Abuso di posizione dominante. In queste quattro parole è racchiusa quella che potrebbe diventare una vera rivoluzione nel calcio europeo. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha stabilito che Uefa e Fifa non possono avere il monopolio sull’organizzazione delle competizioni calcistiche e, soprattutto, non possono imporre sanzioni a club che partecipino ad altre competizioni. Non appena la Corte di Giustizia Ue ha comunicato la sua decisione A22 Sports Management, la società costituita per organizzare e lavorare al nuovo progetto della Superlega, ha presentato la proposta per il nuovo campionato dei club europei.
COS’È L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
Prima di arrivare a quello che potrebbe succedere d’ora in poi, facciamo un passo indietro e partiamo dalla decisione della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Le norme sulla concorrenza in Europa non puniscono la posizione dominante, cioè non puniscono enti, aziende e società che, per dimensioni o per competenze, siano in “una situazione di potenza economica” grazie alla quale sia possibile “ostacolare la persistenza di una concorrenza effettiva sul mercato in questione” e “tenere comportamenti alquanto indipendenti nei confronti dei concorrenti, dei clienti e, in ultima analisi, dei consumatori”. La scure della Corte di giustizia Ue arriva quando di quella posizione si approfitta, in tal caso interviene l’articolo 102 TFUE.
COSA NON PUÒ FARE LA UEFA SECONDO LA CORTE DI GIUSTIZIA UE
Secondo la Corte di Giustizia Ue la Uefa non può esercitare il monopolio sul calcio. Dunque una Superlega, o un altro qualsiasi torneo che includa le squadre di club sarebbe assolutamente legale e rispettoso della normativa europea. “Le norme Fifa e Uefa sull’approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell’Ue. Sono contrari alla bassa concorrenza e alla libera prestazione dei servizi”. si legge nella sentenza C-333/21 della Corte di Giustizia europea rilanciata anche dal sito di A22 Sport Management.
SUPERLEGA: LA UEFA E LA FIFA SONO CHIAMATE AL RISPETTO DELLE NORME UE
La Corte osserva che l’organizzazione di competizioni calcistiche interclub e lo sfruttamento dei diritti dei media sono attività economiche e come tali devono rispettare le regole di concorrenza di libertà di movimento, anche se il perseguimento economico dello sport ha alcune caratteristiche specifiche, come l’esistenza di associazioni che hanno determinati poteri normativi e di controllo e il potere di imporre sanzioni. Inoltre, la Corte ritiene che, Fifa e Uefa stanno abusando di una posizione dominante. E “data la loro natura arbitraria, le loro norme sull’approvazione, il controllo e le sanzioni devono essere ritenute restrizioni ingiustificate alla libertà di fornire servizi”.
LA CORTE UE NON HA STABILITO CHE LA SUPERLEGA DEBBA ESSERE ISTITUITA
La Corte non si è pronunciata nel merito della questione, cioè non ha sancito che il progetto della Super League debba necessariamente essere approvato. La Corte si è limitata a valutare il comportamento della Uefa e della Fifa sostenendo, inoltre, che “le regole della Fifa e dell’Uefa relative allo sfruttamento dei diritti dei media sono tali da essere dannose per le squadre di calcio europee, tutte le società che operano nei mercati dei media e, in definitiva, i consumatori e gli spettatori televisivi, impedendo loro di godere di competizioni nuove e potenzialmente innovative o interessanti”. Su quest’ultimo aspetto spetta al Tribunale commerciale di Madrid (sede del ricorso) accertare se tali regole potrebbero comunque avvantaggiare le diverse parti interessate nel calcio, ad esempio garantendo una ridistribuzione solidale dei profitti generati da tali diritti.
SUPERLEGA: DOPO 70 ANNI IL CALCIO È LIBERO
La reazione delle parti in causa non si è fatta attendere. “Abbiamo ottenuto il diritto di competere. Il monopolio Uefa durato quasi 70 anni, è finalmente finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e di determinare il proprio futuro”, ha commentato Bernd Reichart, ceo di A22. Ma non si sono limitati ai proclami. Poco dopo la comunicazione della sentenza A22 Sport Management ha avanzato la sua proposta di Superlega. In sostanza una specie di super campionato europeo con 64 squadre suddivise in tre leghe: Star, Gold e Blue. Il campionato non dovrebbe prevedere membri permanenti ma una fase a gironi, una a eliminazione diretta con promozioni e retrocessioni tra le varie leghe e un minimo di 14 partite garantite per ciascun club.
SUPERLEGA: LE PARTITE TRASMESSE GRATUITAMENTE SU UNA PIATTAFORMA DI STREAMING
Infine, una notizia che piacerà molto ai tifosi di calcio, è una promessa fatta da A22 Sports che propone di trasmettere tutte le partite della nuova Superlega gratuitamente attraverso una piattaforma di streaming. “Il calcio è il gioco della gente – sottolinea Reichar -. L’attuale esperienza dei tifosi, con abbonamenti televisivi multipli, sta diventando proibitiva e necessita di nuove idee. Altre opzioni di intrattenimento migliorano continuamente le loro offerte di contenuti e il calcio ha bisogno di innovazione, soprattutto per attirare i giovani tifosi”.
LO SCENARIO PER DAZN E SKY
A22 propone infatti di creare la principale piattaforma di streaming sportivo direct-to-fan al mondo, Unify, dove miliardi di fan avranno l’opportunità di vedere gratuitamente le partite della Super League. La piattaforma digitale renderà democratico l’accesso al calcio in diretta e metterà in contatto i tifosi con i loro club (e altri tifosi) su una scala mai raggiunta prima. Oltre alle partite in diretta, la piattaforma offrirà highlights, approfondimenti e analisi delle partite, contenuti specifici per i club e molte altre opzioni interattive. La piattaforma di streaming genererà entrate dalla pubblicità, dagli abbonamenti premium, dalle partnership di distribuzione, dai servizi interattivi e dagli sponsor. Conti di Dazn e Sky a rischio, dunque, con il progetto.
MILAN, INTER E JUVENTUS NELLA SUPERLEGA
L’idea della Superlega (nell’aprile del 2021 ne scrivemmo qui su Startmag) prevede un grande campionato europeo con le squadre più blasonate del panorama europeo. I club fondatori dovevano essere 12: Inter, Juventus e Milan dalla Serie A, Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid dalla Liga e Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham dalla Premier League, alle quali si aggiungono PSG, Bayern Monaco e Borussia Dortmund.