Cresce nel settore software, nel cloud e nella consulenza, ma i ricavi sono ancora in calo. Parliamo di International Business Machine, conosciuta semplicemente come Ibm, che nella tarda serata di ieri (dopo la chiusura di Wall Street), ha rivelato i risultati relativi al secondo trimestre. Andiamo per gradi.
IL SECONDO TRIMESTRE 2019
La società guidata da Ginni Rometty ha registrato utili in crescita a 2,5 miliardi, del 3,9%, nei tre mesi del secondo trimestre. Gli utili per azione pro forma sono saliti a 3,17 dollari da 3,08 dollari, sopra il consenso per 10 centesimi.
I PRIMI SEI MESI
L’utile netto consolidato, nei primi sei mesi, è di 4,1 miliardi di dollari, mentre i ricavi, sempre per i primi sei mesi, ammontano a 37,3 miliardi di dollari, con una diminuzione del 4% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando sono stati incassati 39,1 miliardi di dollari. Il fatturato della divisione servizi IT è sceso del 6,7% annuo.
L’ECCEZIONE CLOUD
Ai ricavi generali in calo, fanno da contraltare i numeri del settore cloud, i cui ricavi sono saliti del 5% (bene, ma non come la crescita annua del 41% registrata dalla rivale Microsoft).
LA CARTA RED HAT
Per il futuro, Ibm scommette su Red Hat, società specializzata nelle soluzioni open source per il cloud, acquisita per 34 miliardi di dollari. La società americana è convinta che Red Hat possa aumentare il flusso di cassa già nel primo anno.
“Abbiamo mantenuto il nostro slancio nel secondo trimestre, ampliando ulteriormente il margine di profitto lordo e aumentando il flusso di cassa libero, guidato in gran parte dal nostro crescente mix di offerte di alto valore per i clienti”, ha affermato James Kavanaugh, vice presidente senior e chief financial ufficiale. “Il 2 agosto, discuteremo di come l’acquisizione di Red Hat accelererà la crescita dei ricavi di Ibm, contribuirà al nostro modello di alto valore e migliorerà la nostra generazione di cash flow”.
IBM E AT&T
Non solo Red Hat. In queste ore, Ibm ha messo a segno un altro accordo che potrebbe influenzare i numeri economici dei prossimi anni.
AT&T sposterà le proprie applicazioni nel cloud di Ibm e userà le tecnologie di Red Hat per gestire carichi di lavoro e applicazioni; specularmente, Ibm farà di AT&T il suo primario fornitore di software defined networking. Si tratta di un accordo miliardario e pluriennale.