Al via un nuovo servizio BG International: partite le nuove gestioni patrimoniali, in arrivo l’advisory. Un modello che permetterà ai clienti italiani che già detengono patrimoni nella Confederazione di essere seguiti da un unico banker di fiducia su entrambi i lati del confine, monitorando la propria posizione complessiva in assoluta comodità e trasparenza, si legge in una nota della banca.
Il futuro è (anche) in Svizzera per Banca Generali e per percorrere questa strada la banca del Leone non solo ha creato BG Suisse Private Bank, ma anche lanciato Bg International.
Grazie alla concessione della licenza Lps a BG Suisse da parte di Bankitalia, Banca Generali ha attivato il modello multi-booking, che offrirà anche ai clienti italiani che già detengono patrimoni nella Confederazione di essere seguiti da un unico banker di fiducia su entrambi i lati del confine.
“In concreto questo servizio permetterà ai clienti di avvalersi del proprio banker in Italia anche per le masse detenute in Svizzera, in assoluta comodità e trasparenza. Un vantaggio soprattutto sul fronte del servizio alla clientela, che così potrà appoggiarsi a un punto di riferimento unico e di fiducia, già informato sulla sua storia, sulle sue esigenze e in grado di intercettare anche i nuovi bisogni”, spiega Marco Bernardi (nella foto), vicedirettore generale di Banca Generali.
Un servizio unico nel nostro Paese, a vantaggio del cliente e del banker, che potranno monitorare dall’Italia i portafogli complessivi, comprensivi anche degli asset in Svizzera. Un bacino, quello degli asset custoditi in Svizzera ma afferenti a clienti italiani, stimato in 80 miliardi di euro. Una visione d’insieme senza precedenti e con il banker di fiducia al centro.
“Questa capacità di innovazione, unita alla figura del banker di fiducia, centrale nel nostro modello, può, rispondere ai bisogni di pianificazione e valorizzazione del risparmio delle famiglie italiane e svizzere. Per questo nei prossimi mesi contiamo di continuare a ingrandire il team dei nostri banker svizzeri e di investire sul territorio elvetico”, conclude Bernardi.