I conti semestrali migliori delle previsioni spingono oggi Banco Bpm a Piazza Affari, dove i titoli dell’istituto mettono a segno una delle migliori prestazioni del Ftse Mib con un rialzo del 2,43% a 2,613 euro.
In effetti Banco Bpm può festeggiare per i conti del primo semestre dell’anno e può guardare al futuro con fiducia, come dice il suo amministratore delegato Giuseppe Castagna. Prematuri, però, i tempi per decidere se accasarsi con qualcuno e con chi. “Il consolidamento potrebbe essere utile” ha chiarito il ceo ma non c’è alcuna “opportunità alle porte”.
I CONTI DEL PRIMO SEMESTRE PER BANCO BPM
Come si diceva, per Banco Bpm il 2021 sta andando a gonfie vele grazie a un risultato netto positivo nei primi sei mesi del 2021 per 361,3 milioni ovvero +243,4% rispetto ai 105,2 milioni al 30 giugno 2020. Il risultato netto adjusted è invece pari a 382 milioni – a fronte dei 128,4 milioni dello stesso periodo dello scorso anno – in crescita del 197,5%. Segno più anche per i ricavi ‘core’ – a quota 1.969 milioni (+11,2%) – che mostrano un’accelerazione pure rispetto ai tempi precedenti alla pandemia e per i proventi operativi a 2.324 milioni (+18,8%). Banco Bpm chiude il secondo trimestre con un utile netto di 261,2 milioni da 100,1 milioni del periodo gennaio-marzo mentre l’utile netto adjusted è pari a 231,2 milioni da 150,8 milioni dei primi tre mesi.
LA RACCOLTA E I CREDITI DETERIORATI
A Piazza Meda le buone notizie arrivano – e visti i numeri non stupisce – anche per la raccolta diretta che al 30 giugno ammonta a 122,6 miliardi, in crescita rispetto a sei mesi prima del 2% e rispetto a un anno fa del 7,1%.
Nel periodo gennaio-giugno 2021 la raccolta indiretta, informa sempre una nota del gruppo, è pari a 96,5 miliardi, +5,3% su semestre e +9,1% a livello tendenziale. La componente della raccolta gestita sale a 62,9 miliardi, in aumento rispetto ai 59,6 miliardi del 31 dicembre 2020 (+5,6%), grazie al contributo dei fondi e Sicav e delle gestioni patrimoniali; stabile invece la raccolta riferita al comparto bancassurance così come gli impieghi netti verso la clientela, a quota 109,4 miliardi. Su base annua gli impieghi netti registrano un incremento di 1 miliardo (+0,9%).
Sul fronte dei crediti deteriorati le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) al 30 giugno scorso arrivano a 3,7 miliardi con l’indice di copertura dell’intero aggregato pari al 47,4% (50% al 31 dicembre 2020). Per quanto riguarda invece il livello patrimoniale, al 30 giugno 2020 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,1% rispetto al 13,7% del 31 marzo 2021. L’incremento del ratio nel trimestre, spiegano dal gruppo bancario, è imputabile alla crescita del patrimonio regolamentare per effetto soprattutto del risultato di periodo della crescita delle riserve di valutazione e per la diminuzione delle attività fiscali differite trasformate in crediti d’imposta in seguito alla cessione dei crediti a sofferenza del progetto Rockets.
L’AD CASTAGNA: FIDUCIA NEL FUTURO ANCHE GRAZIE A PARTNERSHIP ASSICURATIVE
Giustamente soddisfatto Castagna secondo cui “i risultati molto buoni nel semestre, soprattutto nel secondo trimestre, ci danno fiducia nel futuro anche per il fatto che abbiamo rivisto le due partnership bancassicurative” ovvero quella con Covéa e quella con Cattolica Assicurazioni. Durante la conference call di presentazione della semestrale, come riferisce l’Ansa, Castagna ha sottolineato come queste mosse delineino un modello di business “più flessibile e funzionale” e che consente di prevedere “un ulteriore sviluppo dei ricavi della banca”.
M&A O STAND ALONE?
Com’era da attendersi, e come è accaduto ai ceo che nei giorni scorsi hanno diffuso i conti del semestre, Castagna non ha potuto esulare dalle domande sul risiko bancario. “Ovviamente pensiamo ancora che il consolidamento potrebbe essere utile, ma come ho segnalato in occasione dei conti del primo trimestre non è d’attualità ora perché al momento non vediamo opportunità di consolidamento alle porte” ha risposto l’ad di Banco Bpm. “Naturalmente – ha aggiunto – continuiamo a guardarci intorno per capire se c’è la possibilità di qualcosa di più nell’interesse dei nostri azionisti e stakeholders nel fare un’operazione rilevante ma di certo pensiamo che sia anche molto interessante capire che abbiamo una buona storia anche su basi stand alone”.
Di sicuro al momento sul fronte del piano industriale – che sarà presentato entro il 30 settembre prossimo – “non possiamo che darvi le proiezioni stand alone” e “speriamo in miglioramenti rispetto a quando lo abbiamo annunciato soprattutto in termini di ricavi” e che “la pandemia avrà un effetto sempre minore sul business. Se questo accade – ha proseguito Castagna – potremo andare avanti con qualche nuovo numero forte e interessante in modo da dare qualche previsione anche per le nostre azioni”. Nessuna preoccupazione, poi, per l’esito degli stress test: “Siamo molto tranquilli, abbiamo una performance migliore di altre banche nel peggior scenario. Non mi aspetto nessun cambiamento concreto per gli Srep”.