Scende in campo anche l’Antitrust in merito al trasferimento dei correntisti da Intesa Sanpaolo a Isybank, la banca del gruppo totalmente digitale. Da alcune settimane, infatti, le associazioni dei consumatori si fanno sentire e la questione è arrivata fino in Parlamento. Una faccenda che ha creato dispiacere all’amministratore delegato di Ca de’ Sass, Carlo Messina, “perché le persone sono la nostra priorità e faremo in modo dunque che questi clienti siano contenti” ovvero “che se vogliono ritornare in banca (cioè a un conto Intesa Sanpaolo, ndr) possano farlo, o che possano avere in alternativa benefici di carattere economico: la nostra priorità è che i clienti siano contenti e soddisfatti”, ha detto nei giorni scorsi. Ora la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato di avviare un’istruttoria per capire se Intesa Sanpaolo ha tutelato o meno i consumatori nel passaggio a Isybank guidata dall’ad, Antonio Valitutti (nella foto).
COSA PREVEDE IL TRASFERIMENTO FRA INTESA SANPAOLO E ISYNAK
Dal 1° ottobre una prima tranche di 300 mila clienti di Intesa Sanpaolo, già attivi nell’home banking, sono stati assegnati a Isybank; un trasferimento che arriverà a riguardare un totale di circa 3 milioni di correntisti digitalmente evoluti e cioè con meno di 65 anni, che non sono stati in filiale neppure una volta nell’ultimo anno e senza un deposito titoli. Esclusi dal gruppo i clienti con giacenze oltre i 100 mila euro. In sintesi, due sono i cambiamenti principali: nessuna filiale sul territorio e internet banking solo via app; un nuovo Iban (ma per un po’ di tempo i bonifici effettuati all’Iban precedente verranno trasferiti in automatico a quello nuovo). Inoltre, Isybank non consente di fare trading online né investimenti.
LE LAMENTELE DEI CONSUMATORI
Come si diceva, le associazioni dei consumatori si sono subito attivate. “La banca ha dato la possibilità di restare in Intesa, purché si comunicasse tale intenzione al numero verde dedicato entro il 30 settembre” spiega in una nota Federconsumatori ma “chi aveva scelto di ricevere comunicazioni in formato digitale e non ha aperto il proprio home banking o non ha visualizzato i documenti online in questo lasso di tempo si è ritrovato trasferito d’ufficio”. Invece, sottolinea l’associazione, la strada più corretta sarebbe stata quella di richiedere un’adesione esplicita. Sotto accusa anche la scelta del periodo “così come la tempistica ridotta per comunicare la volontà di non aderire”.
“I nostri sportelli sono letteralmente tempestati dalle proteste dei consumatori che lamentano di non essere stati adeguatamente informati di questo passaggio ‘forzoso’” denuncia l’Unione Nazionale Consumatori che ha annunciato di aver presentato un esposto a Piazza Verdi. “Chiediamo all’Antitrust se per una comunicazione così rilevante, che non rientra certo tra i consueti avvisi che solitamente si ricevono, fosse sufficiente la modalità scelta dall’istituto bancario e se poteva valere il silenzio assenso, come se fosse una semplice modifica unilaterale del contratto – dice il presiedente Massimiliano Dona -. Sotto il faro dell’Antitrust anche la necessità di dover riaprire un nuovo conto corrente per rientrare con Intesa Sanpaolo, una procedura più complicata rispetto al passaggio inverso precedente”.
L’INTERROGAZIONE DI FDI E LA RISPOSTA DEL MINISTRO CIRIANI
A occuparsi del caso, come riferiscono le agenzie di stampa, anche la deputata di Fratelli d’Italia, Letizia Giorgianni, che ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione cui ha risposto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, durante il question time. Ciriani ha chiarito che “il ministero dell’Economia non è stato informato dell’iniziativa e ha quindi acquisito informazioni dalle autorità di vigilanza e da Bankitalia” che ha chiesto a Intesa Sanpaolo “di garantire nel corso del passaggio la comunicazione alla clientela, di consentire ai clienti non interessati al passaggio di mantenere il rapporto con Intesa Sanpaolo e di assicurare l’ordinato trasferimento dei rapporti e su questi temi ha ricevuto rassicurazioni da parte di Intesa Sanpaolo”.
L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST
Ora, appunto, si accende anche il faro Antitrust che rivela di aver ricevuto circa 2.000 segnalazioni. Secondo l’Autorità la comunicazione inviata ai correntisti coinvolti nel trasferimento “appare ambigua e diffusa con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata”. L’Agcm in un comunicato evidenzia come i consumatori abbiano “lamentato che la comunicazione è stata recapitata nell’internet banking o nell’app di Intesa Sanpaolo senza alcuna particolare evidenza e in un periodo dell’anno in gran parte coincidente con le ferie estive. Pertanto, i correntisti non avrebbero avuto piena contezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore e anzi spesso ne sono venuti a conoscenza soltanto dopo la data ultima fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio. La stessa facoltà di opporsi al trasferimento risulta non esser stata indicata con sufficiente chiarezza”.
Per l’Authority guidata da Roberto Rustichelli, inoltre, “il passaggio al nuovo operatore bancario comporterebbe importanti modifiche delle condizioni contrattuali in essere con Intesa Sanpaolo e delle modalità di fruizione del servizio: non ci saranno sportelli fisici cui rivolgersi, essendo un operatore completamente digitale con cui si potrà interagire soltanto attraverso smartphone e non anche tramite browser del proprio personal computer come invece avveniva con Intesa Sanpaolo; mancheranno alcune funzionalità e servizi (ad esempio, le cosiddette carte virtuali) presenti in Intesa Sanpaolo e assenti in Isybank”. Tutto ciò causerebbe, “almeno per alcuni correntisti, un aumento dei costi di tenuta del conto”.
LA NOTA DI INTESA SANPAOLO
“Con riferimento all’apertura di un’istruttoria da parte dell’AGCM su Isybank un portavoce di Intesa Sanpaolo ha rilasciato la seguente dichiarazione: Abbiamo il massimo rispetto per l’AGCM e, come sempre si è verificato, siamo da subito disponibili a collaborare nell’esame e nella soluzione dei temi posti dall’Autorità, nel miglior interesse della clientela. Anche in questa specifica operazione dai contenuti altamente innovativi, pare opportuno sottolineare che Intesa Sanpaolo, come sempre, pone al centro quanto la clientela richiede e si aspetta. Ne consegue una continua attività di ascolto, con
una sistematica interlocuzione con tutti i clienti passati a Isybank, per avere il loro riscontro e dare loro tutte le spiegazioni del caso. Allo stesso tempo, Intesa Sanpaolo ritiene di avere operato in conformità con la
normativa applicabile, inclusa la comunicazione alla propria clientela. L’operazione ha sinora coinvolto un elevato numero di clienti, circa 300mila per circa 1,7 mld di raccolta diretta, passati da Intesa Sanpaolo a Isybank, a fronte di un numero molto contenuto, pari a circa 1.500, di richieste di rientro in Intesa Sanpaolo. Ad oggi i clienti che ci hanno espresso un reclamo sono molto limitati
rispetto ai numeri complessivi e affronteremo singolarmente ogni situazione per offrire una soluzione adeguata e in linea con le necessità della clientela. A incoraggiarci in questa innovativa e importante iniziativa del nostro Gruppo è il numero dei nuovi clienti di Isybank provenienti dal mercato, che in poche settimane hanno superato i 50.000, e per questo l’obiettivo di 1 milione di nuovi clienti appare
tranquillamente raggiungibile, a conferma delle componenti tecnologiche altamente avanzate e della convenienza delle condizioni economiche della
banca. Isybank è un’iniziativa che si colloca all’avanguardia delle banche interamente digitali e si avvale della infrastruttura tecnologica Isytech che fa di Intesa Sanpaolo
un innovatore a livello europeo. Siamo convinti che i nostri clienti digitali disporranno di una piattaforma al più avanzato livello di servizio e standard tecnologici in ambito internazionale, grazie alla partnership con Google e Thought Machine, leader nei rispettivi settori”.