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The Day Before tra violazioni di copyright e sparizioni. Quando il mondo dei videogiochi si tinge di giallo

Il mondo dei videogiochi si interroga sulle sorti di The Day Before, un titolo russo eclatante, rinviato di continuo, che per sempre più gamer sarebbe troppo bello per essere vero. La vicenda

Di giochi che all’annuncio promettevano mari e monti e poi all’atto pratico si sono rivelati ben più modesti, ce ne è pieno il mondo. L’ultimo in ordine di tempo è senz’altro No Man’s Sky, titolo sviluppato nel 2016 da uno studio di appena 15 risorse che, ai tempi del debutto aveva di fatto garantito viaggi intergalattici su pianeti sempre diversi, sviluppati casualmente da un algoritmo. In questo modo due giocatorii non sarebbero mai atterrati sullo stesso mondo. Il debutto fu molto diverso e ci sono voluti sei anni e innumerevoli aggiornamenti perché il gioco assumesse realmente le sembianze promesse. Negli ultimi mesi che in Rete è circolato un episodio simile: risponde al nome di The Day Before e non ha mai fatto mistero di ispirarsi, anche palesemente, al fortunato The Last of Us, titolo di Naughty Dog, diretto da Neil Druckmann e Bruce Straley, pubblicato da Sony che proprio in quest’ultimo periodoo sta vivendo una seconda giovinezza grazie alla serie tv Sky. Ma andiamo con ordine.

I MIILLE MISTERI DI THE DAY BEFORE N BREVE

Di questo videogame si iniziò a parlare due anni fa, a fine gennaio 2021. L’editore MyTona e lo sviluppatore russo Fntastic annunciarono, mediante trailer pubblicato in esclusiva su IGN, una delle principali testate videoludiche al mondo, un MMO survival open world ambientato in un’America invasa dagli zombie nella quale sono saltate tutte le regole di convivenza civile.

La somiglianza col titolo Sony, almeno per ciò che concerne il font del titolo, è palese

I giocatori nelle intenzioni degli sviluppatori avrebbero dovuto esplorare grandi ambienti raccogliendo bottini e risorse per sopravvivere, naturalmente ammazzando ogni minaccia si palesasse loro di fronte: umana o mostruosa che fosse, così da creare e far prosperare la propria colonia di sopravvissuti. Trailer e gameplay lasciavano intendere fosse un videogame esoso, di quelli insomma che costano svariati milioni, quanto un film prodotto a Hollywood.

the day before

The Day Before sarebbe dovuto arrivare su PC di lì a breve, nel secondo trimestre del 2021. E scoppiò una vera e propria euforia collettiva collegata all’etichetta russa: il video totalizzò milioni di views, fioccarono interviste al team, news, anteprime e e su Steam, il principale store online, ovviamente i preorder: utenti che cioè inserivano il videogame nella propria lista dei desideri, volendone seguire passo passo lo sviluppo.

 

Ma quando giunse l’ora, il gioco non uscì. Non se ne seppe più nulla fino a metà ottobre, quando un nuovo video del team russo, Fntastic, annunciò una nuova data: 21 giugno 2022. Poco male, non sarebbe stato né il primo né l’ultimo gioco posticipato.

Anzi, bisognerebbe sempre premiare sviluppatori e soprattutto publisher che hanno il coraggio di rinviare un videogame, in un mercato che sempre più spesso è schiavo delle date d’uscita, tanto che le big sovente pubblicano giochi incompleti, zeppi di errori, che devono poi essere patchati di continuo (aggiornati con successive release).

Anche in quel caso, Fntastic pubblicò un trailer a dir poco filmico, tanto che Nvidia decise di usarlo per promuovere le sue GPU GeForce RTX per dimostrare quali videogiochi potessero nascere grazie alla sua tecnologia proprietaria.

 

A un mese dal debutto è la testata statunitense che per prima aveva annunciato il gioco a rivelare un nuovo rinvio: gli sviluppatori avevano deciso di passare al nuovo motore grafico, l’Unreal Engine 5, così da migliorare la qualità visiva del prodotto. Scelta però che comportava altri 12 mesi di lavoro: tutto rinviato al marzo 2023.

LA SOFTWARE HOUSE ARRUOLA VOLONTARI?

Non sappiamo cosa sia successo nel mentre, ma qualcosa di significativo deve essere accaduto, se la società di punto in bianco pubblica un annuncio in cui recluta personale… disposto a lavorare gratuitamente.

 

Accade il 27 giugno, la stessa settimana in cui sarebbe dovuto uscire The Day Before. Scoppia un prevedibile putiferio e gli sviluppatori sono costretti a rilasciare a Eurogamer una spiegazione: “I valori dell’azienda sono costruiti sull’idea di volontariato, il che significa che ogni persona che lavora o fa volontariato qui lo fa volontariamente, agisce con dedizione ed entusiasmo e sostiene il team con ogni mezzo possibile”, si legge.

“Abbiamo molte persone in tutto il mondo che ci aiutano in molti modi, sono volontari part-time. Ci aiutano con tutti i progetti che abbiamo. Mentre i volontari a tempo pieno sono i dipendenti della società”. L’azienda quindi concludeva: “Condividiamo questi valori all’interno dell’azienda perché cerchiamo sempre di inserire persone proattive e con il cuore aperto”.

Arriviamo alle ultime ore. Con un numero crescente di utenti stufo di vedere filmati sbalorditivi del gioco che inizia a chiedersi se qualcuno il titolo lo abbia provato davvero. Di lì a poco The Day Before sparisce da Steam mentre la software house inizia a bloccare tutti gli utenti Discord che chiedono informazioni. Si sparge la voce, altri allora si registrano e l’accesso viene congelato pure a loro.

La software house russa però non ci sta a essere impallinata come un merlo: “La tempesta si calmerà alla fine – scrive sui social -, e il tempo metterà ogni cosa al suo posto. Quando il gioco uscirà, la gente vedrà finalmente la verità. Capiamo che alcuni giocatori, non vedendo il quadro completo, possano avere dei dubbi sul gioco. La nostra attenzione è sempre stata rivolta al prodotto in sé. Abbiamo creato il gioco per quattro anni. In tutti questi anni sono stati versati sudore e sangue per realizzare questo gioco, e per molti membri del nostro team è spiacevole sentire tali accuse”.

 

Vengono anche pubblicati i primi frame in game, ovvero che riprendono il giocato e, senza troppe sorprese, il gioco sembra molto più modesto rispetto ai trailer divulgati fino a quel momento. Intanto il titolo slitta al 10 novembre 2023: tutto dipenderebbe dalla rivendicazione del marchio The Day Before, che due anni fa risultava libero e disponibile, mentre ora non più e Steam avrebbe dunque bloccato la pagina.

A rivendicare The Day Before una compagnia mobile asiatica che quindici anni fa ha lanciato un’applicazione omonima con oltre 40 milioni di download. La compagnia intende tutelare il marchio, registrato nel 2015 anche in tribunale. “Deteniamo i diritti dalla registrazione del marchio avvenuta in Corea nel 2015 (registrato a nome del CEO di “The Day Before” Lee Sun-jae). Sapendo della produzione di un gioco con lo stesso nome, abbiamo preso delle misure per difendere il nostro marchio”, fanno sapere in un comunicato in cui si sottolinea come i diritti sul marchio sono validi in diversi territori, inclusi Corea del Sud, Stati Uniti, Cina, Russia, Giappone, Vietnam e Unione Europea. Come finirà?

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