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Motori di ricerca, è dura la vita se non ti chiami Google

Google, Yahoo!, Ask, Bing, AOL non sono solo dei motori di ricerca ma anche (e soprattutto) delle aziende, con fatturato e con quote di mercato. Ecco qualche numero

Google resta il leader mondiale incontrastato. I rivali Bing e Yahoo! provano a scalfire il predominio del motore di ricerca creato da Larry Page e Sergey Brin. Se negli Stati Uniti le ricerche su Google coprono più del 60% del mercato, in Italia si arriva al 93%.

Se è pur vero che da luglio 2014 fino a febbraio dello stesso anno, seppur di poco, Yahoo! negli Usa aveva superato Google come numero di visitatori unici, è altrettanto vero che a marzo scorso Google ha effettuato il sorpasso, ottenendo 189 milioni di contatti unici contro i 183 milioni del motore di ricerca guidato da Marissa Mayer a partire dal 2012.

I primi tre mesi del 2014, invece, in termini percentuali Yahoo! ha ottenuto solo il 10% del mercato americano, mentre Bing, il motore di ricerca creato nel 2009 da Microsoft, ha raggiunto il 18,6%, collocandosi immediatamente dopo Google.

Ask è ferma al 2,6% mentre AOL è inchiodata all’1,3%.A livello mondiale, a parte il miliardo di cinesi che usa Baidu, nessuno sembra in grado di concorrere seriamente a Google. Yahoo! primeggia solo in Giappone, mentre in Russia Yandex, il motore di ricerca nazionale, con oltre il 60% di diffusione è quello più visitato.

Il motore di ricerca che più di tutti negli anni ha subito la concorrenza è stato Yahoo! che nel 2008 stato oggetto dell’interessamento di Microsoft ma ha sempre rifiutato ogni Opa. Un anno più tardi le due società hanno stretto un accordo che prevede che Yahoo! si “rifornisca” da Bing per le ricerche in rete in cambio della gestione della pubblicità online di Microsoft.

Dal 2012 l’amministratore delegato di Yahoo! è Marissa Mayer, che nei 13 anni precedenti aveva lavorato per la Google. Il cambio della guardia al vertice, se da un lato ha portato dei benefici, dall’altro non ha risolto i problemi finanziari della società fondata da David Milo e Jerry Yang nel 1994. Di recente però Alibaba, il gigante cinese dell’e-commerce che detiene una partecipazione azionaria del 24% di Yahoo!, ha lanciato un’offerta pubblica d’acquisto per rilevarne circa il 40%.

Non è dunque bastata l’implementazione e il buon andamento di Tumblr, il social network di microblogging, a migliorare la situazione in quanto i ricavi dalla vendita pubblicitaria risultano essere ancora molto bassi. Chissà se l’idea della Mayer di creare un sito concorrente a Youtube che paghi meglio gli utenti che forniscono i video potrà risollevare le sorti dell’azienda?

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