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Steam Vpn

Steam, continua il giochetto delle Vpn per acquistare videogiochi con valute favorevoli

Non diminuiscono gli utenti che sfruttano gabole tecniche per fare acquisti online a prezzi di favore e le software house corrono ai ripari

La recente comunicazione di Thunder Lotus Games, piccola software house indipendente guidata da William Dubé che si è fatta conoscere per via dell’ottimo Spiritfarer, ha recentemente riportato a galla una tendenza piuttosto diffusa per quanto riguarda gli store online: l’acquisto, da parte dell’utenza maggiormente scafata, di videogame con valuta difforme dalla propria divisa nazionale, al solo fine di strappare prezzi più vantaggiosi. Ma andiamo con ordine.

COME FUNZIONANO GLI ACQUISTI REGIONALI

Bisogna anzitutto sapere che piattaforme indirizzate al mercato globale come Steam – per citare la numero uno – offrono i medesimi videogiochi a prezzi differenti per venire incontro alle esigenze degli utenti che si connettono da parti del mondo in cui la valuta è debole. Ci spieghiamo: nel caso in cui tutti dovessero acquistare in dollari o in euro, i gamer dei Paesi emergenti si troverebbero a sborsare prezzi esorbitanti, per cui ciascuno può comprare alla propria valuta, a prezzi tarati sulla base delle quotazioni delle rispettive monete.

Detto questo, chiaro che non sono pochi gli utenti che inscenano provenienze fittizie per acquistare videogiochi a prezzo di favore, sulla base del vantaggio portato dal cambio. Naturalmente, per risultare acquirenti di Paesi in cui la valuta è debole, non basta, in sede di registrazione, dichiarare che la propria nazione di residenza è la Nigeria piuttosto che il Congo: serve superare la barriera dell’IP geografico, quella combinazione numerica che dice ai server del marketplace, tra le altre cose, da quale località si connette la propria utenza.

LA VPN PER FREGARE STEAM (E NON SOLO)

Quando utilizzate la connessione internet domestica avete un determinato IP, se invece controllate la posta elettronica a casa al mattino, poi leggete le notizie sullo smartphone in un bar mentre sorseggiate il caffè e dopo vi connettete dal PC aziendale, avrete usato tanti indirizzi IP quante sono state le posizioni chiamate in causa. Lì entrano in scena le VPN. Una VPN permette di nascondere il proprio indirizzo IP: utilizzandola, il proprio indirizzo IP esterno sarà l’IP esterno del server VPN anziché quello della propria posizione. Quindi, se il server VPN a cui ci si connette si trova in Russia, l’IP esterno sembrerà connesso da quel Paese, indipendentemente da dove si naviga realmente.

Molti utilizzano le VPN per motivi di privacy, altri, nei Paesi in cui Internet è controllato, per aggirare le maglie della censura (in Cina ormai è difficile anche usare una VPN). E c’è chi ha pensato bene di sfruttarla per risultare abitante di una regione del mondo “svantaggiata”, almeno sul fronte del valore della moneta, così da strappare ai marketplace prezzi di favore.

LE CONTROMISURE

Ebbene, per tornare a Thunder Lotus Games, la piccola software house indipendente guidata da William Dubé ha annunciato che su Steam ben l’85% delle vendite del proprio videogame in Argentina e Turchia nella realtà dei fatti risulta essere stato effettuato da utenti che vivono in altri Paesi.

Per questo Thunder Lotus Games ha deciso, stante l’impossibilità di ottenere da chi gestisce la piattaforma controlli più rigidi, di allineare i prezzi in tutti i Paesi, ovviamente al rialzo per le nazioni che godevano di sconti di favore. In questo modo sarebbe come se tutti pagassero in dollari, o in euro. Una decisione che potrebbe essere presa anche dai marketplace stessi, o comunque da un sempre più nutrito numero di publisher, per arginare il fenomeno che naturalmente danneggia sviluppatori e produttori. Fenomeno che, lo ricordiamo, può avere anche rilevanze penali dato che l’acquisto con altra valuta elude il pagamento dell’Iva…

 

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