Come andranno i conti di Intesa Sanpaolo che comunicherà il 3 settembre?
Quali saranno gli andamenti di ricavi e costi per Intesa Sanpaolo?
Sono queste le domande che si pongono in queste ore azionisti e analisti in vista dei conti del terzo trimestre di Intesa Sanpaolo. Ecco numeri e previsioni mentre le agenzie di rating hanno espressione il giudizio sulle banche italiane la scorsa settimana.
CHE COSA HA DETTO S&P SU INTESA SANPAOLO E UNICREDIT
Niente miglioramento delle prospettive sulle due big bancarie Intesa Sanpaolo e Unicredit. S&P Global Ratings conferma il rating sulle due banche (“BBB” e “A-2” a lungo e breve termine) senza però apportare il miglioramento di outlook che la settimana scorsa aveva riservato per il rating sovrano dell’Italia. L’outlook su Intesa e Unicredit rimane quindi negativo. Il motivo? Per entrambe è riconducibile direttamente al concreto rischio di uno scenario economico meno roseo a causa del Covid.
LE PREVISIONI PER INTESA SANPAOLO
Il gruppo Intesa Sanpaolo pubblicherà i dati del terzo trimestre 2020 martedì prossimo 3 novembre. Il consenso elaborato da Visible Alpha – ha scritto Mf/Milano Finanza – prevede un utile netto da interessi di 1,859 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 1,741 miliardi dello stesso periodo 2019 e dai 1,750 miliardi del trimestre precedente. Le commissioni nette sono viste a 1,953 miliardi in calo dai 1,966 miliardi del terzo timestre 2019, ma in aumento rispetto ai 1,744 miliardi del secondo trimestre. L’utile da trading è indicato a 302 milioni, da 480 milioni del terzo trimestre 2019 e 263 milioni nel secondo 2020.
I NUMERI
Il totale dell’utile operativo lordo si dovrebbe attestare a 4,456 miliardi, in calo rispetto ai 4,513 miliardi del terzo trimestre 2019, ma in recupero sui 4,136 miliardi del trimestre precedente. Costi in leggero aumento sul secondo trimestre a 2,412 miliardi da -2,23 miliardi (-2,319 miliardi nello stesso trimestre 2019).
GLI ACCANTONAMENTI
Guardando agli effetti del coronavirus l’attenzione è in particolare sugli accantonamenti per perdite su crediti (Llp): via via le banche incorporano le nuove attese macro aumentando le riserve per scontare gli effetti sui settori più colpiti dall’emergenza sanitaria. Nel caso dell’istituto guidato dal ceo Carlo Messina questi accantonamenti sono stimati dal consenso a 1,047 miliardi, sempre elevati ma in calo dopo gli 1,398 miliardi del secondo trimestre.
IL RISULTATO LORDO
Il risultato lordo dovrebbe attestarsi a 919 milioni, la metà degli 1,883 miliardi del secondo trimestre che però scontavano 1,134 miliardi di utile delle attività operative cessate, quasi tutti riferiti alla plusvalenza da Nexi pari a 1,1 miliardi, rispetto ai 22 milioni del terzo trimestre 2019 quando il risultato lordo era stato di 1,721 miliardi. Nel terzo trimestre non sono previsti utili straordinari da attività cessate.