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Come andrà l’economia italiana. Report Intesa Sanpaolo

"Gli sviluppi recenti appaiono coerenti con la nostra stima di un rimbalzo del Pil vicino al punto percentuale nel trimestre in corso. Si stanno creando le condizioni per vedere un’accelerazione potenzialmente anche molto ampia nel trimestre estivo, quando l’effetto riaperture sarà massimo". L’analisi di Paolo Mameli, senior economist della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, estratta dal report "La bussola dell'economia italiana"

 

Pil ancora in calo a inizio 2021, ma migliorano le indicazioni prospettiche.

Il Pil è calato (non sorprendentemente) anche a inizio 2021, trascinato al ribasso ancora dai servizi. Tuttavia, si stanno creando le condizioni per un rimbalzo già nel trimestre in corso, atteso poi rafforzarsi nella seconda metà dell’anno. Il Pil italiano ha subito una nuova contrazione nel 1° trimestre (-0,4% t/t), sia pure di intensità minore rispetto a quella registrata nel 4° trimestre 2020 (-1,8%, rivisto al rialzo di un decimo).

Il dato è stato marginalmente migliore delle aspettative di consenso (-0,5% t/t) e lievemente più debole della nostra stima (-0,2%). Nel trimestre, il dato italiano è circa in linea con la media eurozona e con l’economia spagnola (-0,6% e -0,5% t/t, rispettivamente), e più debole rispetto alla Francia (+0,4% t/t), ma decisamente migliore rispetto alla Germania (-1,7% t/t). L’Istat diffonderà il dettaglio sulle componenti dal lato della domanda e dell’offerta solo il prossimo 1° giugno. Tuttavia, quanto riportato nel comunicato stampa dall’agenzia di statistica è in linea con le nostre attese: la contrazione di inizio 2021 è tutta dovuta ai servizi, frenati dalle restrizioni ancora in vigore su alcuni comparti del settore, mentre si è avuta una crescita del valore aggiunto sia nel settore primario che nell’industria. Dal lato della domanda, Istat comunica che si è registrato un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte), a fronte di un apporto negativo degli scambi con l’estero. Pensiamo che la crescita della domanda interna sia dovuta principalmente agli investimenti (trainati soprattutto dalle costruzioni), mentre stimiamo che i consumi abbiano continuato a contrarsi, appesantiti ancora una volta dai servizi (nonostante un possibile rimbalzo per i beni durevoli). La crescita acquisita per il 2021 (in caso di stagnazione dell’attività economica nel resto dell’anno, ipotesi peraltro assai pessimistica) è pari all’1,9%, il che conferma come il rimbalzo del Pil verificatosi nell’estate del 2020 lasci un’eredità statistica positiva per l’anno in corso. In sintesi, il dato è risultato circa in linea con le attese e non aggiunge particolari novità allo scenario. Tuttavia, nel periodo più recente sono giunte informazioni che a nostro avviso migliorano le prospettive per il ciclo:

  • le indagini di fiducia ad aprile hanno tutte concordemente segnalato un miglioramento delle aspettative sull’economia da parte di famiglie e imprese (non solo nel settore manifatturiero: ci aspettiamo che nei prossimi mesi si riduca la divergenza tra industria e terziario);
  • è iniziato dal 26 aprile (ed è stato rafforzato nei giorni scorsi1) un percorso di graduale riapertura delle attività soggette a restrizioni;
  • la campagna vaccinale ha guadagnato decisamente velocità nelle ultime settimane: il ritmo di dosi somministrate al giorno è ormai vicino alle 500 mila previste dal Piano vaccinale nazionale: all’attuale passo, l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione sarebbe raggiunto il 9 settembre (solo un paio di settimane più tardi rispetto agli obiettivi governativi);
  • infine, il “potenziamento” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, specie se accompagnato da un’efficace implementazione delle riforme annunciate, suggerisce che il Pil possa crescere al di sopra del potenziale (attualmente stimato a poco più di mezzo punto percentuale) per diversi anni a venire (stimiamo almeno sino al 2025).

In sintesi, gli sviluppi recenti appaiono coerenti con la nostra stima di un rimbalzo del Pil vicino al punto percentuale nel trimestre in corso. Soprattutto, si stanno creando le condizioni per vedere un’accelerazione potenzialmente anche molto ampia nel trimestre estivo, quando l’effetto riaperture (nel confronto con i tre mesi precedenti) sarà massimo.

Nel complesso, stanno emergendo rischi al rialzo (per ora di entità moderata) sulla nostra attuale previsione sul Pil 2021 (che per il momento si attesta al 3,7%). La svolta per l’economia appare già in corso.

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