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Arriva l’ArtBonus, credito di imposta per i nuovi mecenate

Finalmente approda in Italia l'ArtBonus, un meccanismo che favorirà il mecenatismo per il recupero dei nostri beni culturali. Ieri il Governo ha approvato un decreto legge per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.

L’ArtBonus è finalizzato attraverso un meccanismo di credito di imposta al 65% in tre anni per chi effettua erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali, ma anche per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura che sono pubblici. Ma il credito di imposta può valere anche per chi contribuisce al potenziamento delle fondazioni lirico scientifiche e dei teatri pubblici. 

In occasione de #lanottedeimusei, appena una settimana fa, avevamo auspicato la ricerca di formule che possano facilitare meccanismi di finanziamento privato per sostenere e mettere a nuovo, o permettere di fruire, i nostri beni culturali. Il nostro petrolio d’Italia. Rimane da fare ancora strada sul versante di un chiarimento di altre fattispecie di collaborazione tra pubblico e privato, come la cogestione di musei, di gallerie d’arte, forme di pubblicità tradizionale e non convenzionale, che si stanno affacciando nell’ambito della fruizione dei beni culturali.

Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti senza scopo di lucro nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile, ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui. Per questi ultimi, il credito d’imposta è utilizzabile anche in compensazione e non rileva ai fini delle imposte su i redditi e sull’Irap. Inoltre si prevedono interventi in materia di: trasparenza sulle donazioni: obbligo di comunicare, anche sui siti web, l’ammontare ricevuto e il suo utilizzo; crowdfunding e fundraising: organizzazione in capo al Mibact (a costo zero) di nuove apposite strutture per incentivare donazioni.

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