Tensioni anche tra i sindacati su Arcelor Mittal per il caso ex Ilva.
A sorpresa Fiom-Cgil e Uilm si defilano dalla protesta e non scioperano, a differenza della Fim-Cisl.
In attesa dell’esito del tavolo a Palazzo Chigi con il premier Conte sul futuro di ArcelorMittal e dell’acciaierie dell’ex Ilva e dei suoi 10.777 lavoratori, il sindacato si spacca. La Fim-Cisl a Taranto sciopera per 24 ore, mentre gli altri sindacati: Fiom (il primo sindacato a Cornigliano), Uilm (il primo sindacato a Taranto) e Ubs preferiscono in queste ore sospendere ogni decisione. “No a decisioni solitarie” dice la Uilm. “Prima di decidere aspettiamo esito tavolo e decisioni consiglio fabbrica” dice la Fiom.
FIOM E UILM SI DEFILANO A SORPRESA DALLO SCIOPERO
Sconcerto in casa della Cisl: “Dopo una mattinata intera a discutere su tempi e modi dello sciopero, gli altri si defilano. Che comportamento strano”, dice una fonte sindacale che ha seguito le trattative fra i sindacati dei metalmeccanici.
CHE COSA HANNO DECISO A TARANTO
Infatti la Fim Cisl di Taranto-Brindisi, a seguito della comunicazione ufficiale di Arcelor Mittal circa l’attivazione della procedura di cessione di ramo d’azienda in base all’articolo 47 della legge 428 del 1990, relativamente allo stabilimento siderurgico ex Ilva del capoluogo jonico, ha proclamato uno sciopero a partire dalle 15 del 6 novembre, per consentire la messa in sicurezza degli impianti, e per 24 ore fino a domani alla stessa ora.
L’INIZIATIVA DELLA FIM-CISL
La comunicazione dell’attivazione della procedura era stata fatta dall’amministratore delegato di Arcelor Mittal Italia ieri pomeriggio a Taranto alle organizzazioni sindacali, confermando in pratica la lettera dell’altro ieri in cui si annunciava la recessione dal contratto per la gestione del siderurgico jonico. “Riteniamo grave tale atteggiamento che la stessa multinazionale ha adottato – scrive la Fim Cisl in una nota – in quanto riconsegna gli impianti e i lavoratori agli amministratori straordinari, ancor prima di incontrare il governo”. Un comportamento che la Fim Cisl, la segreteria e le rsu, definiscono “inaccettabile”. “Rimane inteso che la stessa mobilitazione – precisa la Fim Cisl – è un primo segnale in merito a quanto accaduto non escludendo ulteriori iniziative”.
LA NOTA DELLA FIM-CISL
Lo sciopero proclamato per oggi dalle 15.00 per lo stabilimento ex Ilva di Taranto proclamato dalla sola Fim “sta avendo un’alta adesione”. Lo fa sapere la Fim Cisl con una nota nella quale si sottolinea che è bloccata l’acciaieria 1. “C’è un’alta l’adesione in tutto l’impianto – si legge – è blocco totale dell’acciaieria 1 che sta creando forti disagi a tutto l’impianto siderurgico. E’ attiva una sola colata su cinque. L’azienda ha tentato di precettare i lavoratori per la messa in sicurezza dell’impianto non trovando riscontro. L’acciaieria 1 va verso il blocco totale con gravi conseguenze non solo in termini di produzione. Lo sciopero continua fino alle 15 di domani in cui è previsto il blocco della portineria C con relativo blocco dei camion”.
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AGGIORNAMENTO DEL 7 NOVEMBRE
Uno sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti di Arcelor Mittal, prima programmato solo per il sito di Taranto, è stato proclamato dai sindacati Fiom, Fim e Ui per domani. La protesta partirà alle ore 7 del mattino e le segreterie territoriali definiranno le modalità di mobilitazione.