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Come sarà Tim secondo Labriola.

Trasformare Tim secondo le linee guida disegnate dal nuovo piano, che sarà presentato il 7 luglio, e puntare su una nuova immagine che parli anche alle generazioni più giovani e su un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità. Sono alcuni dei messaggi che l’ad del gruppo, Pietro Labriola, ha voluto rimarcare ai manager in un incontro dopo la presentazione dei risultati del primo trimestre

“Il piano che presenteremo il 7 luglio non è un maquillage finanziario”, lo ha sottolineato l’ad di Tim, Pietro Labriola, spiegando che il gruppo sta “procedendo in quella direzione perché” ritiene “che anche industrialmente, al di là dell’aspetto finanziario, con la valorizzazione degli asset in maniera più adeguata ci possano essere dei miglioramenti dalla suddivisione delle varie attività”.

E allora il giorno da cerchiare in rosso sul calendario è il 7 luglio quando, in occasione del Capital Market Day, il progetto di riorganizzazione della telco sarà infine svelato “superando il modello di integrazione verticale” per “accelerare il percorso verso una generazione sostenibile di flussi di cassa e di far emergere il valore intrinseco degli asset di Gruppo”.

I FONDI (NON) STANNO A GUARDARE

“Ci sono anche altri fondi interessati a comprendere meglio qual è l’ipotesi di valorizzazione degli asset che presenteremo il 7 luglio e quindi a dimostrazione che il piano che stiamo sviluppando sta incontrando l’interesse da parte di vari soggetti”, ha detto Labriola. “Non posso negare di avere avuto delle interlocuzioni anche con altri soggetti ma nel momento che stiamo ancora su tematiche non definite non riteniamo necessario fare disclosure su informazioni che possono portare a fluttuazioni del valore di Borsa perché siamo ancora nelle fasi preliminari”.

COME SI RIORGANIZZA TIM

L’aspettativa generale è che Tim ne uscirà trasformata secondo le linee guida disegnate dal nuovo piano, che sarà presentato il 7 luglio, ma anche facendo leva sul miglioramento della qualità del servizio al cliente, su una nuova immagine che parli anche alle generazioni più giovani e su un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità. “Abbiamo iniziato la trasformazione di TIM, dobbiamo andare avanti con fiducia perché i risultati arriveranno nel tempo e cominceremo a vederli già nei prossimi mesi”, ha sottolineato l’ad del gruppo telefonico.

LA TRIMESTRALE TIM

Le anticipazioni sul piano sono state date dall’ad in un incontro dopo la presentazione dei risultati del primo trimestre. E proprio i conti al 31 marzo sono al centro dell’azione del nuovo amministratore delegato, dato che secondo Labriola mostrano “una rigorosa attenzione ai numeri, necessaria per dare credibilità a quello che facciamo” e per ottenere la fiducia fondamentale “per creare un ecosistema favorevole al Piano”, sono “il punto di partenza per disegnare la nuova TIM”.

La trimestrale, che mostra dei “segnali positivi” come quelli in arrivo dal Brasile e da alcuni trend in miglioramento, “non esprime ancora” il valore del Gruppo, che potrà “emergere pienamente dal Piano che prevede la focalizzazione su 4 business distinti”: il Network, la Consumer con Small & Medium business, l’Enterprise e il Brasile.

Su questo fronte Labriola e la sua squadra stanno lavorando per “definire perimetri, mercati e obiettivi” dei quattro pilastri su cui sarà basata la trasformazione dell’azienda, ma anche su alcuni progetti fondamentali per sostenerla, come una nuova immagine, una grande attenzione ai costi da razionalizzare, evitando la duplicazione di attività, e i nuovi target ESG.

OPEN FIBER E RETE UNICA

“L’accordo con Open Fiber sulle aree bianche è un accordo di interesse con Tim, perché è un classico accordo wholesale come ne facciamo ‘n’ e che stiamo discutendo con Kkr in quanto socio di minoranza in FiberCop. Poi chiaramente come in tutti contesti ci possono essere anche punti di vista differenti su alcuni elementi ma questo è un deal di interesse per Tim”, ha detto Labriola sottolineando come  “l‘accordo commerciale con Open Fiber non ha nulla a che fare con il memorandum d’intesa siglato con Cassa depositi e prestiti: se anche Tim rimanesse un soggetto verticalmente integrato, l’accordo con Open Fiber per le aree bianche sarebbe comunque interessante”.

Sulla rete unica “sta andando come immaginavamo, c’è stato qualche ritardo, ma non è legato a nessun tipo di attrito, si tratta di un progetto di una complessità unica – ha spiegato l’ad – siamo fra i primi al mondo, non vedo problemi, continuo a verificare la convergenza degli stakeholders, stiamo proseguendo. Sono ottimista che si possa chiudere anche abbastanza rapidamente, in qualche giorno“.

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