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De Siervo Sarmi

Calcio, la pirateria senza freni fa scazzare De Siervo (Serie A) e Sarmi (Asstel)

Per De Siervo la pirateria sarebbe agevolata da una presunta tolleranza degli operatori di tlc. Replica di Sarmi: "Occorre una piattaforma pubblica centralizzata che possa automatizzare e velocizzare al massimo il blocco della fruizione online dei contenuti pirata". Tutti i dettagli

Scazzi tlc sul calcio.

Le parole che il numero 1 della Serie A, Luigi De Siervo, ha pronunciato in merito alla ben nota questione della pirateria non sono piaciute al presidente di Asstel – Assotelecomunicazioni, Massimo Sarmi.

COM’È NATO LO SCONTRO TRA DE SIERVO E SARMI

Nelle ultime ore l’amministratore delegato della massima Lega aveva attaccato nuovamente il fenomeno: “Pirateria? Ci perde la A, ma tutto il calcio è finanziato con quei soldi. E gli investimenti stranieri sono frenati. Chi compra una borsa in negozio se per strada te la vendono a un quarto del prezzo?”.

Parole condivisibili e di buon senso, senonché De Siervo è andato oltre: “Il danno è di circa 1 miliardo ogni tre anni, ma tutto il calcio, anche la Serie B e la Lega Pro, è finanziato con i soldi dei diritti televisivi. C’è – ha aggiunto – soprattutto l’atteggiamento omissivo delle società di telecomunicazione. Abbiamo il triste primato di essere il Paese col tasso di pirateria più alto al mondo. E questo – ha continuato l’Ad della Serie A – è avvenuto nel silenzio della politica e delle autorità. Le stesse società di telecomunicazione non hanno un interesse nel contrastare efficacemente la pirateria. Le Telco hanno beneficiato di alti volumi di traffico, facilmente riconducibili agli orari delle partite. E non hanno fornito la collaborazione minima che ci saremmo aspettati da chi vive in un mercato che deve essere legale”.

Inevitabile la replica dell’Associazione più importante del settore, secondo la quale le accuse dell’ad della Lega Serie A rispetto ad una presunta tolleranza del fenomeno della pirateria da parte degli Operatori di telecomunicazioni devono essere respinte con fermezza: “Siamo stupiti dalle dichiarazioni dei vertici della Lega Serie A sugli Operatori di telecomunicazioni che respingiamo in toto – è il commento che arriva a stretto giro dal presidente di Asstel, Massimo Sarmi-. Va ricordato che sin dal 2013 l’Italia, grazie all’iniziativa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e alla fattiva collaborazione degli Operatori, si è dotata di strumenti che consentono di intervenire per bloccare la trasmissione illecita dei contenuti. Tale attività viene svolta da circa 10 anni in maniera fattiva senza alcun ristoro dei costi sostenuti”.

TELCO: SERVONO NUOVE LEGGI

“La trasmissione di eventi live – ha proseguito Sarmi – pone nuovi punti di attenzione e riteniamo che per eliminare la pirateria, anche in questa nuova forma, sia necessaria una rinnovata azione corale e una legge organica. Recentemente, in audizione presso le Commissioni riunite VII (Cultura, scienza e istruzione) e IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei deputati, abbiamo condiviso e ribadito la necessità di un’azione repressiva che tenga conto degli specifici ruoli degli attori coinvolti. In particolare, Asstel ha proposto una piattaforma pubblica centralizzata che possa automatizzare e velocizzare al massimo il blocco della fruizione online dei contenuti “pirata”, nel rispetto dei diritti fondamentali e dei principi generali dell’ordinamento, a partire dal ruolo degli Operatori, sollevati da responsabilità derivanti da tali operazioni, così come previsto dalla normativa europea e nazionale. Inoltre, come prevedono i progetti di legge presentati in Parlamento sulla materia specifica, è necessario un rafforzamento dei poteri delle autorità preposte e delle campagne di comunicazione rivolte agli utenti finali, al fine di renderli maggiormente consapevoli del danno che tutta la collettività ne riceve”.

GLI INVESTIMENTI NEL SETTORE

Quindi Sarmi ha concluso: “Il vertiginoso aumento di traffico dovuto ai servizi digitali (pari a +104% nel mobile e +430% nel fisso dal 2015-21), nell’ambito del quale la pirateria ha un peso minoritario, ha richiesto alle Telco continui investimenti, i cui benefici sono stati trasferiti ai clienti finali in termini di quantità di dati e velocità di trasmissione fruibili: dal 2015 al 2021 gli Operatori di telecomunicazione hanno investito, senza contare il pagamento per le licenze 5G, 49,5 miliardi di euro, in valore assoluto, con investimenti annui stabilmente sopra i 6 miliardi e superiori ai 7 miliardi di euro dal 2017 ad oggi, nonostante la difficile congiuntura economica.”

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