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Banche

Che cosa deciderà la Fed

La nota dell'ufficio studi di Intesa Sanpaolo sulla prossima riunione del Fomc della Fed

Nella riunione del FOMC del 25- 26 settembre il mercato sconta, con una probabilità vicina al 100%, un rialzo dei Fed funds di 25pb in un intervallo tra il 2% e il 2,25%.

Tale decisione potrebbe essere una delle ultime che verranno prese con un ampio consenso. Dopo settembre, con l’avvicinarsi della neutralità dei tassi,
le scelte del FOMC diventeranno presumibilmente molto meno scontate e univoche.

Nel Comitato ci sono, infatti, opinioni differenti su due punti cruciali: il livello della neutralità (con stime a oggi molto ampie tra il 2,3% e il 3,5%) e il proseguimento dei rialzi anche in territorio modestamente restrittivo.

Il dibattito su questi due temi dovrebbe emergere esplicitamente dai verbali, in uscita il 17 ottobre, evidenziando la presenza di due “campi”, uno più cauto e accomodante, l’altro invece
più favorevole ad azioni preventive.

Il presidente Powell medierà, anche sulla base della propria visione prudente, per ora contraria ad azioni pre-emptive, almeno fino a quando l’inflazione non mostrerà segni di accelerazione.

Anche se il rialzo dei tassi è scontato, ci saranno comunque informazioni importanti nelle proiezioni macroeconomiche e dei tassi, estese al 2021. Il Comitato potrebbe fare intravedere la svolta del ciclo, con qualche “punto” che segnali un taglio dei tassi nel 2021, dettato dal significativo rallentamento previsto dal 2020 in poi.

Nella conferenza stampa, Powell dovrebbe reiterare la soddisfazione per aver raggiunto gli obiettivi della Fed e la necessità di proseguire con i rialzi in modo cauto, alla luce dell’incertezza sulle stime del tasso neutrale e degli effetti dei cambiamenti strutturali sulla relazione fra prezzi e disoccupazione. Nel complesso, quindi, il tono dovrebbe essere complessivamente dovish.

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