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Bcc, ecco incontri e tensioni su Ccb, Iccrea e Movimento 5 Stelle

Fatti, nomi, indiscrezioni e commenti sul mondo delle Bcc dopo un incontro a sorpresa con il ministro pentastellato Fraccaro

 

C’è qualche tensione in casa Bcc. Qualcuno, lungo un asse che da Palazzo Chigi arriva nelle sedi di alcuni istituti di credito cooperativo in Trentino, mette in discussione la riforma messa in cantiere nel 2015, quando presidente del Consiglio era Matteo Renzi e ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, e che ha portato alla creazione di due holding, le capogruppo Cbc e Iccrea, rispettivamente ottavo e terzo gruppo a livello nazionale.

L’INCONTRO TRA IL MINISTRO FRACCARO E FEDERCOOP

Giovedì scorso a Roma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Riccardo Fraccaro, ha incontrato una delegazione di 18 presidenti di casse rurali trentine guidati da Marina Mattarei, presidente di Federcoop. Una trasferta, questa, che secondo il quotidiano Il Trentino aveva creato già qualche malumore all’interno del mondo del credito provinciale: “Molti esponenti avevano fatto presente alla presidente che una visita del genere avrebbe rischiato di creare problemi non piccoli per il neonato gruppo guidato da Cassa Centrale”. Morale della favola: “Dopo pochi giorni le Bcc del resto d’Italia aderenti al gruppo si sono fatte sentire chiedendo spiegazioni ai vertici trentini”.

IL GIUDIZIO DI FRACCARO

Il viaggio nella Capitale, in sostanza, è stato visto come un primo attacco alla riforma. E il giorno dopo Fraccaro ha voluto esplicitare il suo giudizio negativo su quanto fatto dall’esecutivo che lo ha preceduto. In una nota diramata dal suo dicastero, ha chiarito di volere un “dialogo costante con le Rurali, impegnato a franchezza e onestà, per cercare di arginare gli effetti della riforma”. E c’è di più: “Il governo – si legge ancora nel comunicato – è aperto all’ascolto delle istanze, per approfondire e poi modificare questa riforma, sul tema della natura cooperativa e dell’identità dei gruppi bancari”.

COSA STA SUCCEDENDO NEL MONDO BCC

La mossa delle casse rurali trentine dunque crea distanza con Ccb e potrà avere ripercussioni anche pesanti. Del resto, come ricorda Il Corriere Trentino, “i mal di pancia nelle banche comincerebbero a comparire, soprattutto vista la valanga di direttive che Ccb ha inviato loro, senza particolari distinzioni legate alla salute delle singole banche”.

A Start Magazine una fonte del settore Bcc rivela che sicuramente l’intenzione del Movimento Cinque Stelle è di cercare di tutelare le Bcc del Centro e del Sud Italia che nei due gruppi sono state messe ai margini. “Il nodo principale – spiega la fonte – è che la capogruppo pensa che il gruppo bancario cooperativo sia come gli altri gruppi bancari quando invece così non è. Di conseguenza la mutualità e la proporzionalità (tanto decantata prima della partenza dei gruppi), peraltro previste dalle norme e dal contratto di coesione, non vengono rispettate”.

COSA SI DICE IN PARLAMENTO DELLA MOSSA DI FRACCARO

Intanto in Parlamento il piglio decisionista del ministro Fraccaro non è passato inosservato. Il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Bertoldi, ha apprezzato: “Ben vengano le critiche del ministro, peccato che il governo gialloverde abbia avallato questa riforma”. Però, sempre secondo Il Corriere Trentino, “discussioni su passi concreti non mancherebbero. Per esempio, anche se per ora è solo un’ipotesi teorica, il governo, per fare cassa, potrebbe decidere di tassare le riserve delle Bcc finora accumulate in esenzione di tassazione, poiché sarebbe venuta meno, nella sostanza, la mutualità post riforma. Un simile spauracchio potrebbe costringere brutalmente le banche a uscire dalle holding”.

Contro i movimenti del ministro per i Rapporti con il Parlamento si schiera invece Giorgio Tonini (Pd): “Se Fraccaro vuole cambiare la riforma, presenti una proposta in Parlamento e se la faccia approvare. Non può più abbaiare senza mordere”. Sulla stessa linea l’azzurra Donatella Conzatti, della commissione Finanze del Senato: “Sono allibita, il governo continua a creare disturbo su tutte le materie, e fa malissimo al Paese”. E sulla “controriforma” del M5S dice: “Si tratta solo di marketing elettorale: un bilancio lo si potrebbe fare fra un paio d’anni, dopo che la riforma sarà andata a regime. Ora è solo strumentale”.

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