I Comuni hanno registrato un notevole aumento delle loro disponibilità liquide, raggiungendo a dicembre 2024 i 41 miliardi di euro. Questo dato, fornito da Efficientometro.com, la banca dati specializzata nell’analisi di bilancio dei Comuni, segna un incremento del +139% rispetto al 2017, quando la cassa comunale del comparto ammontava a 15,5 miliardi di euro. Anche rispetto al periodo pre-pandemico (dicembre 2019), inoltre, allorché il fondo cassa era di 22,1 miliardi, l’aumento è davvero significativo.
Nonostante il quadro generale di crescita, tuttavia, è importante sottolineare che il 15% dei Comuni italiani si trova in una situazione di rischio dissesto finanziario. A capodanno scorso sono stati 270 gli enti con zero euro sul conto corrente di tesoreria, a cui è opportuno affiancare circa 900 enti, aventi, fra l’altro, giacenze a rischio di potenziale insolvenza stimata sotto il 23% del volume di entrate annue correnti.
Più Soldi dallo Stato, ma occhio al PNRR
Uno dei fattori chiave dell’aumento di risorse a disposizione dei Comuni è rappresentato dai maggiori trasferimenti, da parte dello Stato e di altre amministrazioni, erogati all’indomani dell’emergenza Covid-19 e poi proseguiti senza lesinare fino a data recente. Nel periodo 2020-2024, a titolo di trasferimenti correnti da amministrazioni pubbliche, i Comuni hanno ricevuto in media 4,8 miliardi di euro in più all’anno (+50%) rispetto ai 9,6 miliardi, che è la cifra annua incassata nel pre-Covid, calcolata sul triennio 2017-2019.
Questo afflusso di denaro, però, contrasta con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che punta, invece, a ridurre la dipendenza dei Comuni dai finanziamenti statali. E che impone a regime l’autofinanziamento solo per il tramite di compartecipazioni e tributi propri. L’obiettivo finale del PNRR, infatti, è di realizzare, entro il primo trimestre 2026, un sistema normativo che dia totale attuazione al federalismo fiscale disegnando, in capo agli Enti locali, una autonomia finanziaria completa e definitiva.
Investimenti in forte aumento, ma non cresce la spesa corrente
Parallelamente all’aumento della liquidità, si registra, inoltre, una forte crescita degli investimenti da parte dei Comuni, con spese pagate in conto capitale, che, tra il 2017 e il 2024, risultano aumentate del 131%, passando da 9,4 a 21,7 miliardi di euro. Le spese correnti, invece, nello stesso periodo, hanno visto un incremento decisamente più contenuto, pari al +16,5%. Anzi, questo aumento risulta essere solo nominale poiché non riesce a tenere il passo con l’inflazione, che negli stessi otto anni ha visto incrementati i prezzi al consumo in misura del +19,8% (come risulta dal sito inflation.eu).