Come ci aspettavamo, la BCE ha tagliato il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 3,25%, e si è astenuta dall’impegnarsi su una determinata traiettoria dei tassi.
Sebbene il contesto macroeconomico sia un po’ più debole di quanto previsto in precedenza, le considerazioni sulla gestione del rischio sembrano aver giocato un ruolo importante.
L’INFLAZIONE
Gli shock al rialzo dell’inflazione potrebbero essere affrontati con un ritmo più lento di riduzioni dei tassi, mentre il taglio odierno è visto come un’ulteriore protezione contro i rischi al ribasso.
Data l’inflazione interna ancora elevata, che riflette in gran parte le pressioni sui prezzi nel settore dei servizi, la politica monetaria rimarrà per ora restrittiva.
COSA FARÀ PROSSIMAMENTE LA BCE
Il flusso di dati dei prossimi mesi deciderà la velocità con cui la BCE continuerà a rendere la politica meno restrittiva.
Ci aspettiamo che il Consiglio direttivo discuta della configurazione appropriata del tasso di riferimento neutrale l’anno prossimo, quando il tasso di riferimento scenderà al di sotto del 3%.
Riteniamo che la BCE taglierà ancora a dicembre, e la valutazione del tasso terminale di circa l’1,85% per la seconda metà del prossimo anno ci sembra ragionevole.