Fin dall’inizio dell’anno è stato chiaro che il ritmo e la tempistica dei tagli dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali saranno fondamentali per i mercati e per l’evoluzione dei principali indici di riferimento, compreso ovviamente l’Euribor.
I mercati finanziari hanno ridimensionato le previsioni di riduzione dei tassi dall’inizio del 2024. A nostro avviso, si tratta di un fenomeno inevitabile e, per la prima volta dopo molto tempo, le aspettative del mercato sono abbastanza in linea con le nostre. Questo ritardo nelle aspettative di riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea ha portato a un aumento dell’Euribor a un anno, il principale parametro di riferimento per la determinazione del tasso di interesse sui mutui. A febbraio l’Euribor ha interrotto tre mesi consecutivi di ribassi e ha chiuso il mese scorso in media al 3,671%, leggermente più alto rispetto a gennaio. A marzo l’indice ha proseguito la sua tendenza al rialzo e, a pochi giorni dalla fine del mese, la media dell’Euribor si attesta al 3,722%, il livello più alto da novembre. È quindi prevedibile che a marzo l’Euribor registri il secondo aumento mensile consecutivo.
Questo aumento mensile dell’Euribor ha implicazioni dirette per chi deve esaminare il proprio mutuo questo mese. La notizia è positiva per coloro che valutano il proprio mutuo su base semestrale, in quanto i loro prestiti si ridurranno grazie al fatto che sei mesi fa, a settembre, l’Euribor era più alto del tasso attuale (4,149%). D’altra parte, questa evoluzione dell’Euribor è negativa per chi rivede il proprio mutuo su base annuale, in quanto diverrà maggiormente oneroso, anche se di poco (un anno fa l’indicatore si attestava al 3,647%, leggermente inferiore al tasso attuale).
Per sapere cosa accadrà all’Euribor nei prossimi mesi dobbiamo seguire da vicino l’andamento dei tassi di interesse della BCE, che sembra destinata ad iniziare a tagliare i tassi di interesse in estate. Al momento i mercati scontano già quasi completamente un primo taglio dei tassi a giugno e vedono un totale di 3-4 tagli da 25 punti base quest’anno, che lascerebbero il prezzo del denaro al 3,75% – 3,5% entro la fine del 2024. Per tutti questi motivi, sembra sempre più chiaro che le buone notizie per i titolari di mutui ipotecari tarderanno ad arrivare rispetto al previsto e che dovremo aspettare fino a giugno perché l’Euribor inizi a scendere in modo significativo, quando si prevede che la BCE inizi il tanto atteso ciclo di allentamento monetario. Fino ad allora, tutto dipenderà dai dati in arrivo. Se questi dati non cambieranno le prospettive generali e le aspettative del mercato per i tagli dei tassi, potremmo trovarci in un periodo di stagnazione, in cui l’indicatore non subirà grandi oscillazioni. D’altro canto, se nei prossimi mesi si registrerà un rimbalzo dell’inflazione o dei salari nell’Eurozona, ciò ritarderà i tempi previsti per i tagli dei tassi da parte della BCE e potrebbe anche portare a un ulteriore aumento dell’Euribor.
In prospettiva, riteniamo che l’Euribor continuerà a scambiare intorno ai livelli attuali fino a quando non ci saranno maggiori prove dell’inizio dei tagli dei tassi. All’inizio di aprile potremmo assistere a una certa volatilità dell’Euribor, dato che il 3 verranno pubblicati i dati preliminari sull’inflazione di marzo e l’11 si terrà la prossima riunione politica della BCE. Non crediamo che i prossimi dati sull’inflazione siano sufficienti a far decidere alla BCE di tagliare i tassi nella prossima riunione di aprile, ed è improbabile che le aspettative del mercato sulla futura politica monetaria cambino in modo significativo.
Pertanto, nel breve termine ci aspettiamo un movimento tendenzialmente laterale dell’Euribor intorno al 3,7% con piccoli alti e bassi. A più lungo termine, se le attuali aspettative del mercato, che ci sembrano realistiche, saranno soddisfatte, l’Euribor potrebbe iniziare a calare significativamente a partire da giugno e ci aspettiamo che si attesti intorno al 3% – 3,5% entro la fine del 2024.