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Inflazione

Care istituzioni e cari banchieri, basta schiocchezze sulle fusioni bancarie

Il commento di Fulvio Coltorti, già direttore area studi di Mediobanca, sul risiko bancario

Le fusioni fra banche «sono nella lista delle cose da fare quest’anno». Parola di Alessandra Perrazzelli, vice direttrice generale della Banca d’Italia, intervenuta a un convegno tenutosi a Milano e organizzato da Refinitiv a fine gennaio che ha avuto per tema «Ricostruire l’Italia, ricostruire l’Europa». Perrazzelli ha precisato che «l’intero sistema è stabile», anche perché «l’impatto della riduzione dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche è stato un successo. Il lavoro è stato fatto». Il tema della frammentazione del sistema bancario è stato al centro dell’incontro, cui hanno partecipato Alberto Nagel, ad di Mediobanca, Giuseppe Castagna, al vertice di Banco Bpm, il fondatore e ceo di Algebris Davide Serra e il managing director per l’Italia di BlackRock Giovanni Sandri. (Redazione Start Magazine)

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Post di Fulvio Coltorti tratto da Facebook:

Si lamenta l’assenza di grandi banche nel nostro Paese quando è innegabile che vi sia già troppa concentrazione con due gruppi (Intesa Sanpaolo e Unicredit) che la fanno da padroni.

Non è chiaro quale sia il reale obiettivo: cedere ai francesi il controllo di Unicredit? Disarticolare le ultime banche di media dimensione che ci sono rimaste?

I timori espressi dalla vicedirettrice sollevano dubbi sulla stabilità degli istituti minori: Bankitalia non ha ancora imparato a vigilarli? In ogni caso ritengo assai censurabile l’esprimere pubblicamente queste ansie.

Quanto alla riduzione delle sofferenze che sarebbe stata un successo, la verità è che si è formato un mercato dei crediti dubbi a tutto scapito delle banche che li vendono e a tutto profitto dei soliti furbi che li acquistano.

Che differenza abissale rispetto ai tempi di Luigi Einaudi e di Donato Menichella!

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