La Germania guarda a Israele per rafforzare le proprie capacità di difesa civile e informatica. In visita ufficiale nello Stato ebraico, il ministro dell’Interno Alexander Dobrindt ha annunciato un ambizioso piano congiunto: la creazione di un “cyberdome” sul modello israeliano, capace di offrire protezione contro attacchi digitali e minacce provenienti da droni. Il progetto prevede anche l’istituzione di un centro tedesco-israeliano per la ricerca sulla cybersicurezza e un’intensificazione della cooperazione tra le rispettive agenzie di intelligence. Berlino intende così potenziare in modo decisivo le sue capacità difensive, integrando la dimensione militare con una più solida infrastruttura civile.
BAT JAM, SIMBOLO DELLA VULNERABILITÀ CIVILE
Il punto di partenza della visita di Dobrindt è stato altamente simbolico. Nella cittadina costiera di Bat Jam, a sud di Tel Aviv, il ministro tedesco ha potuto osservare da vicino le conseguenze di un attacco missilistico lanciato pochi giorni prima dall’Iran. Accompagnato dalle autorità locali e dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar, Dobrindt ha ascoltato il bilancio fornito dalla protezione civile: nove vittime, duecento feriti, oltre centoventi edifici danneggiati, venti dei quali da demolire.
“Quando si vede con quale ferocia questi missili colpiscono aree residenziali senza alcuna presenza militare, si comprende tutta la brutalità del terrorismo”, ha dichiarato Dobrindt, aggiungendo che non vi è dubbio sull’intento dell’Iran di colpire e distruggere Israele se ne avesse la possibilità.
L’impatto emotivo della visita a Bat Jam ha rafforzato la convinzione, da parte tedesca, della necessità di prepararsi ad affrontare scenari simili anche in Europa, dove si avverte sempre più la minaccia di attacchi ibridi e non convenzionali.
UN CENTRO CONGIUNTO PER LA CYBERSICUREZZA
Nel quadro della visita, il ministro dell’Interno tedesco ha annunciato la creazione di un centro tedesco-israeliano per la difesa informatica, destinato a promuovere ricerca congiunta, condivisione di competenze e sviluppo di tecnologie avanzate. Il “cyberdome” che nascerà da questa collaborazione dovrà rafforzare la protezione delle infrastrutture critiche tedesche e migliorare i sistemi di allerta della protezione civile, oggi considerati non sufficientemente reattivi rispetto ai rischi emergenti.
Secondo Dobrindt, la Germania deve affrontare un punto di svolta nella politica di sicurezza, che non può più limitarsi alla sola dimensione militare. La protezione della popolazione e la capacità di rispondere rapidamente ad attacchi non convenzionali diventano elementi centrali della strategia di difesa. Per questo motivo, il rafforzamento della difesa civile sarà complementare all’impegno tedesco nella Nato e al potenziamento delle proprie forze armate.
Israele, da tempo all’avanguardia in materia di sicurezza interna e cibernetica, rappresenta per Berlino un partner privilegiato. La cooperazione tra i due paesi, già intensa sul piano dell’intelligence e dei rapporti commerciali sugli armamenti, si appresta così a compiere un salto di qualità, in un panorama internazionale sempre più instabile. Berlino è peraltro il paese europeo che sul piano ufficiale ha più difeso la posizione di Israele negli ultimi tempi: il passato della responsabilità dell’Olocausto fa sì che per la Germania la difesa dell’esistenza di Israele sia una propria ragione di Stato. E con questa alleanza tecnologica, la Germania si prepara a fronteggiare un’epoca in cui le minacce non arrivano più soltanto dai cieli, ma anche dalla rete.