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spread recovery fund

Che cosa succederà a spread e Btp

Il commento di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM

Il rientro dello spread sotto i 300 pb di questa mattina potrebbe rivelarsi nel breve temporaneo in attesa di verificare quale sarà il percorso del confronto con la Commissione europea, che sembrerebbe essere intenzionata a mettere sotto pressione il governo affinché modifichi la legge di bilancio e di conseguenza anche gli obiettivi di deficit per il 2019.

Nel fine settimana alcune indiscrezioni di stampa hanno riportato l’ipotesi di clausole di salvaguardia sulla spesa da applicare in forma flessibile. In altri termini vi sarebbe una verifica trimestrale dell’andamento delle entrate e dell’economia in generale. Se l’andamento fosse al di sotto delle attese, allora di conseguenza sarebbero ridotte anche le spese. In altri termini il 2,4% di deficit sul Pil sarebbe un obiettivo di massimo che non necessariamente sarebbe utilizzato completamente.

TURBOLENZE SULLO SPREAD

Queste considerazioni portano ad ipotizzare la possibilità di possibili fasi di turbolenze sullo spread che potrebbero continuare fino a che non sarà messo a punto l’iter del confronto con la Commissione europea. L’impressione è che ambo le parti abbiano intenzione di arrivare ad un punto di incontro, ma il percorso risulta nel breve ancora accidentato.

Lo spread pertanto potrebbe ancora oscillare nel range 280-350 nei prossimi giorni, soprattutto se la commissione europea nel frattempo dimostrerà di voler accelerare i tempi per una revisione della legge di bilancio. L’eventuale superamento dell’area 350pb di spread rappresenterebbe pertanto un’area di potenziale acquisto, soprattutto mediante barbell Btp 5-30 anni e/o Bot 1 anno-Btp30 anni, nell’ipotesi che il confronto anche aspro sia funzionale ad un ammorbidimento da ambo le parti.

CINA/USA

le decisioni che in parte han adottato e in parte son in via di adozione da parte delle autorità cinesi, lasciano trasparire l’intenzione del dragone di dimostrare che la situazione è sotto controllo sia dal punto di vista dei mercati, sia sotto il profilo meramente macro. Nel frattempo, il tasso decennale Usa permane intorno al 3,20%, zona di guardia anche per i listini Usa, molto vicini anche alla media mobile a 200 giorni in termini di S&P500. Le tensioni potrebbero rimanere in essere fino alle elezioni del prossimo 6 novembre. Su questo fronte da monitorare con attenzione la dinamica dei volumi sul future sul Treasury decennale.

EURUSD

La componente speculativa ha aumentato le posizioni nette corte di Eur vs Usd. Nel breve rimane aperta la possibilità di arrivare fino ad area 1,12/13, fino a quando non sarà ultimato il confronto con la Commissione europea. Successivamente possibile un temporaneo ritorno verso 1,16/1,18 tra fine anno/inizio 2019, in previsione di un rallentamento dell’economia Usa.

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