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80 euro in più in busta paga? Sono solo un surrogato per la Corte dei Conti

Gli 80 euro in più per chi guadagna meno di 24 mila euro all'anno per la Corte dei Conti sono un surrogato. Serve ed urge una riforma fiscale che rimoduli il peso delle tasse, una visione globale e non misure che si esauriscono nell'arco di un anno.

Questa è stata in sostanza la critica che la Corte dei Conti ha mosso al Governo.

La relazione della magistratura contabile, dopo quella di del Governatore della Banca d’Italia della scorsa settimana, suona come campanello di allarme per un’azione di Governo che ancora fatica ad avere una visione di insieme, fondata davvero sull’eguaglianza (perché solo i dipendenti devono guadagnare 80 euro in più e non invece anche i pensionati, le partite iva, i liberi professionisti?). 

La politica economica del Governo deve davvero stabilire una rotta, al di là delle scadenze elettorali, e la stabilità di Governo ora potrà consentire all’Esecutivo in carica di pensare a livello strutturale su quali linee orientare la propria azione.

La relazione della Corte dei Conti ha infatti stabilito che il sommerso in Italia ammonta al 21% del Pil, un dato impressionante, spaventoso. Colpa anche delle tasse molto alte (in cambio di servizi al cittadino e alle imprese non sempre di alto livello). Proprio per questo la Corte dei Conti esorta il Governo a concepire una riforma fiscale a tutto campo, perché con i surrogati non ci sarebbe crescita economica vera e non ci sarebbe un reale beneficio per tutti. Nessuno escluso.

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