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Diga di Mosul a rischio. Gli esperti: non interrompere la manutenzione

La riconquista della diga di Mosul rappresenta una vittoria decisiva contro i militanti islamici dell'Isis, ma gli esperti avvertono: il lavoro di manutenzione straordinaria deve essere ripreso immediatamente per ridurre il rischio di una catastrofica alluvione.

 

 

“Speriamo che gli ingegneri siano presto in grado di tornare a lavoro” afferma Richard Coffman, professore presso il Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Arkansas a Fayetteville, in una intervista a FoxNews.com, citando gravi problemi strutturali della diga di Mosul. Ed aggiungendo “Probabilmente è la posizione peggiore per costruire una diga”.

 

 

La US Army Corps of Engineers ha avvertito che luna eventuale esondazione dalla diga potrebbe causare fino a 500.000 morti civili a Mosul e Baghdad.

 

La diga di Mosul, che assicura acqua potabile ed energia elettrica ad un settore molto importante dell’Iraq, è costruita sul fiume Tigri. Le fondamenta della diga di Mosul poggia su gesso solubile in acqua, calcare, marne. Evitare che ci siano infiltrazioni è una impresa titanica.

 

Nella struttura della diga compaiono costantemente crepe che devono essere continuamente riempite con una miscela di cemento e altri materiali. Tuttavia secondo alcune fonti il processo di consolidamento della diga di Mosul si sarebbe conclusa il 7 agosto, quando i militanti islamici di Stato hanno preso il controllo del sito.

 

E ‘stata una operazione di consolidamento piuttosto continuo: 24 ore al giorno, 6 giorni a settimana, per essere poi interrotto per 11 giorni consecutivi, mettendo a serio rischio la tenuta della diga di Mosul.

 

I militanti dell’Isis ed i Peshmerga curdi, sostenuti dai raid statunitensi, sono stati in lotta per il controllo della diga, strategicamente molto importante. Ma la mancata manutenzione della stessa diga di Mosul durante gli scontri ha spinto gli ingegneri del’Esercito USA a catalogarla come “la più pericolosa al mondo”.

 

Coffman nella sua intervista a FoxNews si lascia andare anche a qualche slancio di ottimismo, sostenenedo che eventuali danni irreparabili si sarebbero già potuti rilevare durante le opere di consolidamento concluse il 7 agosto, e concludendo che “in fin dei conti la dita è ancora in piedi”.

 

Non ha però mancato di augurarsi che la manutenzione della diga di Mosul riprenda a ritmo serrato, e rispettando le rigide tabelle di marcia quanto prima, senza ulteriori interruzioni.

 

 

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal riporta che gli Stati Uniti hanno investito più di $ 30 milioni per gli aggiornamenti, le riparazioni e gli studi sulla diga tra il 2006 e il 2010, in un progetto che è stato trovato per essere afflitto da cattiva gestione.

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