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Che cosa farà il governo, ecco le prossime misure anti Covid

Tutti i piani del governo con le misure in cantiere

Chiuse le palestre? Vietato lo sport dilettantistico di contatto. Stop ai festival e agli eventi pubblici. Nuova stretta sull’orario di vendita degli alcolici da asporto e ipotesi di saracinesche abbassate in anticipo per i bar. Cinema e teatri aperti, invece, così come parrucchieri e centri estetici.

ECCO IL DPCM APPROVATO ANTI COVID E ANTI MOVIDA. TUTTI I DETTAGLI

Sono queste in sintesi – secondo il quotidiano Repubblica – le nuove misure che il governo si appresta a varare per contrastare la nuova fase della pandemia da Covid.

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LE DISCUSSIONI NEL GOVERNO

Due capisaldi muovono l’azione di Conte: non chiudere le scuole, non fermare le attività produttive. Sul primo punto tutto il governo concorda: va bene aumentare la didattica a distanza, non chiudere le aule. Sul secondo punto invece si discute. C’è chi ritiene che alcune attività non essenziali siano ‘sacrificabili’ per far abbassare la curva, garantendo i necessari ristori a tutte le categorie interessate con un decreto legge da approvare insieme alla manovra.

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LE PROSSIME REGOLE

Le misure per limitare gli assembramenti da movida sono destinate a essere irrigidite. Potrebbe esserci una stretta in particolare nel weekend. E anche lo sport va incontro a una nuova stretta che potrebbe essere molto pesante: alle famiglie si potrebbe chiedere il sacrificio di non far fare sport ai figli, vietando lo sport di contatto dilettantistico, e agli operatori del settore un sacrificio ancora più grande chiudendo palazzetti, palestre e piscine.

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LE MISURE ECONOMICHE

Aiuti anti-crisi, ammortizzatori, cartelle esattoriali. E’ l’accordo di massima trovato nella maggioranza sulla prossima manovra. Che potrebbe essere spacchettata con un decreto per l’anticipo, da subito, della proroga della cassa Covid fino alla fine dell’anno. E da un compromesso sulle cartelle esattoriali, che l’Agenzia della riscossione e gli altri enti ricominceranno a inviare da lunedì, ma senza procedere con pignoramenti e ingiunzioni di pagamento.

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I PROGETTI

Alberghi, settore turistico, bar, ristoranti, spettacolo, sono in cima alla lista dei più colpiti e per loro, ma anche per artigiani e commercianti, insieme a ammortizzatori e indennità, si sta profilando un nuovo intervento a fondo perduto, sulla falsariga di quello erogato in estate dall’Agenzia delle Entrate, con una dote di 3 miliardi.

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SUSSIDI

Sempre 3 miliardi saranno i fondi che saranno stanziati con la manovra per l’assegno unico, e che si aggiungeranno al riordino degli attuali sussidi per la famiglia: il nuovo assegno universale per i figli, è l’intesa, partirà dal 1 luglio, e a regime sarà finanziato con 6 miliardi aggiuntivi. Tutti d’accordo anche sulla copertura strutturale (servono circa 2 miliardi) per il taglio del cuneo fiscale in busta paga anche per i redditi tra 28mila e 40mila euro, così come per la stabilizzazione del taglio del 30% dei contributi per i dipendenti delle imprese nel Mezzogiorno, che si affiancheranno a un nuovo piano di decontribuzione per le assunzioni stabili di giovani e donne.

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GLI AMMORTIZZATORI

Sugli ammortizzatori invece ci sarà uno schema in due atti: subito un decreto legge per dare copertura a chi dovesse esaurire la cassa con causale Covid già da metà novembre. Poi, in legge di Bilancio, si dovrebbero prevedere altre 18 settimane, da utilizzare nel 2021, che potranno richiedere anche le imprese che finora non hanno usufruito degli ammortizzatori di emergenza, e che si applicheranno con il meccanismo attuale, che prevede la gratuità dello strumento per le imprese che abbiano registrato perdite oltre il 20%. La soluzione è stata illustrata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, in un lungo incontro con i sindacati. Un nuovo appuntamento è previsto per mercoledì prossimo.

ECCO UNA SINTESI DELL’ARTICOLO DEL SOLE 24 CON I PIANI ECONOMICI DEL GOVERNO:

Anche la legge di bilancio dovrà dedicare gran parte delle proprie forze al sostegno congiunturale dell’economia, riservando alle misure che saranno poi finanziate con il Next Generation Eu la gran parte degli interventi da mettere in campo per provare un rimbalzo più strutturale.

Del primo gruppo farà parte un nuovo «fondo ristori» da 4 miliardi, anticipato dal Sole 24 Ore di ieri e confermato nelle scorse ore dalla viceministra all’Economia Laura Castelli, che ha parlato di «un fondo cospicuo per tutelare i settori produttivi». In prima fila ci saranno nuovamente alberghi e ristorazione, e più in generale le componenti della filiera del turismo e del tempo libero che ancora una volta rischiano di pagare un prezzo salato alla necessità di contenere la diffusione del virus. Altri 3,8 miliardi aggiuntivi saranno destinati alla sanità tra conferme delle assunzioni (1,4 miliardi), contratto di medici e infermieri (1 miliardo), un fondo vaccini Covid da 400 milioni e un miliardo in più per il fondo sanitario. Un sostegno da 6,1 miliardi andrà a scuola e università: di questi fondi, 1,2 miliardi serviranno alle nuove assunzioni di 25mila insegnanti di sostegno, 3,9 andranno all’edilizia scolastica e universitaria, e altrettanti all’università. I fondi per i contratti del pubblico impiego si completano con nuovi 400 milioni. Il rifinanziamento della Cassa integrazione muoverà circa 5 miliardi: 1,5 arriveranno dalla riprogrammazione per decreto legge delle risorse non spese fin qui, mentre altri 3,5 miliardi saranno aggiuntivi. E si accompagnerà con l’estensione generalizzata al 31 dicembre del blocco dei licenziamenti. Ricco il capitolo imprese che, oltre ai fondi Ue per Transizione 4.0 vedrà l’estensione della moratoria sui mutui e dei sostegni alla ricapitalizzazione, oltre a un rafforzamento di Garanzia Italia della Sace. Sulla Cig sono poi possibili possibili ulteriori rimodulazioni, assicurate ieri dal ministro dell’Economia Gualtieri ai sindacati, a seconda di come andrà l’economia nei primi mesi dell’anno prossimo. Quando si svilupperà il confronto sulla riforma fiscale che parte da una dote di partenza da 8 miliardi.

Nella stessa riunione il titolare dei conti ha spiegato che il rilancio strutturale sarà affidato prima di tutto al «quasi raddoppio degli investimenti pubblici», che dovrebbero toccare nei prossimi anni il 4% del Pil contro il 2,3% del 2019 e che rappresentano una «sfida difficilissima» da mettere in pratica nel passaggio dagli stanziamenti alle realizzazioni effettive. A spingerli sarà prima di tutto il Recovery Plan, su cui il governo sta provando a stringere in queste ore intorno a uno schema articolato su 20 gruppi di progetti da mandare a Bruxelles per avviare il confronto informale con la Commissione. Sempre da Next Generation Eu dovranno arrivare i fondi per gli altri interventi di ripresa più importanti almeno sul piano dei valori in gioco: Transizione 4.0 per incentivare fiscalmente gli investimenti innovativi per le imprese, la replica degli sconti contributivi del 30% per le imprese e la conferma del Superbonus. Da lì dovrebbe anche arrivare l’aiuto determinante per realizzare il «piano Amaldi», che chiede di aumentare di 1,5 miliardi dal prossimo anno i fondi per la ricerca e che Gualtieri ha detto ieri di accogliere.

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