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Moody's

Che cosa ha deciso davvero Moody’s sull’Italia

Che cosa è successo? Moody's ha sospeso il giudizio, rinviando l'esame per l'Italia. Ecco fatti, interpretazioni bizzarre, indiscrezioni e scenari

 

“Moody’s, il giudizio sull’Italia resta invariato”. “Moody’s non modifica il rating italia”. “Moody’s conferma il rating per l’Italia”.

Questi alcuni dei titoli dei giornali cartacei che hanno dato conto della notizia che (non) è arrivata dall’agenzia di rating.

Che cosa è successo dunque? Moody’s ha semplicemente sospeso il giudizio, rinviando l’esame per l’Italia.

Infatti in una nota l’agenzia ha comunicato di aver aggiornato il suo calendario e che quindi non comunicherà alcune decisione per l’Italia, ma anche per la Serbia e le municipalità di Istanbul e Izmir.

Non una cattiva notizia per il Paese, se si considera che quella newyorkese è stata ultimamente l’agenzia più severa nei confronti dell’Italia: a metà ottobre, il downgrade da “baa2” a “baa3” aveva infatti portato la valutazione a un solo passo da quel “junk” che complicherebbe decisamente lo scenario per l’Italia, soprattutto dal punto di vista delle possibilità di intervento della Banca centrale europea in caso di emergenza.

Ma questo significa davvero che il giudizio sull’Italia è rimasto invariato? No, meglio dire che il giudizio è sospeso.

Finora – dice un osservatore che conosce e segue bene la materia – le agenzie basavano i loro giudizi sugli Stati sulla base dei dati tecnici per il 70% circa e per un 30% circa la valutazione era “politica”. La comunicazione di Moody’s ribalta di fatto il rapporto.

Tra gli addetti ai lavori, c’è chi aveva pronosticato l’esito.

Aveva scritto tre giorni fa Maurizio Mazziero, analista e fondatore di Mazziero Research: “Seppur non vi siano ragioni concrete, Moody’s potrebbe ammorbidire la criticità del passato, citando un miglioramento della fase di rallentamento in Europa, evidente nel nostro Paese con una crescita delle esportazioni e della produzione industriale. Quindi concludendo tutte le strade sono aperte, ma difficilmente si giungerà ad un abbassamento del rating al di sotto della soglia dell’Investment grade, che oltre a suscitare ondate di critiche porterebbe al sospetto di un inutile accanimento. Probabile quindi un nulla di fatto con nessuna decisione intrapresa a livello di rating”.

D’altronde, Moody’s poteva darsi la zappa sui piede con i suoi azionisti che detengono una buona fetta del debito pubblico italiano?

Nel frattempo, nelle sale operative della finanza, ci si chiede da giorni se a sostenere l’attuale andamento dello spread siano anche acquisti cinesi di titoli di Stato italiani.

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