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Salini Impregilo

Ecco cosa faranno Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl e Mps con Salini e Cdp in Progetto Italia

Fatti, tempi e numeri su Progetto Italia lanciato da Salini Impregilo anche per salvare Astaldi e il ruolo delle banche Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl-Bnp e Mps. Con un tweet sibillino (anti Salini) di Paganetto, vicepresidente di Cassa depositi e prestiti

 

Lunedì 15 luglio è il termine ultimo fissato da Salini Impregilo per presentare nel dettaglio il piano di salvataggio di Astaldi al Tribunale di Roma insieme alla proposta concordataria. E’ abbastanza certo che se anche tutto non fosse ancora pronto per quella data – i cda delle banche devono ancora approvare l’operazione – il Tribunale chiederà un qualche aggiornamento lunedì prossimo.

COME PROCEDE PROGETTO ITALIA FRA SALINI, CDP, INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BNL-BNP PARIBAS E MPS

Di conseguenza, è possibile che vengano allegati nuovi dettagli del piano con una nuova, ulteriore, ‘proroga’ per la documentazione definitiva. Proroga che potrebbe far slittare tutto alla fine di luglio o anche a settembre. Il problema, fa notare una fonte all’AdnKronos, è che non è facile mettere d’accordo tutti gli istituti di credito.

IL RUOLO DI INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BNL-BNP PARIBAS E MPS

L’aumento di capitale per la “nuova” Salini Impregilo (assistita nell’operazione dagli advisor di Vitale, Bofa Merrill Lynch, BonelliErede e Giliberti Triscornia) – ha scritto il Sole 24 Ore – sarà di circa 600 milioni, dei quali circa 250 milioni arriveranno dalla Cdp, altri 50 milioni da Salini, 150 milioni dalle banche (dei quali 50 milioni da Intesa Sanpaolo ed Unicredit, 25 circa da Bnp Paribas-Bnl, 15 milioni dal Banco Bpm mentre i rimanenti 10 milioni da Mps) e altri 150 milioni dal mercato con la garanzia di due banche straniere.

CHE COSA SI DICE IN INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BNL-BNP PARIBAS E MPS

Come detto, i cda delle banche non hanno ancora deliberato sull’operazione – così anche il board della Cassa deve dare il via libera definitivo dopo gli ultimi passaggi fra management, Tesoro e fondazioni bancarie azioniste di Cdp – ma i vertici degli istituti di crediti hanno comunque rassicurato Salini sull’ok: d’altronde gli stessi gruppi bancari sono esposti con le società del comparto ed è anche loro interesse di fatto che nasca il campione nazionale del settore per evitare che disastri finanziari di qualche grande azienda del comparto possa contagiare le altre e gli altri istituti.

I RUMORS IN INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BNL-BNP PARIBAS E MPS

Nelle banche, comunque, tra chi si occupa passo dopo passo del dossier non mancano interrogativi, rilievi e incognite sull’operazione, che però avendo un carattere “sistemico” non potrà non essere approvato dai cda degli istituti, fanno notare ambienti del settore.

LE PAROLE DI PAGANETTO (CDP) SU PROGETTO ITALIA

Di “Progetto Italia” ha parlato oggi il vicepresidente di Cassa depositi e prestiti Luigi Paganetto in un’intervista alla Stampa (che ha provocato una bufera politica e non solo per l’ipotesi che Paganetto avanza a sorpresa rispetto alle prese di posizioni di Cdp, Tesoro e fondazioni di un intervento della Cassa in Alitalia). La crisi settore delle costruzioni “sollecita la massima attenzione istituzionale”, ha spiegato Paganetto, ma “non si deve uscire con la logica del salvataggio come risposta ai fallimenti del mercato”.

L’ESPRESSIONE SORPRENDENTE

La missione di Cdp “è quella della promozione dello sviluppo che deve essere realizzata nel rispetto delle logiche di mercato e della tutela del risparmio che gli è affidato”. Su Progetto Italia, intanto “siamo alle fasi conclusive. Si va verso l’aggregazione delle maggiori imprese nel settore costruzioni a partire da Salini Impregilo nella quale Cdp dovrebbe investire 250 milioni di euro”. La nuova aggregazione “avrebbe una governance in cui Salini conserverebbe la gestione dell’impresa mentre Cdp sarebbe l’azionista di riferimento”. Un’espressione – azionista di riferimento – che ha suscitato stupore tra alcuni addetti ai lavori.

GLI SCENARI SU PROGETTO ITALIA

Per Paganetto “la questione da affrontare è quella della competitività e della capacità di crescita, perché campioni nazionali si diventa per questa via. Per Cdp è fondamentale mettere in campo un preciso ‘piano industriale’ in cui siano riconoscibili interventi coerenti col suo mandato istituzionale. Occorre definire investimenti su impianti, competenze e tecnologie necessarie ad aumentare produttività e fatturato sia all’interno che all’ estero”.

Poi a metà pomeriggio un tweet del vicepresidente di Cdp, amico del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che suona come una critica indiretta alla linea Salini:

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