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The Rock Trading

Rock Trading, che cosa è successo. La fuga di Banca Sella

Brutte notizie per gli utenti di The Rock Trading, exchange crypto tutto italiano che si appoggiava a un istituto come Banca Sella: interrotta l'operatività a causa di “difficoltà nella gestione della liquidità”

 

È stato davvero un pessimo venerdì 17 per l’exchange crypto “più longevo del mondo”, con sede a Milano, dato che proprio in quella data ha dovuto comunicare, facendo tremare i polsi a un numero imprecisato di investitori, di avere interrotto l’operatività a causa di “difficoltà nella gestione della liquidità”.

THE ROCK TRADING, DA SECOND LIFE A OGGI

La storia di TRT viene fatta risalire dagli stessi imprenditori nel 2007, con il nome di “The Rock Insurance Co.”,  quando il Metaverso ancora non esisteva, ma c’era il suo antenato: Second Life. Il primo bitcoin su TRT è stato scambiato nel giugno 2011, di contro non viene dato troppo risalto alla parentesi maltese della società (dal 2013 al 2018). Tutto questo non ha poi molta più importanza dato che la cronistoria si interrompe all’oggi, nel modo più brusco, con le attività che cessano all’improvviso.

COSA È SUCCESSO A THE ROCK TRADING

“Per capire come si è arrivati a questa situazione – scrive Nicola Borzi sul Fatto – occorre riavvolgere il nastro dei documenti ufficiali. Un passaggio fondamentale è la perizia di conferimento di ramo d’azienda attraverso la quale il 27 novembre 2017 fu conferita l’attività maltese di exchange di criptovalute alla nuova Trt italiana (capitale sociale 10mila euro), valutato in 7 milioni di euro. Per arrivare a quel valore, il perito prevedeva che nel 2020 Trt avrebbe avuto ricavi da portafoglio clienti per 18,5 milioni di euro. Invece dal bilancio ne risultano realizzati solo 1,028 milioni. Sempre secondo la perizia, nel 2020 Trt avrebbe dovuto avere un utile netto di 7,1 milioni dalla sola gestione operativa, mentre in quell’esercizio ha perso 147mila euro nonostante utili su cambi (di criptovalute proprie) per 1,3 milioni. Dunque Trt non si è mai nemmeno lontanamente avvicinata al valore di conferimento, sollevando pesanti incertezze sul valore di avviamento, calcolato in 6,75 milioni nel 2020 “sulla base della lista clienti”.

Dunque, fa notare sempre Borzi, il conto economico della srl che gestisce la piattaforma di scambio di criptovalute, anche in un anno positivo per le cripto come il 2020, aveva chiuso con una perdita di 150 mila euro circa e nel 2021, anno del boom del bitcoin a novembre al massimo storico, l’utile finale di 1,28 milioni di Trt non era derivato da attività caratteristica (la differenza tra valore e costi della produzione era in perdita per 520mila euro) ma da “utili su cambi” per 2,39 milioni realizzati sull’aumento di valore delle cripto detenute in conto proprio dalla società, sottolinea il giornalista sul Fatto.

Trt poi aveva subito un furto di cripto: “Il primo settembre 2021, la società OneDime che fornisce servizi It a The Rock Trading ha subito un attacco informatico che ha causato la sottrazione dal conto omnibus di Trt di 311,06 ethereum stimabili in cambio a quella data in 904mila euro”. Il 10 settembre 2021 la società aveva denunciato il furto alla polizia postale del Veneto, sezione di Padova. Per coprire il furto, gli amministratori hanno attinto ai fondi societari, nello specifico alle giacenze di criptovalute detenute dalla stessa Trt “per preservare gli interessi economico-finanziari dei clienti di Trt, così da evitare un danno reputazione per la società. nel corso del 2022 la società ha ottemperato alla delibera degli amministratori coprendo l’ammanco e attingendo alla propria riserva di criptovalute detenute in giacenza”.

IL COMUNICATO IN HOME PAGE

È quanto si apprende dallo scarno comunicato che da qualche giorno campeggia sul sito di The Rock Trading, la società italiana guidata da Andrea Medri e Davide Barbieri, due tra i nomi più noti nella comunità bitcoin italiana. ” The Rock Trading comunica che si è reso necessario interrompere l’operatività della propria piattaforma a partire dalla data odierna, in ragione di difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità”, si legge sulla home page.

“La società – continua – sta conducendo verifiche interne per individuare le cause del problema e valutando l’adozione di tutte le iniziative opportune o necessarie per tutelare la clientela e gli altri stakeholders. Ulteriori comunicazioni di aggiornamento sulle misure intraprese saranno fornite in tempi rapidi”.

L’INSURREZIONE DEGLI UTENTI VIA TELEGRAM

Chiuse le comunicazioni e bloccati i messaggi sul gruppo Telegram degli utenti, forse nel maldestro tentativo di tenere a bada il Fud (fear, uncertainity & doubt). Gli investitori però si sono già organizzati in un secondo gruppo Telegram con il tiitolo “tutela legale” che lascia intendere che allo studio ci siano pure class action. Anzitutto si stanno contando per capire l’estensione del problema: sarebbero oltre 30mila (34mila, per l’esattezza).

LA FUGA DI BANCA SELLA

Doveva essere intesa come un campanello d’allarme, forse, la risoluzione consensuale avvenuta un paio di settimane prima, a fine gennaio, con Banca Sella, presso cui The Rock Trading aveva un conto operativo di appoggio. Per gli utenti italiani, infatti, i bonifici di entrata venivano realizzati tramite Banca Sella, uno degli istituti bancari più seri nel nostro Paese.

Invece, la notizia che l’exchange crypto meneghino aveva trasferito i fondi su un conto della irlandese, Modulr, era stata intesa non solo come la proverbiale boccata d’ossigeno, ma addirittura salutata come primo passo di un’espansione europea. Non era affatto così.

“A Banca Sella – ha detto Medri al Fatto – va riconosciuto il merito di essere stata la prima e unica banca in Italia ad avere aperto alla nostra industria quindi, dal lato mio, posso solo essere riconoscente. Poi come spesso accade nella vita le strade si possono separare”.

“L’accelerazione improvvisa delle ultime settimane – scrive oggi il Corsera -, ha spinto Banca Sella a chiedere spiegazioni alla società. Le risposte fornite da The Rock Trading, però, non hanno convinto i legali dell’Istituto di Biella, che ha così scelto di procedere in maniera consensuale alla chiusura del conto di appoggio di Trt, lasciando comunque un po’ di tempo alla società per annunciare il cambio”.

COSA DICONO DA TRT

La comunicazione è difatti stata diramata l’8 febbraio. Oggi è perfino difficile trovarne traccia su Google. Raggiunto al telefono dal quotidiano Rcs, il Cfo e co-fondatore Medri si è limitato a confermare le verifiche «approfondite» in corso d’opera: «appena possibile daremo comunicazioni ufficiali», ha detto. “Di buono – viene annotato dal quotidiano milanese – c’è che il Cfo e co-fondatore di Trt non è scomparso. A domanda ha risposto, e questo lascia uno spiraglio”. Meno positivo è il distacco in zona Cesarini dell’istituto di credito, dato che a leggere in fila agli eventi sembra quanto mai tardivo.

Contattato anche dal Sole 24 ore il fondatore e amministratore delegato della piattaforma Medri riferisce: «A breve dovremmo dare la possibilità ai clienti di accedere ai loro conti per visione saldi e operatività. Comunicati ufficiali di aggiornamento seguiranno appena possibile». E dato che il diavolo si annida nei dettagli, la testata di Confindustria sottolinea come Medri parli di visionare e non ritirare i soldi sulla piattaforma, allo stesso modo la nota di venerdì scorso parla laconicamente di «interruzione» e non di «interruzione momentanea»

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