Skip to content

animalia

Cosa fa Animalia e chi vuole comprarla

Secondo il Sole 24 Ore, diversi operatori esteri avrebbero manifestato interesse nei confronti di Animalia, gruppo italiano di cliniche veterinarie. Tutti i dettagli

 

Animalia, gruppo italiano di strutture veterinarie, dopo un percorso di crescita iniziato nel 2020 sarebbe ora diventato interessante per diversi operatori esteri e, secondo le indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, la banca d’investimento Rothschild sarebbe al lavoro per individuare il giusto partner finanziario.

COSA FA ANIMALIA

Animalia è un gruppo italiano nato a Lissone, vicino a Milano, nel 2019 con l’intento di riunire strutture veterinarie di eccellenza. Nel 2020, spiega la società, è incominciato il percorso di crescita che l’ha portata oggi ad avere più di 30 strutture veterinarie in tutta Italia, ma principalmente al Nord, e un team di oltre 400 collaboratori.

Attraverso varie acquisizioni, Animalia ha realizzato un vero e proprio network in cui le cliniche sono supportate da una struttura centrale che si occupa di tutte le mansioni e dei servizi complementari all’attività clinica, quali ad esempio: gestione amministrativa e finanziaria, risorse umane, contabilità, marketing e IT.

I PROGETTI PER IL FUTURO

A guidare Animalia, si legge sul loro sito, sono le conoscenze veterinarie unite a quelle manageriali e nei prossimi anni l’obiettivo è quello di continuare a espandersi “attraverso l’integrazione di cliniche presenti sul territorio italiano e internazionale”, prevedendo anche di avviare “progetti trasversali”.

A proposito di espansione e progetti per il futuro, stando ai rumor riportati dal Sole24Ore, diversi operatori esteri potrebbero diventare un partner finanziario per il gruppo.

CHI SONO I PAPABILI PARTNER

Sempre secondo il quotidiano economico, al lavoro per individuare un partner finanziario per il gruppo Animalia, “dopo l’arrivo di alcune manifestazioni d’interesse”, ci sarebbe la banca d’investimento Rothschild e i nomi di fondi di private equity, specializzati sul segmento mid market, non mancano.

Per Il Sole tra “i nomi che circolano di potenziali interessati ci sono operatori esteri come Stirling Square, Pai, Astorg, Rivean Capital e Apax France”.

STIRLING SQUARE

Stirling Square Capital Partners, è una società di private equity paneuropea con sede a Londra. Fondata nel 2002 dagli italiani Stefano Bonfiglio e Gregorio Napoleone, investe in società con un valore d’impresa compreso tra 100 e 500 milioni di euro. Secondo il suo profilo LinkedIn, gestisce oltre 2,5 miliardi di euro per conto di una base di investitori globale e diversificata.

PAI

Pai Partners è una società di private equity fondata nel 1998 e con sede a Parigi. È una delle aziende più antiche del settore, le cui origini risalgono a Paribas Affaires Industrielles, storicamente il principale braccio d’investimento di Paribas, che ha iniziato la sua attività nel 1872. Gestisce 25,5 miliardi di euro e ha raccolto oltre 31 miliardi di euro di capitale.

ASTORG

Astorg, fondata nel 1998, è una società di private equity con 21 miliardi di euro di asset in gestione. Ha uffici a Londra, Parigi, New York, Milano, Francoforte e Lussemburgo.

RIVEAN CAPITAL

Rivean Capital, con sede ad Amsterdam, è stata fondata nel 1982. Nei suoi 40 anni di esperienza vanta oltre 250 transazioni e oggi ha in gestione 5 miliardi di euro.

APAX FRANCE

Apax France, la cui strada con l’operatore anglosassone Apax Partners LLP si è separata nel 2002, è un operatore di private equity paneuropeo con sede a Parigi. Dal 2018 ha un ufficio a Milano e fino all’anno scorso gestiva un totale di 4,8 miliardi di euro di asset.

“A oggi – riferisce Bebeez – le società italiane in portafoglio ad Apax France sono la società di consulenza globale Business Integration Partners e AEB, che fornisce soluzioni per migliorare la qualità di vino, birra e cibo grazie a una gamma completa di ingredienti naturali (lieviti, tannini, chiarificanti, enzimi)”.

Torna su