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Nokia

Il caso Mivar e la fine dei marchi storici

La Mivar chiude i battenti. Dopo quasi sessant'anni la Milano Vechi Apparecchi radiofonici (la Mivar, appunto), fondata nel 1945 da Carlo Vechi ha dismesso la produzione di televisori che aveva iniziato nel 1958.

 

Vechi aveva annunciato di voler affittare gratuitamente lo stabilimento di Abiategrasso di 120 mila metri quadri a chi avrebbe assunto i suoi 1200 dipendenti ma nessuno si è ancora fatto avanti. La Mivar era sopravissuta alla crisi del settore dell’elettronica italiana degli anni ’80 dalla quale era uscita senza dover chiedere aiuti finanziari alle casse dello Stato come invece fu costretta a fare la Seleco.

Nel 1988, infatti, il fatturato dell’azienda era di 176 miliardi di lire e copriva il 12% del mercato nazionale, dietro soltanto alla Philips. All’inizio del nuovo millennio, infatti, la società di Vechi fatturava 350 miliardi e aveva il 35% del mercato italiano dei televisori grazie a una politica di prezzi bassi.

Il 2001 però è l’anno che segna l’inizio della fine e ben 400 dipendenti vengono messi in cassaintegrazione. Nel 2005 la Mivar registrava un fatturato di 40 milioni di euro e la sua quota di mercato passava all’ 8% mentre nel 2013 viene decisa la sospensione della produzione di televisori che porta poi all’attuale definitiva chiusura. Anche la friulana Seleco, un tempo di proprietà della Zanussi, si è arrese quest’anno davanti all’impossibilità di competere con i colossi asiatici che hanno preso il sopravvento negli anni 2000.

Ma le aziende italiane non sono le uniche a soffrire la concorrenza. Nel settore dei telefonini c’è da segnalare la scomparsa della svedese Nokia che, dopo essere stata acquistata dalla americana Microsoft, si vedrà togliere lo storico marchio dai suoi prodotti che prenderanno il nome di Microsoft Lumia.

A questo cambiamento seguirà anche una forte riduzione del personale di 12500 persone, così come annunciato dall’amministratore delegato Satya Nadella. Nel campo della fotografia, invece, la Kodak ha dichiarato fallimento nel 2012 e ha cessato definitivamente la produzione di apparecchi fotografici, poi ripresa dalla Jk Imaging che ha mantenuto lo stesso marchio.

Attualmente però la Kodak si occupa prevalentemente di sistemi di stampa digitale per industrie e professionisti di grafica, intrattenimento e cinema.

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