Nel 2023, secondo l’Agcom, i quotidiani italiani hanno venduto in media giornalmente 1,41 milioni di copie, in flessione su base annua dell’8,8% e del 32,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019.
È quanto emerge dal periodico aggiornamento dell’Osservatorio sui media a cura dell’Autorità di garanzia per le comunicazione.
Suddividendo la distribuzione tra testate nazionali e locali, con riferimento all’intero periodo analizzato (2019-2023), le vendite si sono ridotte in misura equivalente (33,3% le prime e 32,1% le seconde), mentre su base annua i quotidiani locali hanno registrato una riduzione leggermente maggiore rispetto a quelli nazionali (-9,2% vs -8,4%).
Ecco tutti i dettagli che riguardano i quotidiani.
SI RIDUCONO LE COPIE VENDUTE IN FORMATO CARTACEO
Le copie vendute giornalmente in formato cartaceo (1,20 milioni) su base annua si sono ridotte del 10,0% (risultavano pari a 1,33 milioni nel 2022) e del 37,2% rispetto al 2019 (erano 1,91 milioni).
COME VANNO I QUOTIDIANI DIGITALI
I quotidiani venduti in formato digitale continuano a non incontrare il favore del mercato: non hanno registrato variazioni di particolare rilievo su base annua (con una media di circa 210 mila copie giornaliere) e risultano in crescita non particolarmente rilevante (+13,3%) rispetto al corrispondente valore (180 mila unità giornaliere) del 2019.
La vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: nel 2023 le prime cinque testate del segmento digitale (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa), infatti, rappresentano il 60,4% delle copie complessivamente vendute. Il corrispondente valore per la versione cartacea (in questo caso i primi cinque quotidiani sono Corriere della Sera, La Repubblica, La Gazzette dello Sport, La Stampa e Avvenire) è invece pari al 33,6%.
IL CALO DELLE VENDITE DI CORRIERE DELLA SERA, LA REPUBBLICA, LA STAMPA, AVVENIRE E IL MESSAGGERO
In relazione ai diversi “generi” editoriali, spiega l’Agcom, i principali cinque quotidiani a diffusione nazionale considerati “generalisti” (in ordine di diffusione: Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire e Il Messaggero), nel 2023 hanno registrato una flessione nella vendita di copie cartacee pari al 11,1% rispetto ai corrispondenti volumi del 2022 (tale flessione si amplia al 38,8% con riferimento al 2019) ma, allo stesso tempo, hanno registrato una contenuta crescita nella vendita giornaliera di copie in formato digitale (+4,5% su base annua, +22,0% nell’intero periodo).
Va osservato al riguardo che tutte le altre categorie individuate (“altri quotidiani nazionali generalisti”, “testate a diffusione regionale o pluriregionale”, “quotidiani di informazione economica” e quelli “sportivi”) hanno registrato su base annua una riduzione nella vendita di copie digitali.
GEDI PRIMO GRUPPO EDITORIALE PER COPIE VENDUTE
Dopodiché, prosegue l’Osservatorio Agcom, dall’analisi per gruppi editoriali in termini di copie complessivamente vendute, nel 2023, Gedi si conferma quale maggiore gruppo editoriale con il 18,9%.
Nello specifico il dato comprende, al 31 dicembre, 6 testate tra cui La Repubblica e La Stampa, seguono Cairo/RCS (18,4% che include Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport), Caltagirone Editore (Il Messaggero, il Mattino e altre tre testate) e Monrif Group (che sotto il marchio “QN-Quotidiano Nazionale” comprende, stante i dati censiti da ADS, Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) rispettivamente con il 9,0% ed il 7,9%. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno, a seguito delle cessioni intervenute, le copie vendute dal Gruppo Gedi risultano inferiori a quelle di Cairo/RCS, che acquisisce la leadership del mercato (18,4% vs 16,4%).
CORRIERE DELLA SERA, LA REPUBBLICA E GAZZETTA DELLO SPORT SUL PODIO PER COPIE VENDUTE NEL 2023
Infine, riguardo all’andamento delle vendite complessive (in formato cartaceo e digitale), lo scorso anno quelle del Corriere della Sera (64,7 milioni di copie) sono risultate superiori alla somma delle vendite delle altre due principali testate generaliste (La Repubblica e La Stampa), pari a 63,1 milioni, sottolinea l’authority.
Dunque, il Corriere della Sera risulta la principale testate con il 12,6%, seguita da La Repubblica (7,2%), La Gazzetta dello Sport (5,8%) e La Stampa (5,1%).