di molti dazi. I tagli sono drastici. Le tariffe attuali sulle automobili europee vendute in Indonesia saranno ridotte del 50% entro i prossimi cinque anni. Quelle sui macchinari e sui prodotti farmaceutici del 15%, mentre quelle sui prodotti chimici saranno tagliate del 25%.
“Eliminando gradualmente i dazi doganali del 50% dell’Indonesia sulle importazioni di automobili, l’accordo crea nuove opportunità per le esportazioni di auto dell’Ue e per gli investimenti nei veicoli elettrici”, ha sottolineato il commissario per il Commercio Ue Maros Sefcovic.
Inoltre, su molti prodotti agricoli e alimentari, come i prodotti lattiero-caseari, o a base di carne, i dazi attuali – che vanno dal 5 al 30% – saranno eliminati al momento dell’entrata in vigore e negli anni subito successivi. In sostanza Ue e Indonesia elimineranno dazi per oltre il 98%. La stima europea è che queste riduzioni faranno risparmiare agli esportatori Ue circa 600 milioni di euro solo di tariffe.
L’ACCESSO A MINERALI E MATERIE PRIME
L’altro obiettivo dell’Ue era quello di ottenere un accesso più agevole ai minerali critici, essenziali per le industrie siderurgiche, di cui l’Indonesia è ricca. Si parla di nichel, rame, bauxite, stagno, cobalto, tutte materie fondamentali per le batterie, per lo sviluppo delle tecnologie pulite o per l’energia rinnovabile.
La presidente della Commissione Ue, non a caso, ha esultato: “Il nostro accordo con l’Indonesia ci garantisce anche un approvvigionamento stabile e prevedibile di materie prime essenziali per l’industria europea delle tecnologie pulite e dell’acciaio”.
ESULTANO LE IMPRESE EUROPEE
A festeggiare sono anche le imprese del Vecchio Continente. L’intesa è stata infatti accolta con soddisfazione da BusinessEurope, la confederazione delle confindustrie europee. Il direttore generale Markus J. Beyrer ha affermato: “Questo accordo storico riafferma l’impegno dell’Ue verso un’ambiziosa agenda commerciale in un momento di tensioni geopolitiche e crescente protezionismo”. Lo stesso Beyrer ha auspicato che ora si riesca a negoziare altri patti con altri paesi, come per esempio le altre nazioni dell’Asean, cioè Brunei, Cambogia, Filippine, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam.
L’ACCORDO CHE RISPONDE A TRUMP
L’Ue d’altronde va in quella direzione. Nel senso che sta provando a stringere accordi con diversi blocchi di paesi, velocizzando le trattative e gli iter burocratici interni. È successo con i paesi del Sudamerica, il Mercosur, ma anche con il Messico e con l’India. E si vuole proseguire. Un’accelerazione dovuta soprattutto al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e alle politiche (o guerre) commerciali iniziate dal presidente degli Stati Uniti. “L’Unione europea, composta da 27 nazioni, spera che queste alleanze compensino l’impatto dei dazi di Trump e riducano la dipendenza dalla Cina”, spiega Reuters.