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Carige e non solo, ecco i subbugli sindacali sul Fondo per l’occupazione (invocato dalle banche per gli istituti)

Utilizzare o no il Foc (Fondo per l'occupazione) per contribuire a salvare banche come Carige? Fatti, dichiarazioni e rumors

Utilizzare o no il Foc (Fondo per l’occupazione) per contribuire a salvare banche come Carige?

Su questa domanda è in corso tra i sindacati un dibattito serrato seppure dai toni diplomatici.

Alla domanda c’è chi risponde sì, come la First Cisl, e c’è invece chi risponde no, in primis la Fabi e la Fisac-Cgil.

GLI AUSPICI DELLE BANCHE SU CARIGE

Ma osservatori del settore asseriscono che sotto sotto a favore dell’intervento del Foc in operazioni di salvataggio sotto diverse forme degli istituti di credito in difficoltà siano le stesse banche. Al di là delle indiscrezioni, ecco il punto della situazione con le principali prese di posizioni dei maggiori sindacati dei bancari.

CHE COSA HA DETTO LA CISL SU FOC E CARIGE

Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, è convinto che per salvare Carige serva una soluzione di sistema. In sintesi è questo il titolo del lancio di Askanews di due giorni fa che rimarca come, per Colombani, la decisione assunta dal consiglio di Fitd, il Fondo di tutela dei depositi, vada “nella direzione da noi auspicata”, facendo anche notare come nei mesi scorsi First Cisl abbia “proposto che il Fondo per l’occupazione (Foc) sottoscriva parte del bond subordinato da 400 milioni, emesso come finanziamento ponte da Carige”.

IL RUOLO DEL FOC NELLE CRISI

“Le notizie – ha sostenuto Colombani ad Askanews – avvalorano questa intuizione poiché, nello schema che si profila, la presenza dei lavoratori nella governance sarebbe accompagnata da un’assunzione di responsabilità collettiva del settore e, in prospettiva, da nuovi azionisti di ‘lungo periodo’ che si andrebbero ad aggiungere ai vecchi azionisti, il cui apporto può ancora essere rilevante. L’impegno del Foc per una soluzione di sistema, rispettosa delle regole del mercato e della valorizzazione dei territori e delle comunità, va quindi nella giusta direzione”.

GLI OBIETTIVI SISTEMICI SU CARIGE

“L’intervento dei lavoratori attraverso il Foc – conclude Colombani – rappresenterebbe una testimonianza preziosa di solidarietà e avrebbe l’effetto di motivare anche i lavoratori di Carige. Riteniamo con forza che ritornare a investire sul capitale umano sia possibile rassicurando al contempo tutti i soggetti interessati sul futuro della banca”.

IL NO DELLA FABI AL FOC IN CARIGE

Ma l’idea della First non trova consensi unanimi nelle organizzazioni dei lavoratori del credito. La Fabi, il principale sindacato del settore, non concorda infatti. Ecco quello che ha detto Lando Maria Sileoni, leader della federazione autonoma dei bancari: “Il Fondo per l’occupazione è nato, grazie ad accordi tra i sindacati e l’Abi, per creare nuovi posti di lavoro, sulla base di uno scopo solidaristico, e per favorire il ricambio generazionale. Il Foc, dunque, non è uno strumento di investimento e le sue risorse, frutto dei contributi di tutte le lavoratrici e i lavoratori bancari, non possono essere investite nel capitale di rischio di un’azienda bancaria”.

LA FUNZIONE DEL FOC

Il Foc, nato nel 2012, ha consentito fino a oggi l’assunzione di quasi 21.000 under 35 in banca ed è considerato un modello, ormai guardato con favore anche da altri settori, secondo la Fabi: “L’ingresso nell’azionariato di un istituto, anche se potrebbe apparire come un aiuto alla categoria, calpesterebbe la sua natura, trasformando i suoi capitali da garanzia per l’occupazione a rischio di impresa. Se qualcuno fra banche, amministratori delegati e Abi pensa di avere la nostra disponibilità per l’utilizzo del Foc per scopi diversi dalla sua natura commette un grosso errore di valutazione”, ha commentato Sileoni.

LA FISAC NEL SOLCO DELLA FABI SUL FOC IN CARIGE

Anche òa Fisac-Cgil ribadisce “assoluta contrarieta’ all’ipotesi di utilizzo dei capitali del Foc”, il Fondo per l’occupazione, in relazione al salvataggio di Banca Carige. “Il Foc, non dimentichiamolo, è un fondo alimentato esclusivamente dai contributi dei lavoratori ed è nella sua finalità a sostegno dell’occupazione – prosegue il sindacato dei bancari aderente alla confederazione di corso Italia – Ad oggi i risultati della gestione sono tra l’altro estremamente positivi”. La destinazione di questi capitali per l’acquisto di strumenti finanziari – spiega la Fisac – “ne muterebbe la natura, da capitale di garanzia a capitale di rischio”.

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