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Banca Generali

Che cosa farà Assicurazioni Generali in Germania (e non solo in Germania)

Cessione in alcuni Paesi. Riorganizzazioni in altre nazioni. E’ questo il quadro parziale in casa di Assicurazioni Generali dopo le ultime mosse del gruppo triestino capitanato da Philippe Donnet. Generali negli scorsi giorni ha completato la cessione delle proprie attività a Panama e in Colombia: le operazioni, annunciate nel corso del secondo semestre del 2017,…

Cessione in alcuni Paesi. Riorganizzazioni in altre nazioni. E’ questo il quadro parziale in casa di Assicurazioni Generali dopo le ultime mosse del gruppo triestino capitanato da Philippe Donnet.

Generali negli scorsi giorni ha completato la cessione delle proprie attività a Panama e in Colombia: le operazioni, annunciate nel corso del secondo semestre del 2017, hanno portato a un corrispettivo complessivo pari a circa 170 milioni.

E’ quanto ha annunciato una nota del gruppo con sede a Trieste nella quale si ricorda che le attività di Panama sono state cedute a Assa Compaia de Seguros mentre la partecipazione in Colombia è stata venduta al gruppo Talanx. Assicurazioni Generali rimarrà comunque operativo in entrambi i Paesi tramite le sue Global Business Lines, ovvero Generali Employee Benefits, GeneraliGlobal Corporate & Commercial e Generali Global Health, nonché tramite le operazioni del gruppo Europ Assistance.

Non si arresta dunque la riconfigurazione estera del gruppo assicurativo. Finora Generali ha ceduto, oltre a Colombia e Panama, le attività in Guatemala, Olanda (circa 143 milioni) e in Irlanda (286 milioni ancora da perfezionare), dove opera ancora la società Pan Europe.

E in Germania che cosa succede? Facciamo un passo indietro. Nel maggio del 2015 il Leone, con la nomina di Giovanni Liverani quale Ceo di Generali Deutschland, la nuova strategia che ha visto un forte riposizionamento sul mercato tedesco che con circa 16 miliardi di premi è il primo mercato estero di Generali e che vede il gruppo triestino come secondo player più grande nel Paese dopo Allianz.

La prima fase della strategia ha visto una forte riorganizzazione della governance: con la fusione di quella che era la Holding (Generali Deutschland Holding, fino al 2014 quotata a Francoforte) con la società operativa Generali Versicherungen; un streamlining della governance e una maggiore integrazione delle altre società del Gruppo quali Aachenmuenchener (leader di mercato nelle Unit Linked), Cosmosdirekt (leader nel canale diretto), Central (malattia) e Dialog (brokers).

Nel corso degli ultimi tre anni c’è stato anche un focus sull’innovazione che ha visto Generali lanciare da battistrada molti prodotti “smart insurance” sul mercato tedesco quali Generali Vitality, la telematica con la controllata MyDrive, la domotica con Nest (società di Google) e nuovi prodotti di tutela legale legati al cyber crime che stanno riscuotendo gran successo.

I risultati dei primi anni di Turnaround sono già visibili: operating result in forte crescita, aumento del dividendo alla Capogruppo, redditività danni in crescita e costi ricorrenti in calo di oltre 120 milioni.

Quanto alle linee di business, nel Danni Generali Deutschland ha ulteriormente migliorato la reddività (Combined Ratio) che è una delle migliori del mercato. Nel Vita invece il gruppo è presente sul mercato tedesco con quattro diverse compagnie di assicurazione sulla vita, tre delle quali hanno una posizione di leadership nel mercato, in particolare nei segmenti di prodotti senza o con basse garanzie. Si tratta di Aachenmuenchener (Unit Linked e Riester); Cosmos (protection); Dialog (rischi biometrici).

La quarta compagnia è Generali Leben che ha un portafoglio che è in linea con l’offerta vita più tradizionale tedesca (polizze con garanzie elevate) e pesa circa per solo circa il 30% di tutto il business vita del Gruppo in Germania. Dato il contesto dei bassi tassi di interesse nel mercato, questo non è più sostenibile a lungo termine per i player del mercato, indipendentemente dalle sue dimensioni. Già nel 2015, il colosso assicurativo ha focalizzato Generali Leben nella produzione di nuovi business, dai prodotti con garanzie tradizionali ai prodotti ibridi.

Ora il Leone ha diverse opzioni da valutare: gestirlo internamente o esternamente, collaborando anche con una società specializzata esterna,

Una soluzione di lungo periodo per Generali Leben con la conseguente utilizzazione migliore e più redditizia del capitale è solo uno dei punti cardine della nuova fase di crescita lanciata a settembre e denominata “to lead”. La nuova fase punta a sfruttare e a potenziare quelli che sono già i vantaggi competitivi del gruppo. In primis la forza di DVAG (società di distribuzione partner esclusivo di Generali in Germania; siamo soci anche al 40% e partner da 40 anni) che con oltre 30.000 venditori ed è la più forte e migliore del Paese. Pertanto la rete Generali (EVG) è stata fusa – circa 2.500 venditori – con DVAG e sarà effettiva dal primo luglio. Il processo sta andando avanti veramente con successo e molto velocemente.

L’integrazione di EVG in DVAG permette anche un forte focus sul brand Generali. DVAG infatti vende da sempre prodotti delle controllate Aachenmuenchener, Central e Advocard mentre la rete EVG (più piccola) vendeva solo Generali. Ora si avvierà il rebranding in Generali delle tre società e la DVAG venderà solo prodotti assicurativi a marchio Generali.

L’altro pilastro del footprint distributivo è la società diretta Cosmosdirekt (marchio molto forte sul digitale), la cui offerta è stata estesa ed è diventato l’unico assicuratore sul mercato ad offrire on-line un così vasto spettro di prodotti vita e danni. Terzo canale di vendita i broker a cui viene dedicato il marchio specializzato Dialog, che venderà ora anche polizze danni.

Tutto questo – si fa notare dal gruppo assicurativo – permette un ulteriore step nella riorganizzazione del gruppo in Germania con un approccio one-company: ad esempio con un solo board di Country, tre sole fabbriche prodotti (Vita, danni e malattia), una società di servizi e molte funzioni uniche o centralizzate.

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