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Cdp, tutti i dettagli dell’affondo di Tria e i nomi di M5S e Lega

Fatti, nomi, approfondimenti e indiscrezioni sul nuovo consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti (Cdp) dopo l’assemblea tenuta ieri Ieri l’assemblea della Cassa depositi e prestiti ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione della Cdp, controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie. Dopo il forcing del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio…

Ieri l’assemblea della Cassa depositi e prestiti ha eletto il nuovo consiglio di amministrazione della Cdp, controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie.

Dopo il forcing del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio che nei giorni scorsi ha di fatto imposto come amministratore delegato al posto di Fabio Gallia (qui la lettera di saluto di Gallia ai dipendenti) Fabrizio Palermo, finora direttore finanziario di Cdp, piegando lo schema del titolare dell’Economia, Giovanni Tria, con Dario Scannapieco amministratore delegato e Palermo direttore generale, ieri Tria nel presentare la lista per i membri del board ha imposto nomi di sua fiducia e gradimento.

Nel cda, infatti, entra come vicepresidente Luigi Paganetto, economista e presidente della Fondazione Economia di Tor Vergata (ateneo dove Tria è stato preside della facoltà di Economia). Paganetto, tra l’altro, nelle ultime settimane, non si è risparmiato in elogi all’azione e al pensiero del neo ministro Tria.

Non solo: dal ministero dell’Economia e delle Finanze arriva nel consiglio di amministrazione di Cdp Fabrizia Lapecorella, confermata dal Consiglio dei ministri al dicastero come direttore generale delle Finanze.

Lapecorella si è formata accademicamente con il professore Ernesto Longobardi, decano di Scienza delle Finanze, in passato consigliere per il federalismo fiscale dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Ma il nome di Lapecorella nel board di Cdp indica una vera e propria rivincita di Tria – secondo ambienti del Tesoro – visto che M5S in particolare aveva chiesto al ministro componenti del cda della Cassa che non fossero funzionari o dirigente del Mef.

Tria ha incassato dal Cdm di ieri altri due risultati: la nomina di Alessandro Rivera alla direzione generale del Tesoro (dopo aver rinunciato a Dario Scannapieco al vertice della Cassa) e la riconferma di Daniele Franco alla guida della Ragioneria generale dello Stato, che era sembrata vacillare dopo le polemiche con il vicepremier Luigi Di Maio sulla relazione tecnica al decreto dignità.

Anche un altro consigliere della Cassa depositi e prestiti è ritenuto vicino a Tria: è Fabiana Massa Felsani, docente di diritto commerciale all’Università di Sassari, autrice di un testo per il Mulino a più firme sul diritto d’impresa nelle società a partecipazione pubblica (un saggio l’ha firmato anche Bernardo Mattarella): l’introduzione del libro è a cura di Tria.

Le fondazioni bancarie azioniste di minoranza della Cdp hanno puntato invece sull’avvocato Matteo Melley, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spezia, e su Alessandra Ruzzu, che ha subito rassegnato le dimissioni dal Cda del Banco di Sardegna. Oltre ad avere indicato – come prevede lo statuto – il presidente: Massimo Tononi che prende il posto di Claudio Costamagna.

M5S e Lega possono contare su due membri del cda della Cassa: Valentino Grant, presidente della Bcc San Vincenzo de’ Paoli, uno degli esponenti di spicco in Campania della Lega di Salvini alle scorse elezioni politiche; e l’imprenditore napoletano Francesco Floro Flores, ex direttore tecnico dell’Olivetti di Pozzuoli, fondatore e presidente del gruppo Trefin, indicato da Di Maio.

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