Skip to content

università

Le università telematiche? Non sono tutte uguali

La replica di una studentessa laureanda dell'università telematica IUL a Start Magazine.

Gentile direttore,

le scrivo come laureanda del corso di laurea magistrale in “Innovazione educativa e apprendimento permanente nella formazione degli adulti in contesti nazionali e internazionali” (LM57) dell’università telematica IUL. Sono approdata a questa università, a 46 anni, dopo aver conseguito un’altra laurea presso l’Università degli Studi di Torino.

Con riferimento all’articolo pubblicato dal quotidiano da lei diretto vorrei fare alcune osservazioni.

Solitamente le telematiche (anche nel servizio di Report) vengono messe in un unico calderone come se fossero tutte uguali.

Studio da quattro anni presso la IUL che è sì una università telematica ma una telematica pubblica (non statale); è infatti promossa da un consorzio composto da INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, ente pubblico e il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione) e l’Università di Foggia (quando ho iniziato l’Università di riferimento era l’Università di Firenze).

A tal proposito le segnalo quanto scritto sul sito INDIRE: “L’Università Telematica degli Studi IUL è un’università telematica pubblica, non statale, istituita nel 2005. L’Ateneo è promosso dal Consorzio IUL, composto dall’Indire e dall’Università di Foggia”.

Nella descrizione (description) del sito IUL può trovare: “IUL università online 100% pubblica. Titoli riconosciuti, corsi di laurea, formazione, master, perfezionamenti on line. Formazione e laurea a distanza. L’università telematica IUL è senza scopo di lucro”.

Come ho conosciuto questa università? Le sembrerà strano ma attraverso l’ennesima campagna demolitoria di Report sulle telematiche. Se ne parlava “quasi” positivamente proprio nel campo delle scienze dell’educazione e della pedagogia e ho quindi deciso di informarmi.

Quando ho letto che si trattava di un’università promossa da INDIRE, sebbene fosse poco pubblicizzata, ho deciso di sperimentare.

Sulle modalità d’esame posso raccontarle la mia esperienza. Nessun esame a crocette (quindi nessun paniere). L’esame è orale, presso le varie sedi dislocate sul territorio italiano (non tante, perché è una università relativamente giovane e anche piuttosto piccola).

Chi come me vive a Torino, sostiene gli esami presso la sede di INDIRE. Dopo aver mostrato i nostri documenti al supervisore, sosteniamo gli esami online in collegamento con la sede INDIRE di Firenze (sempre sotto supervisione). A differenza di molte università telematiche note (citiamole: Pegaso, Ecampus, Unimarconi), non si fanno più esami “da casa” da aprile 2022 (come per tutte le università “fisiche”). Infatti io e i miei colleghi non riusciamo a capacitarci del fatto che ad alcune università sia ancora concessa la modalità “da casa” (visto che la fase emergenziale è terminata). Dovremmo chiederlo al Ministero.

La modalità telematica indubbiamente fornisce un vantaggio: quello di avere la possibilità di vedere e rivedere le videolezioni (che vanno spesso integrate con i testi di riferimento e/o approfondimenti). Abbiamo anche le slide e siamo costantemente sollecitati dal tutor della materia a interagire sul forum con i nostri interventi personali. Oltre alle videolezioni abbiamo la possibilità di partecipare ad alcuni sincroni relativi al corso, in modo da poter interagire con il docente. I sincroni vengono registrati per chi non può partecipare (visto che molti sono studenti lavoratori).

Prima di sostenere l’esame dobbiamo preparare alcune attività propedeutiche: sono le “e-tivity”. Solitamente 2 e-tivity per gli esami da 6 cfu e 4 e-tivity per esami da 12 cfu. Si tratta di attività a volte impegnative che ci portano però a “mettere le mani in pasta” nella ricerca educativa (progetti di ricerca, relazioni). Le dico solo che io e una collega (è spesso possibile un lavoro in gruppo) abbiamo realizzato un progetto di ricerca di 100 pagine per un esame di psicologia dello sviluppo. Spesso ci sono anche test di autovalutazione.

Le segnalo anche che buona parte dei nostri docenti sono tra i massimi esperti di pedagogia e delle scienze dell’educazione (tra i più conosciuti, il prof. Franco Cambi, ora in pensione). Quasi tutti provengono dall’Università di Firenze.

La discussione della tesi avviene presso la sede di INDIRE, a Firenze. Questo dovrebbe rafforzare il fatto che la IUL è intimamente legata ad INDIRE.

A mio parere bisognerebbe chiedere al Ministero di elevare gli standard delle altre telematiche. Gli esami con test a crocette sono svilenti per la formazione di un individuo. Bisognerebbe privilegiare un esame orale e che favorisca una elaborazione personale dei contenuti di studio.

L’ANVUR (Agenzia Nazionale Di Valutazione Del Sistema Universitario E Della Ricerca) non dovrebbe dare “linee guida” ma vere e proprie prescrizioni.

La possibilità di frequentare online ci è data dalla tecnologia; è veramente una grande opportunità che va colta. Utile soprattutto alla formazione degli adulti, che lavorano e che quindi possono organizzare liberamente il proprio apprendimento.

Ma è chiaro che ci deve essere vigilanza sulla qualità dell’insegnamento. Quindi da un certo punto di vista posso capire chi critica una telematica che eroga esami con test a crocette… ma non è la telematica in cui studio io.

Occorrerebbe, a mio parere, fare una campagna in cui si esiga un controllo e prescrizioni su come debba avvenire l’insegnamento (oltre a uniformare la modalità d’esame).

Sono stati quattro anni impegnativi (tra lavoro e studio) ma, nonostante le difficoltà (e anche i disservizi che pur possono esserci in IUL) sono soddisfatta del percorso.

Saluti,

Alexia Mangione

Torna su