Unicredit accelera sulla redditività, mette a segno il miglior trimestre della storia (andando oltre le stime), e conferma la cautela sulle operazioni straordinarie, anche per gli intoppi in Germania sul dossier Commerzbank e per gli intralci in Italia con il golden power del governo su Banco Bpm.
Ecco fatti e numeri.
I NUMERI DEL TRIMESTRE DI UNICREDIT
Il gruppo guidato da Andrea Orcel archivia il trimestre oltre le previsioni degli analisti, grazie a un utile netto in rialzo dell’8,3% a 2,8 miliardi di euro. I ricavi sono in aumento del 2,8% a 6,5 miliardi. Dietro questi numeri c’è soprattutto l’andamento delle commissioni, in rialzo del 8,2% a 2,3 miliardi, che ha più che compensato la riduzione del margine di interesse, diminuito del 4,8% su marzo 2024, a quota 3,5 miliardi di euro.
GLI INDICI DI UNICREDIT
Nel dettaglio, il RoTE è aumentato al 22%, ai vertici del settore, con il capitale in eccesso che ha raggiunto 10 miliardi. Il controllo dei costi è rimasto fra i migliori nel settore, risultando in un rapporto costi/ricavi di mercato pari al 35,4%. Solida la qualità degli attivi, con un costo del rischio a 8 punti base e overlays invariati. “Le nostre linee di difesa sono state rafforzate e ci posizionano al meglio per un ampio spettro di scenari macroeconomici”, ha ricordato Orcel nella nota sui risultati finanziari del gruppo.
LE PREVISIONI DI UNICREDIT
Grazie a risultati trimestrali migliori delle attese, Unicredit aggiorna così la guidance per l’esercizio 2025, con possibile upside, sottolinea il Sole 24 ore: utile netto superiore a 9,3 miliardi, con un RoTE maggiore del 17%. Le distribuzioni ai soci saranno superiori a quelle a valere sull’esercizio 2024, grazie alla più elevata crescita dell’utile netto. I ricavi netti per il 2025 sono attesi a circa 23,5 miliardi, migliori rispetto a quanto anticipato inizialmente grazie ad un primo trimestre più solido e ad un costo del rischio più contenuto. UniCredit conferma le ambizioni per un utile netto pari a circa 10 miliardi nel 2027, per un RoTE al di sopra del 17% e per distribuzioni annue maggiori rispetto a quella del 2024 nel periodo 2025-27, comprensive di un dividendo pari al 50% dell’utile netto e di distribuzioni aggiuntive inclusive del capitale in eccesso rispetto ad un CET1 ratio del 12,5-13%. Lo scorso febbraio, Orcel aveva sottolineato «l’ambizione» per un utile netto nel 2027 pari a circa 10 miliardi. Nel contempo aveva promesso «insieme alla distribuzione del capitale in eccesso» l’obiettivo di «una distribuzione annuale maggiore di quella sul 2024 nel periodo 2025-2027».
OPS SU BANCO BPM
UniCredit ha “il diritto di valutare la situazione, analizzare cosa succede” su Banco Bpm: “Abbiamo tempo e abbiamo il diritto di avere tempo”, ha ribadito l’amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti nel corso della conference call sui conti del primo trimestre. Orcel ha citato tra le altre cose le incertezze e le modifiche nell’acquisizione di Anima da parte della stessa Banco Bpm, che hanno portato a una “distruzione di valore tra 1 e 1,7 miliardi” e la “erosione del capitale in eccesso”, nonché la necessità di fare accantonamenti da 800 milioni “per allineare la qualità degli asset di Banco Bpm alla nostra in Italia”: tutti fattori che portano il banchiere a identificare nell’Ops di UniCredit “un premio tra il 40% e il 50% rispetto a dove erano prima dell’offerta”.
DOSSIER GOLDEN POWER
A complicare ulteriormente il quadro è arrivata poi la decisione del governo sul golden power, in cui secondo Orcel “ci sono un numero di elementi che secondo noi non sono chiari e non voluti”. “Stiamo cercando di chiarirli e dobbiamo chiarirli prima di prendere una decisione definitiva – ha rimarcato -. O avremo un chiarimento o altrimenti dovremo dare la nostra interpretazione di cosa indica il golden power”. “Quando avremo tutto questo prenderemo una decisione, fino ad allora non abbiamo pressioni e aspetteremo”, ha concluso.
CAPITOLO RUSSIA
UniCredit ha registrato un utile netto di 256 milioni in Russia nel primo trimestre dell’anno, in crescita del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’istituto, secondo quanto emerge dalle slide di presentazione dei risultati, prosegue nella “compressione ordinata” del business, “molto in anticipo” rispetto agli obiettivi fissati dalla Bce. I depositi locali sono scesi dell’82% rispetto al primo trimestre 2022 (-7% da dicembre 2024), i prestiti locali dell’86% (-20%), l’esposizione cross border del 94% (invariata) e i pagamenti cross border del 70% (-21%). La presenza retail, in base al numero di clienti, e’ inoltre scesa del 60% ed e’ in linea con una “uscita ordinata” entro il primo semestre del 2026.
COSA DICONO GLI ANALISTI
Milano Finanza ha dato conto dei giudizi degli analisti sui conti di Unicredit.
Jp Morgan conferma la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 70 euro su Unicredit. Gli analisti definiscono «solidi» i conti trimestrali del gruppo, con ricavi dell’8% oltre il consenso e un net operating profit del 17% oltre le stime del mercato. La nuova guidance di un utile netto oltre i 9,3 miliardi si confronta con un consenso a 9,27 mld, evidenziano gli esperti.
Equita Sim conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 58,5 euro su Unicredit (53,77 euro il valore del titolo in Borsa) dopo i risultati del primo trimestre «migliori delle attese, soprattutto grazie a trading, commissioni e costi». Sorpresa positiva anche a livello di capitale, aggiungono gli esperti, che sottolineano come la guidance 2025 sia stata «rafforzata» e con possibile upside.
Jefferies conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 61,5 euro su Unicredit. Gli analisti, che definiscono i numeri «positivi», evidenziano i «solidi trend core e il leggero aumento della guidance». L’utile netto è stato del 17% oltre le attese, aggiungono gli esperti.