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Cgil, Landini e il Trio Metal

Che cosa succede in casa Cgil? Il Punto di Giuseppe Sabella sulle manovre in corso per la successione a Susanna Camusso

In casa Cgil, dopo il direttivo del 27 ottobre, non si sono registrate novità che oggi – giorno in cui il direttivo è stato nuovamente convocato al fine di ridiscutere della successione a Susanna Camusso – potrebbero portare ad una “fumata bianca”, ovvero ad un accordo condiviso sul nome del candidato che si presenterà al congresso.

Come noto, Camusso ha proposto Maurizio Landini, nome che però in un primo momento non è stato accolto dal Comitato direttivo, ovvero dal gruppo dirigente, tanto che lo stesso direttivo il 27 ottobre si è chiuso per la mancanza del numero legale e con la presentazione di due ordini del giorno che, fortunatamente – perché ciò sarebbe stato drammatico – non sono stati messi ai voti.

Ciò che è successo successivamente già lo abbiamo raccontato: a Milano, al congresso della Camera del lavoro, Landini ha ufficializzato la sua candidatura. Per il resto, un silenzio molto rumoroso: il gruppo dirigente pare tuttora diviso sul nome di Landini.

Vedremo cosa succederà oggi, ma lo scenario più probabile è che sarà solo dibattito. Se così fosse, non vi sarà nessun accordo ma nemmeno alcun ordine del giorno. E, a quel punto, se vi sarà una sfida tra candidati, la conta sarà al congresso di Bari.

Per il momento, tuttavia, il solo nome in gioco è quello di Landini. La candidatura “occulta ma di dominio pubblico” – così l’ha definita Camusso – resta tale: Vincenzo Colla, che è nome molto gradito ad una parte del gruppo dirigente, potrebbe candidarsi; ma, se ciò si verificasse, è presumibile che sarà solo in concomitanza al congresso di gennaio.

Non ci resta ora che considerare la possibilità che Landini sia eletto alla guida della Cgil. Che sindacato sarà? La figura di Landini è ritenuta interessante per guidare la Cgil perché, ha spiegato Camusso, l’ex numero uno dei metalmeccanici è in grado di dare continuità e consolidamento alla linea che la Cgil ha portato avanti in questi anni e di rinnovare il radicamento dell’organizzazione tra i suoi iscritti.

È chiaro che l’elezione di Landini può provocare una forte scossa anche in Cisl e Uil. Nel novembre del 2016, a commento del rinnovo dell’importante contratto metalmeccanico, Dario di Vico scriveva più o meno così sulle pagine del Corriere della Sera: “Non sappiamo se il soprannominato Trio Metal – Landini, Bentivogli, Palombella – eserciterà un peso crescente sulle scelte chiave e sulle leadership di Cgil Cisl Uil”. A quanto pare, Landini è il primo che può esercitare questo peso crescente…

Twitter: @sabella_thinkin

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