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Uber Draghi

Chi e perché sfruculia Draghi su Uber

I senatori del Gruppo Misto-Italexit Gianluigi Paragone, William De Vecchis, Michele Giarrusso e Carlo Martelli hanno interrogato il premier Draghi e il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti sulla vicenda dell'incontro tra Draghi e il ceo mondiale di Uber Dara Khosrowshahi. Tutti i dettagli.

Chi sbuffa su Palazzo Chigi contro Uber?

I senatori del gruppo Misto-Italexit Gianluigi Paragone, William De Vecchis, Michele Giarrusso e Carlo Martelli hanno rivolto una interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti chiedendo di chiarire con urgenza sia la vicenda dell’incontro tra Draghi e il ceo mondiale di Uber Dara Khosrowshahi sia la linea che il governo intende seguire in materia di concorrenza e liberalizzazione del settore del trasporto. L’atto è analogo all’interrogazione a risposta in commissione depositata ieri dai deputati Massimo Enrico Baroni e Yana Chiara Ehm del Misto (vedi ES 14/06/2022).

Nella premessa viene ricordato che nelle scorse settimane si sarebbe tenuto un incontro riservato fra il premier Draghi e il ceo mondiale di Uber, mentre i rappresentanti dei lavoratori del mondo taxi, nonostante numerose e reiterate richieste di confronto, non avrebbero mai ricevuto un colloquio con le istituzioni. Inoltre, sono rimasti incompiuti sia l’iter normativo che prevedeva l’emanazione dei decreti attuativi legati alla precedente riforma del trasporto pubblico non di linea già avviata nel 2019, sia la regolamentazione dell’attività delle piattaforme di intermediazione digitale del settore del trasporto non di linea.

Uber, spiegano i senatori, non è sottoposto alle rigide regole dei taxisti creando un regime di concorrenza sleale, non paga le tasse in Italia e in passato ha più volte violato le norme di diversi paesi europei ricevendo varie condanne. Pertanto, se si volesse realmente liberalizzare il mercato, senza favorire alcuna delle parti, si dovrebbe almeno rimborsare il costo della licenza a chi lo abbia già pagato o lo stia pagando, affinché si possa almeno partire da una base di regime concorrenziale.

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