Acque agitate tra i sindacati per le novità in casa Mediobanca. Da gennaio 2024 CheBanca! diventerà Mediobanca Premier e si verificheranno chiusure e accorpamenti di filiali. Il tutto, dicono dalle organizzazioni sindacali, senza tenere in debita considerazione il difficile momento economico e minimizzando gli impatti sui lavoratori.
I NUMERI DI CHEBANCA!
Nata nel 2008, CheBanca! è stata la prima banca digitale con una struttura multicanale (web, call center e filiali). Dal 2016 l’istituto si è concentrato in particolare sullo sviluppo dei servizi di Wealth Management focalizzando l’attenzione sulla clientela premier e ad agosto dello stesso anno si è rafforzato con l’acquisizione delle attività retail di Barclays Italia (89 filiali, 70 promotori, 220 mila clienti, 3 miliardi di euro di raccolta diretta e 3,1 miliardi di euro di raccolta indiretta) che ha portato ad una espansione nel risparmio gestito. Al 30 giugno scorso la rete distributiva di CheBanca! poteva contare su 522 gestori, 565 consulenti finanziari e 208 filiali e punti vendita. Inoltre aveva 800 mila clienti e 38 miliardi da attività della clientela.
IL REBRANDING DI CHEBANCA!
Il 24 maggio scorso i vertici di Piazzetta Cuccia hanno annunciato che tra alcuni mesi Chebanca! completerà il proprio rebranding: da gennaio 2024 si chiamerà Mediobanca Premier. La modifica è prevista nel piano “one brand – one culture” che entro giugno 2026 punta a far diventare Mediobanca leader italiano nel wealth management tanto che si possa confrontare per dimensioni e redditività agli attuali migliori concorrenti del risparmio gestito. Un settore, quello del wealth management, che comprende anche Mediobanca Private Banking e che sarà il primo motore di crescita del gruppo tanto da diventare secondo contributore per ricavi e primo per commissioni.
Proprio in quell’occasione l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, mandò anche un messaggio chiaro in vista del rinnovo del board di Piazzetta Cuccia, per cui è stata fissata un’assemblea il 28 ottobre. “Se ho lavorato al piano e sono qui a presentarlo evidentemente è perché ritengo sia utile portarlo avanti” rispose – come riportano le agenzie di stampa – ai giornalisti che gli chiedevano lumi sul suo futuro professionale”.
COSA TEMONO I SINDACATI
Come si diceva, le organizzazioni sindacali hanno iniziato un dialogo con i vertici dell’istituto di credito in vista del rebranding. Giovedì scorso sono riprese le trattative dopo la pausa estiva “tra la Fabi, le altre sigle e i vertici di CheBanca! Gli argomenti al centro degli incontri – si legge in una nota della Fabi – sono la chiusura e accorpamento di alcune filiali di CheBanca!”. I sindacati sottolineano come “il ‘modus operandi’ aziendale continui a essere quello di ridurre gli sportelli sul territorio nazionale senza aprire le procedure di confronto previste dal Ccnl e minimizzando gli impatti sui lavoratori”.
“Abbiamo chiesto un secondo incontro per il prossimo 28 settembre durante il quale l’azienda dovrà illustrarci l’intero piano di chiusure e accorpamenti da oggi e fino al termine del piano industriale che porterà da gennaio 2024 al rebranding di CheBanca in Mediobanca Premier” è il commento del coordinatore Fabi del gruppo, Luigi Vaudo, che ha evidenziato come “in un momento delicato a causa dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse e soprattutto in concomitanza delle trattative di rinnovo del Ccnl di settore, vigileremo attentamente sugli atteggiamenti aziendali che tendono a minimizzare o addirittura a negare che tali chiusure e riorganizzazioni creino disagio alle lavoratrici e ai lavoratori di CheBanca! e alle loro famiglie. Va infine ricordato – ha concluso Vaudo – come anche nel Gruppo Mediobanca stia crescendo il fenomeno della desertificazione bancaria che porterà, nei prossimi anni, ad una presenza sempre minore di sportelli bancari sul territorio e al quale bisogna porre un freno per salvaguardare sia i livelli occupazionali nei comuni più piccoli, che i risparmiatori”.
LA POSIZIONE DELL’ISTITUTO DEL GRUPPO MEDIOBANCA
“CheBanca! sta perseguendo una strategia di riposizionamento del business che porterà nel 2024 alla nascita di Mediobanca Premier – fa presente l’istituto che fa parte del gruppo Mediobanca – Nell’ambito di questo percorso, sono previsti importanti investimenti nella rete distributiva con l’apertura di nuove location oltre ad interventi di ristrutturazione. La chiusura di alcune filiali, prevalentemente nelle maggiori piazze, non contempla ricadute sul personale ed è unicamente finalizzata all’accorpamento di filiali pre-esistenti in favore di spazi più idonei per dimensione e posizione”, Infine, CheBanca! sottolinea “che lo sviluppo della divisione Wealth Management (di cui CheBanca! fa parte) è un obiettivo prioritario del piano strategico del Gruppo Mediobanca al 2026, “One Brand One Culture”, e prevede importanti investimenti anche nell’attività di reclutamento. In particolare, la forza vendita è attesa crescere del 25%, a oltre 1.500 professionisti, di cui 1.350 (+25%) nel segmento Premier”.