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Bce Elezioni

Come reagirà la Bce di Draghi all’inflazione moscia in Europa

Il commento di Anna Maria Grimaldi, senior economist della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ai dati preliminari di inflazione in Eurozona ad aprile La stima flash mostra un calo dell’inflazione euro zona all’1,2% ad aprile da un precedente 1,3%, più debole delle stime di consenso. I dati da Germania e Italia, pubblicati a inizio…

La stima flash mostra un calo dell’inflazione euro zona all’1,2% ad aprile da un precedente 1,3%, più debole delle stime di consenso. I dati da Germania e Italia, pubblicati a inizio settimana, avevano suggerito rischi verso il basso. Energia ed alimentari freschi sono aumentati rispettivamente di 0,8% mm e 0,2% mm, contribuendo all’aumento mensile dei prezzi al consumo di 0,3% mm per circa un decimo.
I prezzi al netto di energia e alimentari sono avanzati di appena 0,2% mm, meno di quanto suggerito dall’usuale stagionalità per il mese di aprile, di riflesso l’inflazione core, sulla misura preferita dalla Bce, è scivolata a 1,1% da 1,3%. Sulla misura al netto di energia alimentari e tabacchi, l’inflazione core crolla a 0,7% da un precedente 1,0%, un minimo da marzo 2017.

I dati non sono certamente rassicuranti per la Bce in questo frangente. Tuttavia, riteniamo che il calo dell’inflazione core dovrebbe rivelarsi temporaneo e dovrebbe essere in gran parte dovuto al calo dei prezzi dei servizi ricreativi che ha lasciato l’inflazione servizi all’1,0% ad aprile dall’1,5%. Dovrebbe aver pesato la cadenza anticipata della Pasqua. L’inizio delle vacanze a fine marzo aveva spinto i prezzi dei servizi ricreativi e questo mese si è vista una correzione.

L’inflazione per i beni industriali non energetici è salita allo 0,3% dallo 0,2%, ma rimane al di sotto dei livelli osservati a fine del 2017 (0,6%). In prospettiva, prevediamo che l’inflazione euro zona schizzi all’1,6 / 1,7% a maggio e che si mantenga intorno a tale livello fino alla fine dell’anno. Draghi alla conferenza stampa della scorsa settimana ha detto che la BCE si aspetta che l’inflazione si aggiri intorno all’1,5% da maggio in poi, per effetto di pressioni dal capitolo energia.

Le previsioni della Bce si basano su contratti futuri che scontano il prezzo del Brent a circa 65$. Le nostre stime si basano sui prezzi del petrolio a 75 $. Sarà da verificare come la Bce reagirà a numeri di inflazione headline all’1,7% per diversi mesi, a fronte di una dinamica core in modesto rialzo all’1,2% / 1,3%.

Pensiamo che le mosse della Bce saranno più influenzate dalle notizie sul ciclo economico e dalle prospettive internazionali nonché dalle evoluzioni in tema di commercio estero, piuttosto che dalle stime di inflazione headline. Continuiamo a ritenere che il picco di questo ciclo sia alle spalle ma che la fase di crescita al di sopra del trend possa proseguire fino al 2019 inoltrato. Il nostro centrale rimane di chiusura dell’EAPP nei primissimi mesi del 2019 (al più tardi) e di un primo rialzo dei tassi entro l’estate del 2019.

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